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Nr. 11199. ITALIEN.

Der Gouverneur von Erytrea an den
Kriegsminister. Unmöglichkeit, Adigrat zu befreien.
Bewegungen des Negus.

Asmara, 8. März 1896. (9.)

Italien.

Telegramma. || Dovetti rinunciare tentativo liberazione presidio Adigrat, Nr. 11199. vista fiacchezza incaricati eseguirla; avendo molti malati, impossibile possa 8. März 1896. aprirsi via da sè. || Forza presidio 1400 italiani, 500 indigeni. Al bravo comandante maggiore Prestinari ho vietato risoluzione estrema, non potendo suo sacrifizio giovare situazione generale. Hanno circa 40 giorni viveri e tanto resisteranno. || Negus con intero esercito spostossi giorno 6 da Adua Mai-Civò. Informatori dicono proseguirà verso Agamè per prendere la grande strada di Oculè-Cusai, ritengo con obbiettivo Gura. || Ritiro ad Asmara distaccamento Adi-Cajeh; ho predisposto sgombro Oculè-Cusai. | Salsa, ricevuto da ras Maconen attesa lettera, proseguì per incontrarsi con ras e Menelich; inviai quest'ultimo mia lettera presentazione; occorreranno tre o quattro giorni per conoscere risultato.

Comunicazione Cassala interrotta. || Per giorno 12 nuovi rinforzi avranno raggiunte nuove destinazioni Archico, Saati, Ghinda. || Baratieri, terminata relazione, partirà domani. | Continuano giungere nuclei dispersi, feriti; confermasi sempre più brillante condotta brigate Dabormida, Albertone. || Informatori riferiscono perdite scioani essere rilevantissime; aver sentito travarsi Adua Arimondi ferito. Salute truppa buona. || Rifornimenti procedono regolarmente. Baldissera.

Nr. 11200. ITALIEN. Derselbe an Denselben. Motive Baratieris zum Angriff bei Adua.

Italien.

Asmara, 9. März 1896. (10.) Telegramma. || Generale Baratieri dichiara che seguenti motivi indussero Nr. 11200. repente decisione attacco: || Condizioni logistiche, noti inconvenienti imponevano 9. März 1896. ritirata, che, non preceduto movimento offensivo, sarebbe riuscita dannosa spirito truppe, prestigio nostro colonia; sarebbe dato nuovo slancio ribellione, rialzato forze nemiche. | Avendo allora ritirato dalle retro vie due battaglioni bersaglieri, un battaglione e mezzo indigeni, giungendo altra batteria, disponeva maggior forza possibile impiegabile su quello scacchiere montano. || Ritirata senza combattimento scopriva ai nemici Oculè-Cusai, Gura. Notizie nemico facevano ritenere, come avvenne, facile occupazione Gandarta, Rebbi Ariennè, Chidane Meret, mentre luna favoriva operazione sopra Mariam Sciovitò, dove erano 15 mila nemici; Rebbi Ariennè, Chidane Meret, erano buone posizioni tutte nostre forze riunite per resistere eventuale attacco nemico, che non avrebbe potuto spiegare sue forze. || Truppe, ufficiali, soldati affiatati, morale elevatissimo, abituati movimento montagne etiopiche, mentre aveva motivo credere morale nemico depresso. Tutti generali, capo stato maggiore unanimi,

Italien.

9. März 1896.

Nr. 11200. singolarmente e riuniti, reputavano necessario, opportuno attacco; ogni probabilità nostro favore. Confidava vittoria parziale, che, determinando ritirata nemico, avrebbe risolto situazione, gran demente corrisposto voti ardenti truppe, sacrifici paese. || Per quanto mi consta, nessun altro motivo ha influito sulla decisione presa dal generale Baratieri dopo un consiglio coi generali brigadieri. Baldissera.

Nr. 11201.

10. März1896.

Nr. 11201. ITALIEN.

Der Ministerpräsident an den Gouverneur von Erytrea. Bildung eines neuen Kabinets. Rom, 10. März 1896.

Telegramma. || Assumo oggi l'ufficio di Presidente del Consiglio dei Italien. Ministeri || S. E. il Generale Ricotti è Ministro della guerra; l'on. Caetani di Sermoneta è Ministro degli affari esteri. || In nome del Governo, particolarmente in nome del Ministro della guerra e mio, Le esprimo piena fiducia, la quale risponde al sentimento generale e alle speranze della nazione. | Tenga sua corrispondenza telegrafica unicamente col Ministro della guerra.

Rudini.

Nr. 11202.

Italien.

10. März1896.

-

Nr. 11202. ITALIEN. Das Ministerium des Auswärtigen an den
Botschafter in London. Die Derwische bedrohen
Kassala.

Rom, 10. März 1896.

Telegramma. || Il governo di Massaua informa che attorno a Cassala i dervisci sarebbero già 10 000, che le comunicazioni sono interrotte, e che 400 dervisci attaccarono la mattina dell'8 i posti avanzati di Sabderat con esito incerto. Adamoli.

Nr. 11203.
Italien.

12. März 1896.

Nr. 11203. ITALIEN. Der Gouverneur von Erytrea an den Kriegsminister. Salsa ist mit den Friedensvorschlägen des Negus zurückgekehrt.

Asmara, 12. März 1896.

Telegramma. || Salsa, di ritorno ad Adiqualà, invia punti principali, sui quali dovrebbero posare trattative di pace. Sono i seguenti: || 1° Il confine fra Eritrea ed Etiopia è segnato dal Mareb-Belesa-Muna; || 2° Trattato d'alleanza e amicizia, esclusa qualunqe forma di protettorato, di durata da stabilirsi, e rinnovabile o modificabile, secondo esperienza avrà dimostrato conveniente; || 3° Nomina nelle provincie dipendenti da Ras Mangascià di un capo di gradimento dell'Italia; || 4° Abbandonare al più presto Adigrat e gli altri punti, che ancora fossero in nostra mano a sud del Mareb-Belesa. || Ritengo impossibile ottenere di più. Chiedo poter trattare su tali basi. || Negus chiedemi risposta con massima sollecitudine.

Nr. 11204. ITALIEN.

Der Kriegsminister an den Gouverneur von Erytrea. Ermächtigung zu den Friedensverhandlungen auf der vorgeschlagenen Basis.

Rom, 12. März 1896.

Italien.

12. März 1896.

Telegramma. || D'accordo con Presidente del Consiglio autorizzo trat- Nr. 11204. tare, conchiudere pace sulle basi da Lei proposteci. | Qualora sia possibile. farlo, Governo desidera che Ella procuri ottenere dichiarazione che Negus non accetterà mai protettorato altra potenza. Questo desiderio non dovrebbe, pare, mettere ostacolo al sollecito conchiudere della pace. Ricotti.

Nr. 11205. ITALIEN. Derselbe an Denselben. Lord Salisbury kündigt eine militärische Demonstration gegen Dongola an.

Rom, 13. März 1896.

Italien.

13. März 1896.

Telegramma. Regio Ambasciatore Londra telegrafa quanto segue: Nr. 11205. ,,Salisbury, sentito Consiglio dei ministri, in data di ieri ha telegrafato a lord Cromer di fare eseguire una dimostrazione militare verso Dongola onde fare diversione in nostro favore."

Caetani.

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Nr. 11206. ITALIEN. Der Gouverneur von Erytrea an den
Kriegsminister. Teilt Salsas Telegramm über seine
Sendung mit. Briefe von Menelik und Makonen.

2.

Asmara, 12. (Massaua, 13.) März 1896.

Italien.

Telegramma. || Comunico telegramma Salsa. || „Adiqualà 11 marzo, ora Nr. 11206. 91. Giunto ora da Entisciò (campo Maconen), donde partii ierimattina; 13.März 1896. porto lettere Menelik e Maconen per V. E., che faccio proseguire per corriere speciale, e ne telegrafo sunto. Menelik ricorda suo costante desiderio pace. Dice: poichè Re Umberto ama la pace, combiniamo presto, perciò sia rimandato maggiore Salsa cui ho tutto detto. Maconen, che scrive d'ordine Menelik, dice: finchè sia conclusa pace, tenete voi i paesi a nord Mareb-Belesa; abbandonate presto Adigrat; non fate altri forti oltre quelli esistenti; i vostri uomini non passino Mareb-Belesa; se nostra gente viene a voi, riconsegnatela; non sollevate quistioni, pensiamo solo alla pace. Questi patti mandatemeli presto col sigillo del Governo e firma del Re Umberto. Dico questo a nome dell'Imperatore. Lasciate ai conventi i resti e gulti dati prima dal Negus; facciamo più presto che si può. || La lettera di Menelik ha forma assolutamente vaga; quella di Maconen non accenna a tutti i punti trattati e stabiliti.

I punti principali, sui quali dovrebbero posare trattative di pace, lungamente discusse e contrastate, sono quelli già trasmessi al Ministero. Queste sono le basi che io rimisi per iscritto a ras Maconen dopo chiusa ogni dis

Italien.

13.März1896.

Nr. 11206. cussione, e che da qui furono accettate. Mi pare che più di questo sia impossibile pel momento ottenere. || Ras Maronen ha pure accennato che, se rinunziassimo al territorio a sud del confine di Uccialli, egli sarebbe contento di essere il capo del Tigrè al posto di ras Mangascià, e che allora concorrerebbe in un'azione contro i dervisci, mentre ora l'Imperatore non ha voluto impegnarsi in una promessa di azione guerresca comune contro i dervisci, pur lasciando capire che ci avrebbe aiutati como amici. A Maconen risposi che non avevo facoltà in proposito, e che ne avrei riferito a V. E. || Maconen mi chiese pure quale sarebbe il capo da noi gradito al posto di ras Mangascià. Risposi non avere incarico indicarne alcuno e che anzi contava sopra di lui per la scelta. Infine fu pure espressa pretesa che nel territorio abissino dipendente dall'Italia non fossero fatti altri forti oltre quelli esistenti. Risposi che dei particolari si sarebbe trattato in seguito. A me non fu fatta parola dei resti e gulti cui accenna nella lettera ras Maconen; sentii ras Mangascia Atichim che ne parlava con Maconen, ma questi non credette porre la questione. Credo che per noi sia di secondaria importanza.

L'esercito dell'Imperatore sempre imponente; ho assistito quasi interamente alla sfilata delle truppe giungenti su 5 o 6 colonne; è durata almeno sette ore. Quasi tutti quelli che l'altra volta vidi armati di lancia sono ora armati di fucile; gli avancarica non credo raggiungeranno il migliaio; metà dei fucili è Gras, ed in proporzioni quasi eguali Remington e Vetterly. || Il numero degli armati di fucile certo non inferiore 80,000, ma non è possibile fare un calcolo esatto. Quadrupedi innumerevoli; più di .50,000 certamente. Viveri abbondanti per ora, cartucce molte. Trovai il morale molto più elevato dell'altra volta; tuttavia ho notato un grande e generale desiderio di pace e di tornare ai propri paesi, è dovuto alla eccezionale durata della campagna e molto anche alle perdite subite specialmente di capi numerosi e importanti. Mi è parso avessero intenzione di avanzare nell'Oculè-Cusai per Mai-Gabetà e Debra-Damo. Oggi l'Imperatore trasferisce il campo a Faras-Mai, due ore a sud dell'attuale. Distaccamenti grossi non ve ne ha alcuno. Anche ras Sebath e Degiac Agos iermattina erano al campo. Fin dal 28 febbraio trovasi il signor Clochette e si attende Leontieff.

I nostri ufficiali prigionieri sono: generale Albertore, colonnello Nava, tenente Balbi Pietro 13° battaglione, sottotenente Piccinini Oreste 16°, tenente Iusch 1o indigeni, maggiore Gamerra, dottore Santoro, tunente Quaglia Federico 7° battaglione, tenente Coccanari Angelo 15°, tenente Ferrari Antonio 15°, tenente Marchiori alpini, capitano Villa Pietro 16°, capitano Loffredo artiglieria, tenente Golfetto 15°, tenente D'Agostino Giovanni 7°, capitano Fiori Enrico bersaglieri, sottotenente Galvagno 3° indigeni, capitano Brancato bersaglieri, capitano Ferrari, tenente Amatucci, tenente Borsi, medici D'Albenzio, tenenti Madia, Mauri Luigi, Canegallo Lorenzo, Nardini Giulio, Cottafava Ernesto, sottotenente Zarih Alfredo, D'Amato, alcuni altri di cui darò il nome domani, e circa ottocento soldati. Salsa."

Italien. 13. März 1896.

Mi occorrono d'urgenza credenziali con firma del Re. || Ho risposto a Nr. 11206. Salsa:,,Condizioni contenute nei quattro capitoli ritengo saranno accettate dal Governo. Non converrà al contrario impegnarsi per futura campagna contro dervisci. In quanto scelta d'un capo pel Tigrè, converrà sconsigliare cada su Mangascià o Sebath, senza raccomandare alcuno, ma facendo voti perchè Negus destini Maconen. Pretesa toglierci facoltà erigere fortificazioni nei territori a noi soggetti inammissibile. Ella può assicurare ciò non è nelle nostre intenzioni. Siamo disposti immediato ritorno materiale presidio Adigrat con garanzia Maconen."

Comunicazioni con Cassala sempre attive.

Baldissera.

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Nr. 11207. ITALIEN. Derselbe an Denselben. Nachrichten über die Derwische.

Asmara, 13. März 1896. Telegramma. || Domani sera nostra carovana 400 camelli raggiungerà Cassala; debbo ritirarne presidio subito od attendere, per farlo, la piena? Forza dervisci a Gulusit, 5 a 7 mila fucili. Non è accertato arrivo Osman Digma, nè pare vi siano altri rinforzi. Baldissera.

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Nr. 11208. ITALIEN. Der Ministerpräsident und die Minister des Krieges und des Auswärtigen an den Gouverneur

von Erytrea. Instruktionen.

Rom, 13. März 1896.

Nr. 11208.
Italien.

Telegramma. | Per Cassala ci riserviamo darle istruzioni fra 48 ore, lasciandole piena libertà di ritirare subito il presidio se così volessero le con- 13.März1896. venienze militari. || Confermiamo nostra accettazione delle basi di pace comunicateci ieri. | Quanto ai forti respinga il proposto divieto, intendendo noi di esercitare piena ed intiera la sovranità nostra sul territorio al nord del limite Mareb-Belesa. || Per i conventi ce ne rimettiamo al suo giudizio. || Quanto alla proposta di riconsegnare la gente che viene a noi, ce ne rimettiamo pure a lei purchè non sia impedita la ricostituzione dell'esercito coloniale con truppe indigene. Quanto al capo del Tigrè approviamo il suo divisamento di escludere Mangascià e Sebat. || Impossibile farle giungere credenziali del Re prima di quindici giorni. Proponga dunque, se crede, una convenzione militare da mutarsi in pace definitiva quando giungeranno credenziali che saranno presto spedite. || Trattato da lei firmato in forza delle credenziali sarebbe poscia ratificato da S. M. il Re. || Voglia corrispondere con telegrammi cifrati per evitare che notizie siano rese pubbliche inopportunamente.

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