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cattolici, se sarà solamente tollerata. Nè vale il dire, che la legge non li considera che come cittadini. Questo farà, che la legge non li protegga specialmente nelle loro leggi e costumanze religiose, ma non, che debba obbligarli a ciò che è contrario alle loro costumanze e leggi medesime; il che ripugnerebbe al tollerarli. In somma si vuole in questo intendere, che la legge non impedisca ai loro pastori quelle procedure spirituali con le quali possono tenersi in freno, acciò non profittino, nelle cose proibite dalla religione, della permissione che loro dà la legge come cittadini.

Promulgazione di qualche legge in favore de' Cattolici.

Per la cassazione di queste leggi non ne risulterà ai cattolici tutto quel bene, che si promettono, e che attende Nostro Signore dalle disposizioni in loro favore manifestate dall'attuale governo francesc. Si sa pur troppo con quanta rabbia e furore siansi scagliati i nemici del culto cattolico per abolirlo, ed esterminarlo dalla Francia. È inutile di qui riepilogare la serie funesta delle passate persecuzioni. Per la qual cosa è di mestieri che si promulghi qualche legge o decreto, con cui, sebbene si volesse soltanto accordare una semplice tolleranza della religione cattolica, si prometta ciò non ostante una espressa protezione del governo in favore di chi la professa.

La Francia è lacerata da cento e mille opposte fazioni, e per la maggior parte incredule e irreligiose. Queste che si dicono tolleranti, sono intollerantissime del cattolicismo, laddove i cattolici non sono intolleranti senon in frammischiarsi coisettari nelle cose sacre, e ammetterli alla medesima partecipazione de' sacramenti. La loro dottrina insegna per ogni parte la carità; e chi è cattolico fugge l'errore, ma non odia l'errante, e quindi soffre in pace. la persecuzione senza vendicarsi del persecutore. La storia dei primi anni della Repubblica ci dimostra ad evidenza questa verità. Sarebbero dunque esposti alla ferocia de' loro nemici, se il governo non ne prendesse una espressa protezione, e se ne dichiarasse con un pubblico editto.

Protezione dei pastori di anime; libertà e prerogative del culto

cattolico.

I vescovi, i parrochi, e altri pastori delle anime debbono essere

i piu rispettati e favoriti. Sono essi maestri del popolo, e sono quelli che lo conducono per la via de' precetti evangelici. Il popolo vice versà li ama, e li rispetta, e segue i loro insegnamenti. Il governo sa che tra i primi insegnamenti della Chiesa cattolica, vi è quello della fedeltà ed ubbidienza alle poteste della terra, in tutto ciò che non si oppone ai doveri della religione, Troverà dunque una fedele e costante soggezione dei cattolici, se lascia i loro pastori nel pieno esercizio della loro autorità, senza urtarli, o vincolarli con delle leggi che loro impediscano la predicazione delle evangeliche verità. La libera amministrazione de' sacramenti, la coercizione dei discoli e disubbidienti, l'indipendenza nell' esercizio de' loro sacri doveri, l'ubbidienza al supremo capo della Chiesa, e la comunicazione con lui per il reggimento delle anime e per l'osservanza della universal disciplina, sono prerogative inseparabili del sublime e divino loro ministero. Di questi, ed altri punti si è parlato nella prima istruzione data al commissionato; onde si stima superfluo di qui ripeterle. Restringendo tutto ciò in una parola, se si vuole in Francia il cattolicismo, ma non si vuole che sia il dominante,e il culto della nazione e del governo, si deve almeno volere che sia sostenuta la libertà del suo esercizio, la dipendenza dal Romano Pontefice, l'osservanza delle sue leggi dogmatiche e disciplinari, l'autorità de' pastori, le corporazioni religiose, l'erezione dei seminari per l'istruzione della gioventù ecclesiastica, la ripristinazione delle comunità de' regolari, la reintegrazione dei sacri chiostri delle vergini consacrate al Signore, e tutte quelle altre prerogative, per cui non solamente sussiste e si propaga la religione, ma quelle ancora che sono di suo lustro, ornamento e decoro.

Esempi di altri Domini.

Non si vuol dire al governo francese, che prenda esempio dal governo britannico. In Inghilterra, in Irlanda, in Scozia vi fu pure ne' passati tempi la più fiera persecuzione contro i cattolici; ma ammaestrati que' savi legislatori che niuno più del cattolico era fedele al nuovo governo, non solamente abolirono tutte le leggi penali,ma permisero eziandio il possesso de' fondi stabili, la creazione de' vescovi, le comunità de' regolari, la fondazione de' seminari e de' capitoli, l'erezione degli oratori pub

blici a forma di chiese, l'abilitazione dei cattolici a certe magistrature, di modo che se si riguarda specialmente nell' Irlanda la costituzione e l'economia di quelle chiese, poco hanno da invidiare alle chiese soggette ai principati cattolici.

Se questo esempio, come di una nazione nemica, non piace ai Francesi, si specchino nell' Olanda, che è una repubblica, la quale vive sotto la sua protezione. Le Provincie Unite si sottrassero parimenti alla dominazione dei re di Spagna, e diedero ricetto ad ogni sorta di eresia. Ma i cattolici, salva che qualche forma estrinseca dell' edificio delle chiese, e dell' abito, ed altre simili esteriorità, proseguono a godervi un pienissimo esercizio della loro religione. È vero che non vi sono vescovi; ma yi sono arcipreti e pastori, vi è un vicario apostolico, loro superiore, e per lo più il nunzio di Brusselles sostiene questo carico. Egli anzi nominava gli arcipreti ed i pastori, ed aveva sopra tutti i cattolici una pienissima giurisdizione, in virtù delle speciali facoltà che ne riceveva dalla Santa Sede: ora però, nelle nuove vicende della Repubblica olandese, si è rovesciato l'antico metodo, e non si sa precisamente quale sia lo stato del cattolicismo. Ma questi esempi non si propongono, che per confonder coloro, i quali vorrebbero che la religione cattolica. fosse in Francia in istato di schiavitù e di servaggio. Sua Santità spera che molto maggiori privilegi e prerogative dovrà godere in Francia, ove, non molti anni sono, era florida e dominante. Stato della religione nella Cisalpina e in molte altre provincie, che stanno sotto la protezione del governo francese.

Una grande amarezza però intorbida queste speranze, ed affligge il cuore del Santo Padre. Già si è accennato qual mutazione è stata fatta nel reggimento ecclesiastico dell' Olanda. A tutti sono note le persecuzioni e perdite, che hanno sofferte i cattolici nel Belgio, e negli stati di Germania conquistati dai Francesi. Sua Santità è padre comune, e brama che il ripristinamento della religione che si prepara in Francia, si estenda ancora alle provincie passate sotto il suo dominio. Ma che? Ora che si è restituito il governo della Repubblica cisalpina, ha yeduto colle lacrime agli occhi risuscitarsi lo spirito di livore contro i cattolici. Si sono manomesse di nuovo le chiese, avviliti i ministri del culto, banditi i regolari, soppressi į mona

steri delle sacre vergini, ritolti dalle mani degli ecclesiastici i f ndi che avevano ricuperati, e si è portato tant' oltre questo furore, che non si è risparmiato nè tampoco la stessa città di Pcsaro, di cui il Santo Padre avea già ripigliato il possesso. Tutto questo non può essere accaduto se non all' insaputa del Primo Console, a segno che non avrebbe egli mai con questi fatti contravvenuto a quelle solenni promesse, che fece nella allocuzione ai parrochi nella città di Milano, il dì 5 giugno prossimo passato, e che fu per suo ordine resa pubblica colle stampe, e di cui si annette copia, se mai non l'avesse il commissionato. Qual difformità tra i fatti e le parole! E quanti argomenti potrà ritrarre il commissionato da questo monumento, per impegnare il Primo Console a mantenere la parola, e sostenere le massime che ha così solennemente pubblicate? Se ne valga dunque con tutta l'energia ; e domandi espressamente i più positivi ordini, acciò nella Cisalpina cessino tante indegnità, e si rimettano immediatamente le cose a tenore delle promesse da lui fatte nella sua allocuzione ai parrochi; e lo infervori a stendere il più che può la sua protezione della religione cattolica, non meno in Francia, che negli stati di Olanda, del Belgio, della Cisalpina, e ovunque si vive sotto la protezione del governo francese.

Secolarizzazione delle chiese in Germania.

La pastorale e paterna cura del Santo Padre spinge i suoi de

sideri e le sue sollecitudini alle chiese di tutto il mondo. Dandosi dunque l'opportunità di avere un suo commissionato a Parigi, e temendo che in un trattato di pace si possa di nuovo mettere in campo la secolarizzazione delle chiese in Germania, è della sua apostolica sollecitudine l'impedirla, se glie se ne dasse l'apertura. È egli ancor questo un affare spirituale; e sebbene debbano arrossire gli ecclesiastici di Germania di non aver sempre fatto buon uso delle loro facoltà temporali, ciò non ostante, a confronto di questo abuso temporaneo e casuale, chi non deve piangere, se ha in petto fondo di religione, che le chiese già in altri tempi secolarizzate, tutte sono passate in dominio di principi eterodossi, con un immenso discapito de' cattolici ? Vi gemono essi in servitù ; e a stento, e a bocconi vanno strappando qualche grazia, onde poter esercitare liberamente il loro culto, e aver corrispondenza con Roma, capo e centro della cattolica Unità.

Facoltà.

Non lasceranno molti cattolici di Parigi e delle altre provincie francesi, di profittare della opportunità della presenza di un commissionato del Papa, per portargli de' dubbi, per aver dispense e soccorso nei loro spirituali bisogni. In provvedimento di questo caso, gli si sono ottenute delle facoltà, delle quali troverà qui compiegato' il documento.

I dubbi e le questioni che gli si proporranno a sciogliere, se sono di qualche importanza e la risoluzione farebbe una regola di condotta, le mandi a Roma per decidersi da Sua Santità.

Per le dispense, provveda solamente ai casi urgenti, e si limiti per lo più a quelle di foro di coscienza, fuori di que' matrimoni nullamente contratti, la di cui dispensa, se fosse prolungata, moltiplicherebbe i peccati. Le dispense dalla irregolarità, le rimetta ai vescovi o agli amministratori delle chiese.

Finalmente, rapporto al soccorso dei spirituali bisogni dei fedeli, faccia uso delle facoltà accordategli, ma sobriamente, affine di non dar pretesto di querela ai vescovi francesi, si gelosi della loro autorità, e sì attaccati alle loro massime.

Ha qui compimento l'istruzione sugli affari spirituali, che sono il principale oggetto della missione a Parigi del commissionato. Si è dichiarato Nostro Signore con questi ministri esteri residenti in Roma, e lo ha fatto scrivere dal sig. cardinale di Martiniana al Primo Console, che non mandava a Parigi un ministro, ma un vescovo; che non era intenzione sua di farlo mischiare nei misteri politici dei Gabinetti, nè di prender parte su particolari interessi delle Corti. Le gravi perdite fatte dalla Santa Sede dei suoi temporali domini delle tre Legazioni, e del Contado di Avignone e Carpentrasso, senza che alcuna persona sensata possa non ravvisarne la ingiustizia, non si vogliono avere in vista dal Santo Padre nella presente trattativa, benchè, come custode e depositario, del patrimonio sacro della Chiesa, si riconosca tenuto a custodirlo e ricuperarlo. Le mire temporali, che gli si potrebbero opporre nel promuovere le sue istanze per rivendicarlo, inducono il Santo Padre ad allontanare da questa spirituale

1 Pièce n° 818.

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