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suo funzionamento sono affidate per due anni ad un commissario russo (art. 7); l'esercito ottomano non soggiornerà più in Bulgaria; le antiche fortezze del paese saranno rase a spese del governo locale; truppe russe occuperanno la Bulgaria sino alla formazione della milizia indigena; esse non eccederanno i 50 mila uomini e saranno mantenute a spese del paese occupato (art. 8); l'ammontare del tributo che la Bulgaria dovrà pagare alla Turchia, sarà determinato fra la Russia, la Porta e gli altri gabinetti (art. 9); la Turchia conserverà il diritto di trasportare le sue truppe nei territorj situati al di là della Bulgaria, attraversando questo paese per strade determinate, a condizione che gli irregolari, baschibouzouck, ne saranno assolutamente esclusi (art. 10); tutte le fortezze del Danubio saranno rasate; non vi potranno più essere fortezze sul Danubio, nè navi da guerra nelle acque dei Principati di Rumenia, di Serbia e di Bulgaria, salvo le navi stazionarie d'uso (art. 12); la Porta prende a suo carico il ristabilimento della navigazione del passaggio di Sulina (art. 13); saranno immediatamente introdotte nella Bosnia e nell'Erzegovina le proposte europee comunicate ai plenipotenziari ottomani nella prima seduta della Conferenza di Costantinopoli (art. 14): la Porta applicherà scrupolosamente nell'isola di Creta il regolamento organico del 1868, tenendo conto dei voti già espressi dalla popolazione; un regolamento analogo sarà introdotto nell'Epiro, nella Tessalia e nelle altre parti della Turchia europea (art. 15); la Porta si obbliga di attuare senza ritardo i miglioramenti e le riforme richieste dai bisogni locali nelle provincie dell'Armenia e di garantir queste contro i Curdi e i Circassi (art. 16); amnistia ai sudditi della Porta compromessi nell'ultima guerra (art. 17); la Porta si obbliga di pagare alla Russia una indennità di guerra di 1450 milioni di rubli; prendendo però in considerazione le difficoltà finanziarie della Porta, la Russia acconsente, in sostituzione della più gran parte di questa somma, a ricevere i territori seguenti: A) il sangiaccato di Toultcha, la Dobrustcha, Kustendje e Medjidié, le isole del Delta e l'isola dei Serpenti; la Russia si riserva di scambiare le isole del Delta e la Dobrustcha contro la porzione della Bessarabia staccata dal trattato di Parigi del 1856; B) Ardahan, Kars, Batoum, Bayazid ed il territorio sino a Saganlough. Queste cessioni ridurranno la indennità di guerra a 300 milioni di rubli (art. 16). Regolamento delle contestazioni e affari litigiosi fra i sudditi delle due parti contraenti, delle questioni di proprietà e di nazionalità; il diritto di protezione ufficiale è riconosciuto all'ambasciata russa e ai consolati russi in Turchia, tanto riguardo ai pellegrini ecclesiastici e ai monaci russi viaggianti o soggiornanti nella Turchia europea od asiatica, quanto riguardo ai loro possedimenti, stabilimenti religiosi, di beneficenza ed altri nei Luoghi Santi; i tre conventi russi del monte Athos sono mantenuti coi loro diritti o prerogative (art. 20, 21, 22); i trattati e le convenzioni anteriori, sospese dalla guerra, relativamente al commercio, alla giurisdizione, alla condizione dei sudditi russi in Turchia, sono rimessi in vigore (art. 23); il Bosforo e i Dardanelli rimarranno aperti così in tempo di guerra come in tempo di pace alle navi mercantili degli Stati neutri provenienti dai porti russi o diretti verso questi; la Porta si obbliga a non più stabilire nel mar Nero e nel mare di Azof blocchi fittizi contrari allo spirito della Dichiarazione di Parigi del 4-16 aprile 1856 (art. 24); la evacuazione completa della Turchia, salvo la Bulgaria, avrà luogo entro tre mesi dopo la conclusione della pace definitiva ed entro sei per l'Asia Minore (art. 25); la Sublime Porta si obbliga a non insevire in nessun modo contro quei suoi sudditi, che si siano compromessi colle loro relazioni coll'esercito russo (art. 27); restituzione dei prigionieri di guerra (art. 28).

Trattati internazionali.

Questo trattato, che quasi annientava la Turchia, produsse in tutta Europa una emozione profonda. L'Inghilterra si mostrò decisa ad opporvisi colle armi, tanto che l'Europa ansiosa potè per un momento temere che un'altra e ben più terribile guerra fosse sul punto di scoppiare. La Russia, finanziariamente e militarmente spossata, consentì a sottoporre a un Congresso delle potenze il trattato. Il Congresso, a cui intervennero tutte le Potenze firmatarie del trattato di Parigi del 1856, si adunò sotto la presidenza del principe Bismarck a Berlino il 13 giugno 1878.

A questo Congresso di Berlino si vide, con qualche sorpresa, l'Inghilterra acconciarsi, senza fare troppo forti opposizioni, all'ingrandimento territoriale reclamato dalla Russia nell'Asia Minore. La spiegazione di questo contegno si ebbe quando si conobbe il trattato seguente, tenuto, naturalmente, segreto finchè durò il Congresso.

1878, 4 giugno. A Costantinopoli, alleanza offensiva e difensiva fra Inghilterra e Turchia. Nel caso, in cui Batum, Ardaham e Kars siano ritenuti dalla Russia e che la Russia tenti, in un'epoca qualunque, di impadronirsi di qualche altra porzione dei territorj del sultano nell'Asia fissati dal trattato definitivo di pace, l'Inghilterra si obbliga di unirsi alla Turchia per difendere colle armi i territorj in questione. Dal canto suo il sultano promette all'Inghilterra di intraprendere le riforme necessarie, da stabilirsi fra le due potenze, per la buona amministrazione e per la protezione dei sudditi cristiani od altri della Sublime Porta e per mettere l'Inghilterra in grado di assicurare i mezzi necessari per la esecuzione di questo impegno, il sultano consente a cederle l'isola di Cipro per essere occupata e amministrata da lei. Impotente a impedire lo smembramento della Turchia, l'Inghilterra aveva preso le sue precauzioni facendosene dare una parte.

1878, 13 luglio. A Berlino, trattato fra Russia (rappresentata al Congresso dal principe Gortchacow, conte Schouvaloff e d'Oubril), Prussia (principe di Bismarck, principe di Hohenlohe e conte di Bulow), Austria (conte Andrassy, conte Karolyi e barone di Haymerle), Francia (Waddington, conte di Saint-Vallier Desprez), Inghilterra (conte di Beaconsfield, conte di Salisbury e lord Odo Russel), Italia (conte L. Corti e conte De Launay) e Turchia (Mehemed-Ali pascià, Sadoullah-bey e Alessandro Caratheodorypascià). Il principato di Bulgaria è costituito in principato autonomo e tributario del Sultano con un governo cristiano e milizia nazionale (art. 1); la frontiera sarà fissata sui luoghi da una Commissione europea; non potranno erigersi fortificazioni entro un raggio di 10 chilometri attorno Samakow; il Sultano potrà difendere la frontiera dei Balcani della Rumelia orientale (art. 2); il principe di Bulgaria sarà liberamente eletto dalla popolazione e confermato dalla Porta coll'assenso delle potenze; nessun membro delle dinastie regnanti delle grandi potenze europee potrà esser eletto; in caso di vacanza, la elezione si farà nello stesso modo (art. 3); un'assemblea di notabili bulgari sarà convocata a Tirnovo prima della elezione del principe per elaborare il regolamento organico del Principato (art. 4); nessuna distinzione di credenze religiose e di confessioni potrà essere opposta come motivo di esclusione o di incapacità relativamente ai diritti civili e politici, all'ammissione ai pubblici impieghi, funzioni ed onori od all'esercizio delle diverse professioni ed industrie; la libertà e la pratica esteriore di tutti i culti sono assicurate così ai Bulgari come agli stranieri (art. 5); l'amministrazione provvisoria della Bulgaria sarà diretta, sino al compimento del regolamento organico, da un commissario imperiale russo; un commissario imperiale ottomano ed i consoli delle altre Potenze firmatarie lo assisteranno per controllare

il funzionamento del regime provvisorio; in caso di dissenso, si dovrà rivolgersi ai rappresentanti delle potenze firmatarie a Costantinopoli (art. 6); questo regime provvisorio non potrà durare più di nove mesi; quando il regolamento organico sarà terminato, si procederà immediatamente alla elezione del principe di Bulgaria, dopo di che il nuovo Principato entrerà nel pieno godimento della sua autonomia (art. 7); i trattati di commercio, di navigazione ecc. conchiusi fra le potenze straniere e la Porta e attualmente in vigore sono mantenuti nel Principato di Bulgaria (art. 8); il tributo annuo, che la Bulgaria pagherà alla Corte ottomana, sarà stabilito sul reddito medio del territorio del Principato; la Bulgaria dovrà sopportare una parte del debito pubblico dell'Impero Ottomano in equa proporzione (art. 9); la Bulgaria è sostituita al Governo ottomano nei carichi e nelle obbligazioni di questo verso le Compagnie delle ferrovie che si trovano sul territorio bulgaro (art. 10); l'armata ottomana non soggiornerà più nella Bulgaria; tutte le antiche fortezze saranno rase entro un anno a spese del Principato (art. 11); i proprietari mussulmani od altri risiedenti fuori del Principato potranno conservare i loro immobili col darli in affitto od in amministrazione a terzi (art. 12). – È formata al sud dei Balcani una provincia, che prenderà il nome di Rumelia orientale, la quale rimarrà sotto l'autorità politica e militare diretta del Sultano con un'autonomia amministrativa; essa avrà un governatore generale cristiano (art. 13); la Rumelia orientale è limitata al nord ed al sud-ovest dalla Bulgaria (art. 14); il Sultano avrà il diritto di provvedere alla difesa delle frontiere di terra e di mare di quella provincia (art. 15); il governatore generale avrà il diritto di chiamare le truppe ottomane in caso d'urgenza giustificata ai rappresentanti delle Potenze a Costantinopoli (art. 16); il governatore generale sarà nominato dal Sultano coll'assenso delle potenze e per cinque anni (art. 17); entro tre mesi, la Commissione europea, d'accordo colla Porta ottomana, dovrà determinare la organizzazione della Rumelia (art. 18); intanto, la Commissione europea amministrerà, d'accordo colla Porta, le finanze della Provincia (art. 19); come in tutto l'Impero ottomano, i trattati, convenzioni ed accomodamenti internazionali sono applicabili alla Rumelia orientale, del pari che la libertà religiosa in favore di tutti i culti (art. 20); i diritti e le obbligazioni della Sublime Porta concernenti le ferrovie per la Rumelia sono mantenuti integralmente (art. 21); - l'effettivo del corpo d'occupazione russo in Bulgaria e nella Rumelia orientale non eccederà i 50 mila uomini e sarà mantenuto dal paese; l'occupazione durerà 9 mesi dallo scambio delle ratifiche (art. 22); - la Porta si obbliga di applicare scrupolosamente nell'isola di Creta il regolamento organico del 1868 (art. 23); – in caso di disaccordo fra la Porta e la Grecia intorno alla rettificazione delle frontiere, le grandi Potenze si riservano di offrire la loro mediazione (art. 24); - le provincie di Bosnia e Erzegovina saranno occupate e amministrate dall'Austria (art. 25); - è riconosciuta la indipendenza del Montenegro (art. 26); stipulazione pel Montenegro identica a quella dell'art. 5 (art. 27); sono determinate le frontiere del Montenegro (art. 28); Antivari ed il suo litorale sono annesse al Montenegro; questo porto e tutte le acque del Montenegro saranno chiuse alle navi da guerra di tutte le nazioni; le fortificazioni fra il lago ed il litorale sul territorio montenegrino saranno rase; la polizia marittima e sanitaria lungo la costa del Montenegro sarà esercitata dall'Austria (art. 29); stipulazione pel Montenegro identica a quella dell'art. 12 (art. 30); è regolata la istituzione di agenti montenegrini a Costantinopoli (art. 31); le truppe montenegrine e le ottomane evacueranno entro 20 giorni i territori che devono ritornare all'uno od all'altro Stato (art. 32); stipulazione pel Mon

tenegro identica a quella dell'art. 9 per ciò che riguarda l'accollamento di una porzione del debito pubblico ottomano (art. 33); – la indipendenza della Serbia è riconosciuta (art. 34); stipulazione per la Serbia identica a quella dell'articolo 5 (art. 33); il territorio della Serbia è accresciuto di parecchi distretti tolti alla Turchia (art. 36); stipulazioni per la Serbia identiche a quelle degli articoli 8, 10, 12 (art. 37, 38, 39); fino alla conclusione di un trattato fra la Turchia e la Serbia i sudditi serbi saranno trattati secondo i principj generali applicati nell' Impero ottomano (art. 40); stipulazioni per la Serbia identiche a quelle degli art. 32 e 33 (art. 41 e 42); è riconosciuta la indipendenza della Rumenia (art. 43); stipulazione per la Rumenia identica a quella dell'art. 5 (articolo 44); il Principato di Rumenia retrocede alla Russia la porzione del territorio della Bessarabia, staccata dalla Russia in virtù del trattato di Parigi del 1856 (art. 45); le isole formanti il Delta del Danubio del pari che l'isola dei Serpenti, il sangiaccato di Toulcha e il territorio situato al sud della Dobrustcha, sono riuniti alla Rumenia (art. 46); la Commissione europea del Danubio regolerà la questione delle acque e della pesca (art. 47); nessun diritto di transito sarà percepito sulle merci attraversanti la Rumenia (art. 48); convenzioni potranno essere conchiuse dalla Rumenia per regolare i privilegi e le attribuzioni dei consoli in materia di protezione nella Rumenia (art. 49); stipulazioni per la Rumenia identiche a quelle degli art. 10 e 40 (art. 50, 51); tutte le fortificazioni e fortezze, che si trovano sul Danubio dalle Porte di Ferro alle sue foci, saranno rase; nessuna nave da guerra potrà navigare sul Danubio eccettuati i legni leggieri destinati alla polizia fluviale ed al servizio doganale (art. 52); la Commissione europea del Danubio, nella quale la Rumenia sarà rappresentata, è mantenuta nelle sue funzioni (art. 53); un anno prima che spiri il termine fissato alla durata della Commissione europea, le potenze si metteranno d'accordo sulla prorogazione dei suoi poteri, o sulle modificazioni che crederanno necessario di introdurvi (art. 54); i regolamenti di navigazione e di polizia fluviale dalle Porte di ferro fino a Galatz saranno elaborati dalla Commissione europea assistita da delegati degli Stati rivieraschi e messi in armonia con quelli che furono o saranno formati pel tratto a valle di Galatz (art. 55); è regolato il mantenimento del faro dell'isola dei Serpenti (art. 56); è regolata l'esecuzione dei lavori destinati a far sparire gli ostacoli alla navigazione del Danubio (art. 57); – la Sublime Porta cede alla Russia nell'Asia i territorj di Ardahan, Kars, Batum col porto e tutto il territorio compreso fra l'antica frontiera russo-turca, conformemente alla linea determinata dal trattato di Santo Stefano (art. 58); la Russia dichiara la sua intenzione di erigere Batoum a porto-franco essenzialmente commerciale (art. 59); la valle di Alaschkerd e la città di Bayazet, cedute alla Russia dall'art. 19 del trattato di San Stefano, fanno ritorno alla Turchia, la quale cede alla Persia la città ed il territorio di Khotur (art. 60); la Sublime Porta si obbliga di attuare nel più breve termine le riforme in Armenia (art. 61); – essa si obbliga a mantenere il principio della libertà religiosa, dandogli, in tutto l'Impero ottomano, la più larga estensione; tutti saranno egualmente ammessi, senza distinzione di religione, a testimoniare in giudizio ; i diritti acquistati dalla Francia sono espressamente riservati e nessuna offesa potrà essere recata allo statu quo nei Luoghi Santi; i monaci del monte Athos saranno mantenuti nei loro possessi e vantaggi (art. 62); i trattati di Parigi del 30 marzo 1856 e di Londra del 13 marzo 1871 sono mantenuti, in quanto non siano modificati dalle stipulazioni precedenti (art. 63); il presente trattato sarà ratificato entro tre settimane (art. 64).

Testo del trattato di Berlino del 13 luglio 1878.

AU NOM DE DIEU TOUT-PUISSANT

S. M. l'Empereur d'Allemagne, Roi de Prusse, S. M. l'Empereur d'Autriche, Roi de Bohême etc., et Roi Apostolique d'Hongrie, le Président de la République française, S. M. la Reine du Royaume-Uni de la GrandeBretagne et d'Irlande, Impératrice des Indes, S. M. le Roi d'Italie, S. M. l'Empereur de toutes les Russies et S. M. l'Empereur des Ottomans, désirant régler dans une pensée d'ordre européen, conformément aux stipulations du Traité de Paris du 30 mars 1856 les questions soulevées en Orient par les événements des dernières années et par la guerre dont le Traité préliminaire de San-Stefano a marqué le terme, ont été unanimement d'avis que la réunion d'un Congrès offrirait le meilleur moyen de faciliter leur entente.

Leursdites Majestés et le Président de la République française ont, en conséquence, nommé pour leurs Plénipotentiaires, savoir :

S. M. l'Empereur d'Allemagne, Roi de Prusse le sieur Othon, prince de Bismark, son Président du Conseil des Ministres de Prusse, Chancelier de l'Empire; le sieur Bernard-Ernest de Bulow, son Ministre d'Etat et Secrétaire d'État au département des Affaires étrangères; et le sieur Chlodwig-CharlesVictor, Prince De-Hohenlohe-Schillingsfurst, Prince de Ratibor et Corvey, son Ambassadeur extraordinaire et Plénipotentiaire près la Republique française, Grand Chambellan de la Couronne de Bavière :

S. M. l'Empereur d'Autriche, Roi de Bohême, etc., et Roi Apostolique d'Hongrie : le sieur Jules, Comte Andrassy de Csik SzentKiraly et Kraszna-Horka, Grand d'Espagne, de première classe, Conseiller intime actuel, son Ministre de la Maison Impériale et des Affaires étrangères, Feld-Maréchal-Lieutenant dans ses armées; le sieur Comte Karloyi de Nagy-Karolyi, Chambellan et Conseiller intime actuel, son Ambassadeur extraordinaire et Plénipotentiaire près S. M. l'Empereur d'Allemagne, Roi de Prusse; et le sieur Henry Baron d'Haymerle, Conseiller intime actuel, son Ambassadeur extraordinaire et Plénipotentiaire près S. M. le Roi d'Italie;

Le Président de la Republique française: le sieur William Henry Waddington, Sénateur, Membre de l'Institut, Ministre, Secrétaire d'État au Département des Affaires étrangères; le sieur Charles-Raymond de la Croix de Che

vrière, comte de Saint-Vallier, Sénateur, Ambassadeur extraordinaire et Plénipotentiaire de France près S. M. l'Empereur d'Allemagne, Roi de Prusse; et le sieur Félix-Hippolyte Desprez, Conseiller d'Etat, Ministre plénipotentiaire de première classe, chargé de la Direction des affaires politiques au Ministère des Affaires étrangères ;

S. M. la Reine du Royaume-Uni de la Grande-Bretagne et d'Irlande, Impératrice des Indes: le Très-Honorable Béniamin Disraeli, Comte de Beaconsfield, Vicomte Hughendeu, Pair du Parlement, Membre du très-honorable Conseil privé de Sa Majesté, Premier Lord de la Trésorerie de Sa Majesté et Premier Ministre d'Angleterre; le très-honorable Robert-Arthur Talbot Gascoyne Cecil Marquis de Salisbury, Comte de Salisbury, Vicomte Cranborne, Baron Cecil, Pair du Parlement, Membre du très-honorable Conseil privé de Sa Majesté, Principal Sécretaire d'État de Sa Majesté au Département des Affaires étrangères; et le très-honorable Lord Odo-William-Léopold Russel, Membre du Conseil privé de Sa Majesté, son Ambassadeur extraordinaire et Plénipotentiaire près de Sa Majesté l'Empereur d'Allemagne, Roi de Prusse;

S. M. le Roi d'Italie: le sieur Louis, comte Corti, Sénateur, son Ministre des Affaires étrangères; et le sieur Edouard, comte de Launay, son Ambassadeur extraordinaire et Plénipotentiaire près Sa Majesté l'Empereur d'Allemagne, Roi de Prusse;

S. M. l'Empereur de toutes les Russies: les sieur Alexandre, Prince Gorstchakow, son Chancellier de l'Empire; le sieur Pierre comte de Schouvaloff, Général de cavalerie, son Aide de Camp général, Membre du Conseil de l'Empire et son Ambassadeur extraordinaire et Plénipotentiaire près S. M. Britannique ; et le sieur Paul d'Oubril, Conseiller privé actuel, son Ambassadeur extraordinaire et Plénipotentiaire près S. M. l'Empereur d'Allemagne, Roi de Prusse; et

S. M. l'Empereur des Ottomans: Alexandre Carathéodory Pacha, son Ministre des Travaux publics; Mehemed Aly Pacha, Muchir de ses armées; et Sadoullah Bey, son Ambassadeur extraordinaire et Plénipotentiaire près S. M. l'Empereur d'Allemagne, Roi de Prusse;

Lequels, suivant la proposition de la Cour d'Autriche-Hongrie et sur l'invitation de la Cour d'Allemagne, se sont réunis à Berlin, munis de pleins pouvoirs, qui ont été trouvés en bonne et due forme.

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