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ai vu et lu les détails. Peu d'hommes ont été plus entêtés et plus bretons que lui.

Je vous préviens encore que les détenus au Temple ont sommé les cit. d'Autichamp et Chatillon1 de venir ici plaider leur cause auprès de vous. Ils ont cru devoir s'y rendre. Je viens de les voir, et quoiqu'ils soient convaincus que pour intéresser votre humanité, il ne faut pas des voyages d'aussi long cours, ils demanderont sans doute à vous voir. Je vous conjure de me donner vos ordres sur cet objet.

Je sollicite, avec toute l'impatience du désir le plus vif, votre décision sur les projets avérés par Rome. Daignez l'accélérer, et vous ajouterez encore, s'il est possible, à la reconnaissance et au profond respect que je vous ai voués pour la vie.

(Cultes, carton 1.)

550.

Rapport de Talleyrand.

Paris, 15 prairial an IX (4 juin 1801).

Le cit. Cacault a reçu les dépêches impératives du 29 floréal (19 mai), contenant l'ultimatum du gouvernement?. Il a eu le soir une audience du secrétaire d'État, qui avait la fièvre et qui était au lit. Ce ministre a dit au cit. Cacault que s'il partait de Rome, le Pape en mourrait. Il assura, au reste, que les pièces envoyées à Mgr Spina seraient certainement approuvées et admises à Paris. En tout, la lettre du cit. Cacault est extrêmement insignifiante. Il annonce un rendez-vous avec le secrétaire d'État pour le lendemain, et termine cependant par assurer que les ordres du Premier Consul seront ponctuellement exécutés.

(Aff. étr., Rome, vol. 931).

551. Spina à Consalvi.

Parigi, 5 giugno 1801.

(no 87 en chiffres) Il segreto che si osserva attualmente da questo governo in

Ces deux chefs de Chouans avaient déposé les armes au commencement de 1800 Bernier s'était fait honneur de cette soumission auprès du P. Consul. Talleyrand venait de recevoir la dépêche de Cacault du 8

* Pièce no 477.

prairial: 28 mai (pièce no 499).

tutti gli affari, sebbene esser debbano della maggior importanza, è impenetrabile. Continuano i frequenti congressi fra il ministro delle relazioni estere ed il conte di Kolytchev, ma non se ne penetra l'oggetto '. Pare che turbata sia la buona armonia che regnava prima fra questo governo e la Prussia; non pare per conseguenza Lucchesini molto contento, ma non si sanno con precisione le cause di dissapore. E il ministro russo e il prussiano sembrano d'accordo, e senza mistero parlano di riavvicinamento delle loro Potenze coll' Inghilterra, e del loro impegno di turbare l'alleanza che potrebbe farsi fra l'Austria e la Francia, assicurando anzi che l'Austria conviene pienamente nei loro disegni2; e frattanto vi è chi crede che questo governo sia di già convenuto di dare al gran duca di Toscana delle indennizzazioni in Italia. La volontà di sconvolgere tutto, potrebbe forse far pensare di accomodare questo sovrano in una parte della Cisalpina e del Piemonte, e di dare al re di Sardegna una altra situazione a spesa del duca di Parma, e nostra. Ma, ripeto, son tutte queste congetture che non hanno alcun fondamento di verità.

Ciò che è rimarchevole, sono i lunghi e frequenti congressi che si hanno fra il Primo Console e il nuovo re di Etruria, e ciò che più si rimarca è il segreto che si osserva col cav. Azara, non solo dal Primo Console e dal ministro Talleyrand, ma dall'istesso principe. Egli continua tranquillamente in Parigi il suo soggiorno. Sebbene guardi l'incognito, il trattamento che se gli fa, prende ogni giorno più qualche grado di un maggior fasto. Non si parla ancora della sua partenza, e non sarà così sollecita, giacchè se gli devono dare ancora da tutti i ministri delle feste, che già si stanno preparando. Forse non si sa ancora se convenga di mandarlo in Toscana, fino a che fissata non sia l'indennità che deve darsi al gran duca Ferdinando. Il conte di Co

1 Les pourparlers, interrompus à la suite de la note blessante de M. de Kolytchev du 26 avril (Cf. t. II, p. 371 et 436, notes) avaient été repris, surtout à la fin de mai, quand l'envoyé russe, muni des instructions de l'empereur Alexandre, avait remis un nouveau projet de convention sur les questions d'intérêt européen. Talleyrand ayant rédigé des objections et les ayant présentéés comme le dernier mot du gouvernement français, l'accord n'avait pu s'établir, et M. de Kolytchev avait envoyé, le 3 juin, un courrier pour en référer à sa cour.

2 M. de Cobenzl conseillait vivement à sa cour de renouer l'alliance avec la Russie (dép. du 1er juin, etc).

benzl mi ha detto chiaramente, che non solo egli non poteva riconoscerlo come re, ma che nemmeno lo avrebbe mai riguardato come gran duca, fino a che regolata non fosse l'indennità. per l'antecessore, convenuta in genere nel trattato di Lunéville, e che già espressi aveva a questo governo i medesimi sentimenti. Non so se questo incidente [dia] luogo ai lunghi e segreti congressi, che si sono avuti dal Primo Console col principe, onde si pensi per esso a qualche nuovo progetto, o se piuttosto abbiano avuto per oggetto un piano di governo per la Toscana, per governare la quale sento già che se gli voglia dare un ministro fran

cese.

Prevedeva V. Em. che il cav. Azara non potesse essere contento del contegno misterioso del principe e del governo verso di lui. Il suo amor proprio è ferito, e lo dimostra1, sebbene l'ho veduto questa mattina appunto, e l'ho trovato più tranquillo.

Nulla si parla del Piemonte; non si sa cosa si pensi di Napoli, e niuna risposta è stata data finora alle memorie del ministro

russo.

È qualche tempo che non ho veduto questo ministro. Ed egli, ed il conte di Cobenzl, mostrando di prender parte a favor della Santa Sede, avrebbero desiderata una copia del progetto di convenzione trasmesso da Sua Santità. Mi era impossibile di appagare i loro desideri, e con delle espressioni obbliganti ho devuto farli comprendere, che per quanto non diffidi del loro segreto, non mi era lecito di comunicare per ora alcuna cosa in iscritto. Procurerò non ostante al più presto di vedere il conte di Kolytchev, per sentire se nulla mi dice delle cose di Malta, e per prevenirlo di ciò che mi vien supposto, cioè che il bali Litta procuri di farsi non solo in Russia ma in Germania ancora un partito, o per fare un gran maestro dell' Ordine a modo suo, o

Il n'est pas étonnant qu'il reparaisse de temps en temps dans l'esprit [de M. de Azara] quelques impressions de déplaisir, qui doivent naitre chez lui de la longue habitude d'avoir traité seul, pendant quarante ans et avec une grande autorité, les petites affaires de la cour de Rome. Mais son age, ses longs services et son attachement à la France sont bien faits pour attirer sur quelques traits d'humeur, pardonnables dans un vieillard, l'indulgence d'un gouvernement à l'estime duquel il a d'ailleurs des droits (Talleyrand à Lucien, 24 avril). déceptions d'amour-propre expliquent notamment comment M. de Azara a moins cherché que son prédécesseur à s'occuper de la négociation du concordat.

- Ces

per esserlo egli stesso. Non posso assolutamente credere che egli abbia immaginato un progetto così strano, e indegno di un onest' uomo. Ma giacchè ad esso pur troppo attribuir si deve in gran parte la follia di Paolo I, così potendosi dubitare di un ravvedimento, non crederei inopportuno che per mezzo di Mgr tesoriere, suo fratello, V. Em. gli facesse scrivere, e lo facesse prevenire di non prendere assolutamente parte negli affari dell' Ordine, del quale non è più membro, se non è per contribuire che osservate ne siano religiosamente le regole.

Per il duca di Parma si hanno sempre delle speranze, ma sono sempre delle speranze verbali.

Si pretende che l'Inghilterra abbia fatte fare a questo governo delle nuove proposizioni di pace, proponendo per preliminare di un armistizio, che naturalmente doveva esser comune col Portogallo, la reciproca evacuazione dell' Egitto. Ma si dice ancora che questa proposizione sia stata dal Primo Console rigettata. La guerra che si fa al Portogallo ha per oggetto più di tutto di esigere una grossa somma in prezzo della pace, e perciò si vorrà ancora continuare acciò poi il prezzo della pace sia maggiore'. Se però non si giunge a concludere fra questo governo e l'Inghilterra un trattato di pace, ognun conviene che una nuova guerra generale è irreparabile, e la povera nostra Italia ne sarà pur troppo la vittima la più infelice.

(Cultes, Arch. de Caprara).

1 Cibon à Talleyrand ; Paris, 26 mai: «... Le soussigné est instruit que des chevaliers russes, envoyés à Vienne, y intriguent fortement pour que la Langue allemande émette immédiatement son vou contre le Bon de Hompesch, et pour un nouveau grand-maitre; et ils désignent déjà comme tel le bailli de Litta, entièrement dévoué à la Russie et au parti russe, le même qui a osé, contre tous les droits et statuts de l'Ordre, contre tous principes de reconnaissance et d'honneur, proclamer Paul I pour grand maitre... »

* On avait commencé, au mois d'avril, à parler des conditions de la paix, et tout récemment le cabinet anglais avait en effet proposé de rendre l'Egypte à la Porte. Bien que le passage du Sund, la mort de Paul I, les nouvelles d'Orient eussent peu disposé l'Angleterre à faire des concessions, la négociation avait pu néanmoins se poursuivre.

L'objet de cette guerre, avoué par le P. Consul lui-même, était de se nantir du territoire portugais comme d'un moyen de compensation vis-à-vis les Anglais.

(no 88 en chiffres)

552. Spina à Consalvi.

Parigi, 5 giugno 1801.

È strano ma è pur vero, che dopo aver dimostrata tanta premura perchè giungessero le risposte di Sua Santità relative alla convenzione ed alla bolla, non solo non si sia ancora presa dal Primo Console alcuna determinazione, ma nemmeno mi sia stata data alcuna risposta.

Si è reso pubblico al momento l'arrivo del corriere, ed egualmente si rese pubblico che il Primo Console era rimasto contento dell' estensione della convenzione e della bolla, meno qualche parola che avrebbe voluta moderata. Ciò però è bastato per allarmare i costituzionali e gl' increduli, i quali mettono sotto sopra cielo e terra per disturbare l'ultimazione di questa negoziazione. Gli uni e gli altri però avrebbero minor forza, se non vi si unisse a disturbarla il ministro delle relazioni estere, il quale sempre più spiega la sua contrarietà al ristabilimento della religione, prevedendo che farebbe questo risaltare sempre più i suoi passati errori, che egli non è punto disposto a ritrattare. Non potendo distogliere interamente il Primo Console dall' adottare quanto da Roma è stato trasmesso, a forma del rapporto favorevole che ne ha fatto il sig. abbate Bernier, gli ha insinuato di aspettare almeno le risposte di Cacault al dispaccio, col quale gli veniva ordinato di ritirarsi da Roma, se non si spediva il corriere, e se non si adottava letteralmente il suo progetto ufficiale di convenzione, facendogli sperare che le rappresentanze costì fatte da Cacault, prodotte avranno ancora qualche ulteriore cambiamento in ciò che a me è stato trasmesso.

Io voglio sperare che essendo giunto questo dispaccio dopo la partenza del nostro corriere, e dopo che l'istesso Cacault mostrato si era contentissimo di quanto costì era stato fatto, o non ne avrà fatto uso, o non lo avrà comunicato che per giustificare la sua preventiva insistenza. Onde si sarà in replica V. Em. riportato interamente a quanto già a me era stato spedito, onde non nascano così contradizioni. Già avvisai V. Em. che io avevo presentato il progetto di un puntino', che io procurerò di sostenere,

1 Pièce no 400.

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