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quello, a cui solo appartiene in proprietà la potenza, perchè in lui solo si trovano tutti i tesori dell'amore, della scienza e della prudenza infinita, cioè Dio salvator nostro Gesù Cristo, verbo dell'Altissimo, parola della vita. Le loro Maestà raccomandano in conseguenza colla più tenera sollecitudine ai loro popoli come unico mezzo di godere di quelta pace che nasce dalla buona coscienza, e che unica è durevole, di fortificarsi ogni giorno più nei principj e nell'esercizio dei doveri, che il divin Salvatore ha insegnato agli uomini.

"Art. 3. Tutte le Potenze, che volessero solennemente confessare i sacri principj, che dettarono quest'Atto, e riconosceranno quanto sia importante alla felicità delle nazioni, troppo a lungo agitate, che tali verità esercitino ormai sulle sorti umane tutta l'influenza che si conviene, saranno ricevute con premura e affetto in questa Santa Alleanza

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1815, 4 ottobre. Trattato de' sussidj supplementarj fra Inghilterra e Russia. 5 novembre. Trattato fra Austria e Gran Bretagna, Prussia e Russia relativamente alle isole Jonie, che formeranno uno Stato separato, libero e indipendente, sotto la protezione esclusiva dell'Inghilterra. Tutte le altre Potenze rinunziano ad ogni pretensione su quelle isole, e garantiscono il trattato. 1816, 14 aprile. Trattato di Monaco fra Austria, Baviera, per accomodamenti territoriali e per fissar le frontiere e i rispettivi rapporti dei due Stati.

10 giugno. Trattato di Parigi fra le Potenze alleate e la Spagna. I ducati di Parma, Piacenza e Guastalla, dopo la morte di Maria Luigia, passeranno in piena proprietà dell'infante di Spagna, intanto duca di Lucca, eccetto i cantoni sulla sinistra del Po, che rimarranno all'imperatore d'Austria; il ducato di Lucca passerà al granduca di Toscana.

30 giugno. Convenzione territoriale fra Austria e Prussia da una parte, e dall'altra il granduca d'Assia.

10 agosto. Alleanza difensiva contro i Barbareschi fra Spagna e Olanda. Una crociera si stabilirà davanti Algeri, Tunisi e Tripoli: le altre Potenze sono invitate ad accedervi.

21 agosto. Trattato di Parigi tra Francia e Portogallo, pel quale questa ultima Potenza rimette alla Francia la Gujana francese, in conformità dei trattati d'Utrecht e di Vienna.

29 agosto. Pace fra l'Inghilterra, i Paesi Bassi e il dey d'Algeri. La reggenza riconosce l'abolizione della schiavitù di Europei ad Algeri, e consente a restituirli tutti. Sono aboliti i doni consolari. In appresso altre paci furono fatte tra il re delle Due Sicilie e il dey degli Algeri, e il bey di Tunisi e quel di Tripoli, e fra gli Stati Uniti e la reggenza d'Algeri, ecc.

23 settembre. Trattato fra la Spagna e l'Inghilterra per abolire la tratta dei Negri. 1817, 11 giugno. Concordato fra Luigi XVIII e Pio VII, che ripristina quello fra Leone X e Francesco I, e annulla quello dei 15 luglio 1801. Verso questa epoca molti altri concordati si stipulano tra il papa e le varie Potenze. 1818, 25 aprile. Convenzione di Parigi tra la Francia e le quattro potenze firmatarie della pace di Parigi, e tra Francia e Inghilterra relativamente alla liquidazione dei debiti continentali, il cui pagamento è reclamato in virtù dei trattati 30 maggio 1814 e 20 novembre 1815. Il governo francese si obbliga a far iscrivere sul gran libro del debito pubblico una rendita di 12,400,000 fr., che rappresentano un capitale di 240,800,000 fr., da liquidarsi con tutte le Potenze, e una rendita di 3 milioni, che rappresenta un capitale di 60 milioni, da liquidarsi specialmente co' sudditi dell'Inghilterra.

4 maggio. Trattato dell'Aja fra l'Inghilterra e i Paesi Bassi per l'abolizione della tratta de' Negri.

1818, 9 novembre. Ad Aquisgrana, trattato tra la Francia e le potenze alleate. L'esercito d'occupazione uscirà dal territorio francese prima del 30 novembre. La somma che la Francia deve ancora in esecuzione del trattato 20 novembre 1815, è fissata in 265 milioni: 100 saranno pagati in iscrizioni di rendita sul gran libro, 165 saranno pagati a noni di mese in mese in tratte sopra una casa di banco.

1819, 5 febbrajo. A Buenos-Ayres, alleanza offensiva tra gli Stati di Buenos-Ayres e del Chill per sottrarre il Perù alla dominazione spagnuola.

22 febbrajo. Trattato d'amicizia, d'accordo e di confini tra la Spagna e gli Stati Uniti.

V. Trattati conchiusi dal 1815 al 1850.

A partire dai trattati del 1815 l'attività diplomatica, pur non rimettendo della sua intensità, cessa dal presentare alla storia dei trattati avvenimenti così importanti come quelli, che abbiamo fin qui passato in rivista. Dal 1648 al 1815 si può dire che le guerre succedettero alle guerre quasi senza interruzione e parecchie ve ne furono di lunghe e terribili, che mettevano in gioco la esistenza stessa degli Stati. Invece, dal 1815 al 1850 l'Europa godette di una calma relativa; usciti dalla bufera delle guerre napoleoniche, i popoli sentono il bisogno di riposo, gli Stati quello di organizzarsi. All'infuori di pochi trattati politici, non troviamo fra le nazioni europee che trattati di commercio, convenzioni per la estradizione dei malfattori, per la restituzione dei desertori, convenzioni sul diritto di successione dei nazionali all'estero, convenzioni abolitive dei diritti di albinaggio, di detrazione, ecc., trattati per la repressione della tratta dei negri, ecc. Appaiono in questo periodo le prime convenzioni postali e per la tutela della proprietà letteraria, industriale ed artistica.

Questi trattati, per quanto importanti ed interessanti, non entrano nel quadro di questa rassegna, comprendente, sostanzialmente, solo i trattati, che esercitarono una influenza sulla formazione del territorio degli Stati Proseguendo, pertanto, la rassegna, raggrupperemo per maggior chiarezza i trattati politici di questo periodo intorno alle singole questioni, che vi diedero luogo, locchè determinerà leggiere deviazioni dall'ordine rigorosamente cronologico.

Trattati relativi ai moti d'Italia (1820-1822). - Dopo essere stata quasi unificata da Napoleone I, l'Italia era stata dai trattati del 1815 ricondotta press'a poco alle antiche divisioni geografiche. La dominazione austriaca vi sottentrò alla francese. In Piemonte, Vittorio Emanuele I aveva restaurato, tali quali, gli ordini del 1793; a Napoli, vinto, preso e fucilato Murat, che aveva voluto riconquistare la sua corona, era stato ristabilito sul trono Ferdinando, il quale si affrettò a sopprimere nel 1826 quella Costituzione, che egli stesso aveva dato nel 1812. Ma l'eco delle agitazioni della Germania e delle rivoluzioni scoppiate nella Spagna e nel Portogallo commoveva gli animi ed agitava gli spiriti. Il 2 luglio 1820 Napoli insorge contro i Borboni; alcuni mesi dopo, una rivoluzione scoppia in Piemonte e costringe re Vittorio Emanuele I ad abdicare a favore del fratello Carlo Felice; il reggente Carlo Alberto costituisce una Giunta provvisoria. A questo punto i sovrani d'Austria, di Prussia e di Russia, riuniti in Congresso prima a Troppau, poi a Laybach, autorizzano l'intervento armato dell'Austria a Napoli ed in Piemonte.

Il 24 marzo 1821 le truppe austriache entrano a Napoli; il 9 aprile 1821 vincono le truppe costituzionali del Piemonte a Novara.

1821, 14 luglio. A Novara, trattato fra gli Stati sardi, Austria, Russia e Prussia. Un esercito austriaco di 12 mila uomini, che potrà essere aumentato, occuperà il Piemonte; la linea militare di occupazione è segnata dai punti seguenti: Stradella, Voghera, Tortona', Alessandria, Casale e Vercelli; l'occupazione cesserà nel settembre 1822.

1822, 22 dicembre. A Verona, convenzione fra gli stessi Stati portante la cessazione dell'occupazione.

Trattati relativi ai moti di Spagna. La Spagna, malcontenta del governo di Ferdinando VII, insorge (9 marzo 1822) ed impone al re la Costituzione votata dalle Cortes del 1812. Ma il nord della penisola non accetta questa rivoluzione; un esercito, formatosi nella Catalogna e nella Navarra, l'esercito della fede, marcia su Madrid; vinto, i suoi soldati si gettano in Francia, dove sono accolti con simpatia dai realisti e dal clero. I sovrani d'Austria, Prussia e Russia, riuniti in Congresso a Verona, si mostrano favorevoli ad un intervento della Francia. Il 24 maggio 1823 l'esercito francese entra a Madrid. Ferdinando VII è ristabilito sul trono. 1823, 1° novembre. A Sarria, trattato fra i rappresentanti della Francia e i capi della resistenza spagnuola. Le truppe francesi occuperanno le piazze di Barcellona, Tarragona e Hostalrich.

1824, 5 gennaio. A Madrid, convenzione tra Francia e Spagna concernente le prese marittime fatte nel 1823.

9 febbraio. A Madrid, pace tra Francia e Spagna. Un corpo di occupazione francese di 45 mila uomini, sotto gli ordini del duca di Angoulême, rimarrà in Spagna fino al 1° luglio 1824.

30 giugno. A Madrid, convenzione tra Francia e Spagna che protrae l'occupazione fino al 1° gennaio 1825.

10 novembre. All'Escurial, convenzione tra Francia e Spagna, che riduce l'esercito di occupazione a 25 mila uomini e rimette ad un ulteriore accordo fra le parti la determinazione dell'epoca, in cui l'occupazioue dovrà cessare. L'occupazione durò 5 anni.

Trattati relativi agli avvenimenti d'Oriente ed alla indipendenza della Grecia. La insurrezione della Grecia datava dal 1821, epoca in cui un arcivescovo piantò sulle mura di Calavitra la bandiera dell'insurrezione. La Morea insorse; ma malgrado l'eroismo di Botzaris, di Miaoulis, di Canaris, l'insurrezione non poteva, senza il soccorso dell'Europa, aver ragione degli oppressori. Invano la heteria, itxipaz, aveva raccolto tutte le forze della nazione in un'associazione, la quale fondeva in un solo amore la religione e la patria. Quest'associazione, pei principii stessi di indipendenza, che essa proclamava, destò la diffidenza delle potenze e ne raffreddò i sentimenti per la causa ellenica. La caduta di Missolungi (1826) decide finalmente l'Europa ad intervenire. D'altronde l'Inghilterra temeva di veder la Russia incaricarsi essa sola di tale missione ed acquistare nel paese una influenza, che essa non avrebbe potuto combattere e fondarvi un'impero, al quale essa non avrebbe potuto segnare i confini. Epperò, risolse di intervenire di concerto colla Russia e colla Francia

1826, 25 settembre, 7 ottobre. A Ackermann, trattato tra Russia e Turchia a conferma e svolgimento del trattato di Bukarest del 16 maggio 1812. 1827, 6 luglio. A Londra, trattato fra Giorgio IV d'Inghilterra, Carlo X di Francia e Nicolò di Russia. Le Alte parti contraenti offriranno, per mezzo dei loro ambasciatori a Constantinopoli, la loro mediazione ai belligeranti (Turchia e Grecia) sulle seguenti basi: riconoscimento da parte della Grecia del

l'alta sovranità (suzeraineté) del sultano; pagamento di un tributo annuo ; il governo greco nominerà i suoi impiegati e gli organi della sua amministrazione, ma sotto il controllo della Porta. In un articolo addizionale e segreto è stabilito che se la Porta non accetta, entro il termine di un mese, tale mediazione, le si dichiarerà che le potenze sono disposte ad accostarsi alla Grecia, ristabilendo con lei relazioni commerciali e ricevendo i suoi consoli e se i belligeranti non accettano l'armistizio e continuano la lotta, le parti contraenti potranno adottare le misure più convenienti per arrestare le ostilità.

I Greci accettano l'armistizio; i Turchi promettono di osservarlo, ma rompono la fede. Le flotte alleate incrocianti davanti a Navarino essendosi il 15 giugno 1828 accostate alla città per intimidire la flotta turca, ne segue uno scontro, che, quasi senza che i comandanti lo vogliano, si converte in una grande battaglia. La flotta turca è distrutta. Ma la battaglia di Navarino non libera la Grecia ; la Morea continua ad essere occupata dai soldati di Ibrahim, figlio di Mohamed-Ali, pascià d'Egitto. Era il caso di mettere ad esecuzione l'articolo addizionale del trattato di Londra. Di ciò si incarica l'Inghilterra; ma Russia e Francia protestano energicamente, temendo che l'Inghilterra, già padrona delle isole Jonie, una volta entrata nel Pelopponeso, non ne voglia più uscire. L'incarico è dato alla Francia.

1828, 19 luglio. A Londra, trattato tra Russia, Francia ed Inghilterra. Un corpo di truppe sarà sbarcato nella Morea nel più breve termine possibile; il re di Francia è incaricato dell'esecuzione di questa misura a nome delle tre Corti; le truppe francesi abbandoneranno la Morea come appena le truppe di Ibrahim si siano imbarcate; se esse operassero la loro ritirata per terra, un corpo di operazione potrà essere lasciato verso l'istmo di Corinto per impedire il loro ritorno nella penisola.

1829, 9 settembre. A Londra, la Turchia aderisce al trattato di Londra del 6 luglio 1827.

La battaglia di Navarino, considerata in Inghilterra come un avvenimento sinistro, col maggiormente prostrare le forze della Turchia, aveva accresciuto di altrettanto le forze della Russia, la quale risolse di approfittarne per mettere in campo nuove reclamazioni, e, mediante una diversione al nord, aiutare la Grecia e affrettarne la liberazione. Il 26 aprile 1828 un esercito russo di 100 mila uomini passava il Pruth. In breve, i russi sono quasi sotto le mura di Costantinopoli. Allora la diplomazia intraprende, per arrestare la marcia dei russi, una campagna sul genere di quella, che fu vista compiere nel 1878. L'Austria e l'Inghilterra, che la Russia è destinata a sempre incontrare sul suo cammino nella esecuzione dei suoi progetti sulla Turchia, si accordano per imporre la pace ai belligeranti. 1829, 14 settembre. A Andrinopoli, pace fra Russia e Turchia; l'imperatore di Russia abbandona le conquiste fatte, cioè, i principati di Moldavia e di Valacchia, la Dobruscia dal Danubio al mare, la Bulgaria e tutti i paesi occupati dalle sue truppe nella Rumelia; i principati di Moldavia e di Valacchia conserveranno i loro privilegi e indennità, la libertà del loro culto, amministrazione indipendente, libertà di commercio; è posto il principio di una indennità di guerra della Porta alla Russia; la Porta si obbliga di accedere al trattato di Londra del 6 luglio 1827 fra Inghilterra, Francia e Russia per la pacificazione della Grecia.

14 settembre. A Andrinopoli, tra Russia e Turchia altro trattato che regola la situazione dei principati di Moldavia e di Valacchia.

Questi trattati, pur confinando la Russia al di là del Pruth, le davano le bocche del Danubio e le aprivano il Bosforo; essi riservavano l'alta sovra

nità della Porta sulle provincie danubiane, ma riconoscevano il protettorato della Russia stabilito su di esse dal trattato di Kainardji (1774) e così autorizzavano la Russia ad ingerirsi nei loro affari ed a farsene un punto d'appoggio nel caso di nuove difficoltà colla Turchia.

1832, 7 maggio. A Londra, trattato tra Francia, Inghilterra e Russia da una parte e Baviera dall'altra per l'assestamento definitivo degli affari di Grecia e per la elezione di un sovrano pel nuovo Stato. La sovranità ereditaria della Grecia è offerta al principe Federico Ottone di Baviera, figlio secondogenito del re di Baviera. Il re di Baviera accetta.

21 luglio. A Constantinopoli, trattato fra Russia, Inghilterra, Francia e Turchia che fissa definitivamente i confini continentali fra la Turchia e la Grecia, e la indennità che questa deve pagare.

Trattati relativi alla separazione del Belgio dall'Olanda. Guglielmo, re dei Paesi Bassi, aveva voluto far troppo preponderare l'elemento olandese sull'elemento belga. Il Belgio non volle accettare di essere così assorbito da un paese diverso per lingua, per costumi e, sovratutto, per religione. La rivoluzione scoppiò la sera del 25 agosto 1830 ad una rappresentazione della Muta di Portici. Il principe di Orange, penetrato da solo a Bruxelles in mezzo alle barricate, riesce a calmare per poco la popolazione ed una deputazione si reca all'Aja; ma le sue promesse sono sconfessate ed il fratello Federico, alla testa di un corpo d'armata, marcia su Bruxelles. È battuto, e il 5 ottobre 1830 la indipendenza del Belgio è proclamata. Re Guglielmo si rivolge allora alle potenze segnatarie del trattato di Vienna, le quali si riuniscono a Londra, dove incominciano i negoziati, che dovranno durare 8 anni. Un armistizio è però imposto ai belligeranti e redatto un progetto di separazione fra i due paesi. 1831, 26 gennaio. A Londra, trattato fra Austria, Prussia, Inghilterra, Francia e Russia. I confini della Olanda saranno quelli della già repubblica dei Paesi Bassi nel 1790; il Belgio comprenderà il resto di ciò che era stato denominato Regno dei Paesi Bassi nei trattati del 1815; lo statu quo durerà per ciò che riguarda il ducato di Lussemburgo infino a che il sovrano dei Paesi Bassi, la Confederazione germanica ed il sovrano del Belgio si siano accordati; il Belgio formerà uno stato perpetuamente neutro; l'integrità ed inviolabilità del suo territorio sono garentite dalle cinque potenze segnatarie; il Belgio osserverà la stessa neutralità riguardo agli altri Stati, salvo il diritto di difendersi; il porto di Anversa continuerà ad essere esclusi vamente commerciale.

Intanto, il Congresso nazionale riunito a Bruxelles è alla ricerca di un sovrano. La corona è primamente offerta al duca di Nemours, figlio di Luigi Filippo I, re dei Francesi, il quale però, per tema di inimicarsi l' Inghilterra, ricusa. La Conferenza di Londra propone Leopoldo, principe di Sassonia-Coburgo; i belgi accettano la proposta, ma Guglielmo d'Olanda la respinge e denuncia l'armistizio. Leopoldo è battuto. Allora, un esercito francese di 50 mila uomini passa la frontiera.

15 novembre. A Londra, altro trattato in sostituzione di quello del 26 gennaio, e fra le stesse potenze. Il Belgio comprenderà le provincie del Brabante meridionale, Liegi, Namur, Hainaut, Fiandra occidentale ed orientale, Limburgo e Anversa eccettuati alcuni distretti del Limburgo, di cui sono determinati i confini ; in cambio, il re dei Paesi Bassi riceverà una indennità territoriale presa nel Limburgo e si intenderà colla Confederazione germanica e cogli agnati della Casa di Nassau per l'applicazione di queste disposizioni. Il Belgio è dichiarato stato indipendente e neutro.

Re Guglielmo ricusa di ratificare questo trattato.

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