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Classe dell' Ordine Costantiniano di S. Giorgio di Parma, decorato 1856 dell'Ordine Ottomano pel merito, e Suo Ministro Residente presso le Corti di Modena e di Parma; e

per S. A. R. l'Arciduca Duca di Modena, Sua Eccellenza il Signor Conte Giuseppe Forni, Consigliere di Stato della Reale Altezza Sua, I. R. Ciamberlano, Cavaliere Gran Croce del R. Ordine dell' Aquila Estense, Commendatore dell' Ordine del merito della Corona di Baviera, Cavaliere Gran Croce dell' Ordine d'Isabella la Cattolica, Commendatore dell' I. Ordine della Corona di Ferro, Cavaliere Gran Croce dell' Ordine Pontificio di S. Gregorio Magno, Cavaliere Gran Croce dell' Ordine Portoghese di Cristo, Senatore Gran Croce del S. A. I. Ordine Costantiniano di S. Giorgio di Parma, Cavaliere Gran Croce del R. Ordine del merito sotto il titolo di S. Giuseppe di Toscana, Cavaliere Gran Croce dell' Ordine Imperiale di Francesco Giuseppe, Commendatore dell' Ordine Portoghese di Nostra Signora della Concezione, e Suo Ministro degli affari esteri;

Chiamati dalle loro istruzioni e dai loro poteri a redigere per ciò altra Convenzione separata e transitoria, valevole cioè soltanto nelle circostanze suddette, dipendentemente dal portato nell'Articolo 29 della Convenzione prima nominata, sotto riserva delle Sovrane Ratifiche, hanno adottate le massime seguenti:

1. Nei casi eccezionali di operazione e di stanza come sopra avvertiti, delle Truppe di una Parte nei Dominii dell' altra, la vigilanza che nell' Articolo 14 è rispettivamente ingiunta a tutte le Autorità civili e militari, massimamente di frontiera, perchè un disertore dalle Truppe di una delle due Alte Parti non passi i confini nè trovi asilo od assistenza nello Stato limitrofo, viene estensivamente attribuita anche a quelle Autorità militari che temporariamente operino o stanziino entro i Dominii dell' altra.

2. L'avviso del seguito arresto del disertore che, a norma dell'Articolo 15 si dee dare nei casi ordinarii il più presto possibile al Comandante del posto militare più vicino alla frontiera, nel caso eccezionale ora contemplato, potrà non aver luogo quando si trovi più spediente farne immediata consegna al Comando del Corpo militare operante o stanziante entro lo Stato in cui è accaduto il fermo del disertore suddetto.

3. In tal caso si adempiranno col Comando medesimo quelle reciproche formalità che dallo stesso Articolo 15 sono ingiunte per la consegna del disertore al Comandante del posto di frontiera, ed il Comando suddetto rimborserà le spese incontrate e curerà il pagamento della taglia di cui agli Articoli 24 e 25.

4. La disposizione contenuta nell' Articolo 17 che i distaccamenti spediti alle frontiere per inseguire un disertore debbano fermarsi ai confini, e che soltanto un uomo munito di un foglio di via

1856 si possa spedire all' Autorità più vicina dell'altra Parte, viene dichiarata sospesa limitativamente allo stato transitorio ed eccezionale ora contemplato. Ai distaccamenti quindi che dalla Parte operante o stanziante negli Stati dell'altra venissero spediti per la insecuzione dei disertori rimane, durante il tempo delle operazioni o stanza suddette, permesso di varcare la frontiera alle seguenti condizioni: a) Ogni Comandante di tali distaccamenti appena avrà passato il confine sarà obbligato di presentarsi alle Autorità locali più prossime dell' altra Parte per far conoscere, anche ove occorra con opportuna dichiarazione, lo scopo della sua spedizione, e per chiedere ogni possibile appoggio alla migliore e più regolare riuscita della medesima.

b) A tale intento verrà destinato dall' Autorità suddetta un indi

viduo, possibilmente appartenente alla forza militare locale, che unito al distaccamento serva ad integrarlo per ogni effetto di ragione.

c) Ogni Comandante come sopra dovrà soddisfare a pronti contanti le spese che per ciò incontrasse negli Stati dell'altra Parte. Ove per caso eccezionale il pronto pagamento non potesse aver luogo, i boni che esso rilascierà alle Autorità locali verranno alle medesime, immediatamente e senza bisogno di qualsivoglia interposizione, soddisfatti dal Comandante il Corpo più vicino alla frontiera, da cui è partito il distaccamento che l'ha oltrepassata.

5. Il cambio delle Ratifiche avrà luogo in Modena nello spazio di trenta giorni o più presto se potrà farsi.

Fatto a Modena questo giorno ventitrẻ 23 giugno mille ottocento cinquanta sei.

(L. S.) E. Lebzeitern m. p.
(L. S.) G. Forni m. p.

Nos visis et perpensis hujus conventionis articulis illos omnes gratos acceptosque habere hisce declaramus et fideliter executioni mandaturos esse verbo Nostro Caesareo-Regio spondemus. In quorum fidem majusque robur praesentes ratihibationis Nostrae tabulas manu Nostra signavimus, sigilloque Nostro Caesareo-Regio adpresso firmari jussimus.

Dabantur in Imperiali urbe Nostra Vienna, die 12. Julii anno 1856, Regnorum Nostrorum octavo.

Franciscus Josephus m. p. S

Comes a Buol-Schauenstein m. p.

23.

26 juin 1856.

Décret du ministère de la justice concernant la succession mobilière des sujets britanniques décédés soit en Autriche soit à l'étranger.

(R. G. B. 1856, Nr. 115.)

Verordnung des Justizministeriums vom 26. Juni 1856, wirksam für den ganzen Umfang des Reiches mit Ausnahme der Militärgrenze, betreffend die Behandlung der im österreichischen Kaiserstaate befindlichen beweglichen Nachlässe verstorbener Angehöriger der vereinigten Königreiche Grossbritannien und Irland.

Die Behörden der vereinigten Königreiche Grossbritannien und Irland erkennen bei Todfällen österreichischer Unterthanen, diese mögen in dem dortigen Staatsgebiete ihren ordentlichen Wohnsitz oder nur einen vorübergehenden Aufenthalt gehabt haben und daselbst oder in einem anderen Staate gestorben sein, die Zuständigkeit der österreichischen Gerichte zur Abhandlung des im Gebiete der genannten Königreiche befindlichen beweglichen Nachlasses der selben und zur Entscheidung der streitigen Erbansprüche nicht an, sondern beobachten den Grundsatz, dass in Beziehung auf die Bedingungen, unter welchen ein solcher Nachlass an die Rechtsnachfolger überzugehen hat, die Gesetze der vereinigten Königreiche massgebend seien.

Hiernach sprechen die Gerichtsbehörden Grossbritanniens und Irlands die Competenz an, über die streitigen Erbansprüche hinsichtlich solcher Verlassenschaften zu erkennen, wobei sie bei Beurtheilung des gesetzlichen Erbrechtes dann, wenn der österreichische Unterthan dortlandes seinen ordentlichen Wohnsitz hatte, die dortigen Landesgesetze, ausser dem letzteren Falle aber die Gesetze seines Domicils zur Richtschnur nehmen.

Im Sinne des §. 23 des Patentes vom 9. August 1854, Nr. 208 des Reichs-Gesetz-Blattes, werden die Gerichte daher angewiesen, in Ansehung der hierlandes befindlichen beweglichen Verlassenschaften von Angehörigen der vereinigten Königreiche Grossbritannien und Irland, die Letzteren mögen im österreichischen Staatsgebiete ihren ordentlichen Wohnsitz oder nur einen vorübergehenden Aufenthalt gehabt haben und innerhalb oder ausserhalb des österreichischen Staates gestorben sein, nach dem Grundsatze der Gegenseitigkeit vorzugehen, sonach über den hierlandes befindlichen beweglichen Nachlass derselben, wie über die Verlassenschaft jedes Inländers zu verfahren und lediglich bei Beurtheilung der gesetzlichen Erbfolge dann, wenn der verstorbene britische Staatsangehörige nicht in

1856

1856 Oesterreich seinen ordentlichen Wohnsitz hatte, die Gesetze seines Domicils, insoferne sie von den Betheiligten bewiesen werden, zur Richtschnur zu nehmen.

24.

Freiherr von Krauss m. p.

3 juillet 1856.

Traité entre l'Autriche et les États-Unis d'Amérique pour l'extradition mutuelle des malfaiteurs. Conclu à Washington. Ratifications échangées le 13 déc. 1856.

(R. G. B. 1857, Nr. 14.) Staatsvertrag zwischen Oesterreich und Nordamerika, wegen gegenseitiger Auslieferung der Verbrecher. Geschlossen Washington am 3. Juli 1856, in den beiderseitigen Ratificirun

gen daselbst ausgewechselt am 13. December 1856.

zu

Nos Franciscus Josephus Primus, divina favente clementia Austriae Imperator; Hungariae, Bohemiae etc. etc. Rex.

Notum testatumque omnibus et singulis, quorum interest, tenore praesentium facimus:

Posteaquam a Nostro et a potentissimi Praesidis unitorum Statuum Americae Septemtrionalis Plenipotentiario, Conventio de mutua maleficorum extraditione in civitate Washington die 3 mensis Julii anni 1856 inita et signata est, quae postea communi consensu emendata fuit, tenoris sequentis:

Vertrag zwischen Oesterreich einerseits und den vereinigten Staaten anderseits, wegen der in gewissen Fällen zu gewährenden Auslieferung der vor der Justiz flüchtigen Verbrecher.

Da es behufs besserer Verwaltung der Rechtspflege und zur Verhütung von Verbrechen innerhalb des Gebietes und der Gerichtsbarkeit der contrahirenden Theile zweckmässig befunden worden ist, dass Individuen, welche gewisse schwere Verbrechen begehen und vor der Justiz flüchtig geworden sind, unter Umständen gegenseitig ausgeliefert werden, auch dass die betreffenden Verbrechen namentlich aufgezählt werden, und da die Gesetze Oesterreichs nicht gestatten, die eigenen Unterthanen einer auswärtigen Jurisdiction zu überliefern, also die Regierung der vereinigten Staaten mit Rücksicht darauf, dass der Vertrag unter strenger Reciprocität geschlossen wird, gleicherweise von jeder Verpflichtung frei sein soll, Bürger der vereinigten Staaten auszuliefern; so haben einerseits Seine Majestät der Kaiser

von Oesterreich, und anderseits die vereinigten Staaten von Nord- 1856 amerika beschlossen, über diesen Gegenstand zu verhandeln, und zu diesem Behufe ihre respectiven Bevollmächtigten ernannt, um eine Uebereinkunft zu verhandeln und abzuschliessen, nämlich: Seine Majestät der Kaiser von Oesterreich Allerhöchst Ihren Minister-Residenten bei der Regierung der vereinigten Staaten, Johann Georg Ritter von Hülsemann, und der Präsident der vereinigten Staaten den Staatssecretär William L. Marcy, welche nach gegenseitiger Mittheilung ihrer respectiven Vollmachten die folgenden Artikel vereinbart und unterzeichnet haben:

Artikel I.

Man ist dahin übereingekommen, dass Oesterreich und die vereinigten Staaten auf gegenseitige Requisitionen, welche respective sie selbst oder ihre Gesandten, Beamten oder Behörden erlassen, alle Individuen der Justiz ausliefern sollen, welche beschuldigt, das Verbrechen des Mordes, oder eines Angriffes in mörderischer Absicht, oder des Seeraubes, oder der Brandstiftung, oder des Raubes, oder der Fälschung, oder der Verfertigung oder Verbreitung falschen Geldes, sei es gemünztes oder Papiergeld, oder des Defectes oder der Unterschlagung öffentlicher Gelder, innerhalb der Gerichtsbarkeit eines der beiden Theile begangen zu haben, in dem Gebiete des anderen Theiles eine Zuflucht suchen oder dort aufgefunden werden; mit der Beschränkung jedoch, dass dies nur auf solche Beweise für die Strafbarkeit geschehen soll, welche nach den Gesetzen des Ortes, wo der Flüchtling oder das so beschuldigte Individuum aufgefunden. wird, dessen Verhaftung und Stellung vor Gericht rechtfertigen würden, wenn das Verbrechen oder Vergehen dort begangen wäre; und die respectiven Richter und andere Behörden der beiden Regierungen sollen Macht, Befugniss und Autorität haben, auf eidlich erhärtete Angabe einen Befehl zur Verhaftung des Flüchtlings oder so beschuldigten Individuums zu erlassen, damit er vor die gedachten Richter oder anderen Behörden zu dem Zwecke gestellt werde, dass der Beweis für die Strafbarkeit gehört und in Erwägung gezogen werde; und wenn bei dieser Vernehmung der Beweis für ausreichend zur Aufrechthaltung der Beschuldigung erkannt wird, so soll es die Pflicht des prüfenden Richters oder der Behörde sein, selbigen für die betreffende executive Behörde festzustellen, damit ein Befehl zur Auslieferung eines solchen Flüchtlings erlassen werden könne. Die Kosten einer solchen Verhaftung und Auslieferung sollen von dem Theile getragen und erstattet werden, welcher die Requisition erlässt und den Flüchtling in Empfang nimmt.

Die Bestimmungen der gegenwärtigen Convention sollen in keiner Weise auf die in diesem Artikel aufgezählten, jedoch noch vor

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