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trattativa ogni ombra di sospetto d'interesse, confidando per la ricupera de' suoi legittimi domini, posseduti per tanti secoli, prima in Dio, e poi nella giustizia, religione, onore, ed interesse medesimo delle Potenze belligeranti.

(Arch. du Vatican).

817. Instructions particulières pour Spina.

Foglio particolare '.

[Rome, 13 octobre 1800].

Si trasmette a Mgor Spina una lettera in nome del cardinale. di Martiniana al ministro degli affari esteri. Questa lettera deve spedirsi a Parigi il più presto che sia possibile, subito dopo l'arrivo del corriere a Vercelli, considerando la grande tardanza, dacchè il ministro in data dei 4 settembre scrisse la lettera d'invito a Parigi. L'oggetto della lettera del cardinale Martiniana è doppio. In primo luogo, deve servire per prevenire il governo di Parigi della venuta di Mgor Spina, e dargli la nuova della annuenza del Santo Padre, certamente più presto che non potrebbe giungervi Mgor Spina in persona, ancor che partisse appena giuntogli da Roma il corriere. In secondo luogo, deve servire a prevenire destramente il governo francese, che Mgor Spina non vi si manda come ministro (che può formare l'oggetto delle gelosie delle altre corti e di Luigi XVIII), ma come arcivescovo missionario, che va trattare dei soli affari di religione.

Siccome, tanto per natural conseguenza delle mire che in questo affare può avere la Francia, quanto per le notizie che si sono avute dal sig. Labrador, ministro di Spagna, si raccoglie che il governo francese, non solo vuole da questa missione ritrarre il vantaggio della conclusione di un accomodamento negli affari ecclesiastici, ma ben anche, nel tempo stesso della trattativa, quello di far vedere alla Francia e a tutto il mondo la sua unione con il Papa; così, essendo verisimilissimo che il detto governo darà alla missione di Mgor Spina tutto l'éclat possibile, convien prevenire, e far vedere ad esso governo (in una maniera di

1 Les instructions particulières ont été rédigées par Consalvi. Elles sont en partie chiffrées.

2 Pièce no 62 (cf. t. III, p. 597, note 2).

cui non può dolersi, secondo la tournure che gli dà la lettera del cardinale Martiniana) quanto è lontano da tali viste il Santo Padre, procurando così di impedire quelle che il governo francese può tentare su tale oggetto; il che è meno aspro e mene difficile, che impugnare ciò che possa poi aver messo in opera. Il sig. Labrador raccolse in Parigi dallo stesso ministro degli affari esteri i cenni di tutte queste cose: onde egli crede per certo, che l'arrivo di Mgor Spina sarà pubblicato da tutti i fogli di Francia come quello di un ministro del Papa, e forse di un nunzio ; che sarà invitato con efficacia (per non dire con forza) ad intervenire ai circoli de' ministri, che due volte il mese tiene il Primo Console; che forse si vorrà poco dopo mandare (sia per complimento, sia per comodo e disbrigo della trattativa, sia per dare una più decisa assicurazione di amicizia e benevolenza a Sua Santità) un ministro francese a Roma. Sua Santità vuole decisamente evitare tutte queste cose, conoscendo quanto possano comprometterlo con le altre corti, ancora con Luigi XVIII; il che vuole a tutto potere evitare, come padre comune e capo della religione cattolica, che tali corti professano a differenza della Francia, per il che non può non aver per esse de' riguardi. È vero che Mgor Spina, giunto a Parigi, se alcune di queste cose gli si proponessero, può rispondere, che non vi si può prestare, e che non ha carattere di ministro, non essendo che un incaricato della trattativa delle cose ecclesiastiche (e così dovrà egli realmente fare, per ordine espresso di Sua Santità, se vi sarà stimolato). Ma è anche vero che il tastare nel governo francese queste idee del Papa, e il prevenirlo del vero carattere di cui Sua Santità lo riveste, nel tempo che può diminuire a Mgor Spina l'imbarazzo e la necessità della resistenza, può anche far svanire nel governo francese le idee che potesse aver concepite.

È dunque necessarissimo che la lettera del sig. cardinale Martiniana vada subito, e vada tal quale, senza cambiare un apice; mentre tutto è stato calcolato con grande oculatezza, ed ogni parola ha il suo perchè, nè forse detta altrimenti riempirebbe l'oggetto. In sostanza, si è voluto far sentire preventivamente, che non si manda un ministro, e che perciò non si pensi ad esigere che Mgor Spina si metta su questo piede; ma al tempo stesso, ciò si è detto in uno modo, che lontano dall' urtare, esiga anzi ammirazione ed en

comio. Questo però non toglie, che se Mgor Spina credesse assolutamente che una qualche espressione potesse fare del danno, egli non possa cambiarla, poichè si ha in lui tutta la fiducia.

Questi ministri esteri si sono tranquillizzati su questa missione a Parigi, sulla fede che si tratti di cose spirituali, e che nemmeno dall' apparenza ritragga Parigi il vantaggio di avere un ministro della Santa Sede. Mgor Spina ben intende che Sua Santità non può non avere de' riguardi ai principi cattolici, senza entrare a discutere le loro pretensioni. Deve dunque astenersi Mgor Spina da tutto quello che è rappresentanza e figura ministeriale, come si è detto; e quanto vi fosse invitato, ha una legittima scusa, e non disobbligante, nell' addurre le ragioni, che sono rimarcate nella minuta della lettera del cardinale Martiniana al ministro degli affari esteri. Si aggiunge ancora, che non si troverebbe qui alcuna difficoltà ch' egli, nel caso di urgenza, con una apertura franca e leale, ne dicesse chiaramente la ragione al ministro ed anche allo stesso Primo Console, facendo loro sentire quanto è ragionevole, che il Papa non si disgusti gli altri principi cattolici che sono ancora in guerra colla Francia, ed ai quali non può non avere dei riguardi. Mgor Spina giudicherà della opportunità e convenienza di far questo, ed altri simili passi, secondo che sulla faccia del luogo ne rileverà gli vantaggi, ed i probabili ef

fetti.

Nel conversare che Mgor Spina farà col ministro, e col Primo Console, ed altri che influiscono nel governo, procurerà d'istillare le giuste idee sopra il Papa, ed il ministero, e sopra la situazione di Roma, la sua miseria estrema, le sue fatalissime circostanze. Non tacerà come manca affatto di denaro, e di ogni sorta di sussistenza. Parlerà delle armate estere che ha in seno, e del dispendio che le ne ridonda, non meno che degli altri inseparabili incomodi, delle quali cose non vede altro rimedio, che dalla pace generale.

Sul proposito della forza armata, farà rilevare come il Papa è talmente privo, che è ogni giorno a due dita di vedere compromessa la pubblica sicurezza, specialmente nella circostanza di questa universale carestia e miseria. Il Papa non ha messo in piedi un pò di truppa, parte per non aver denaro da pagarla, parte per non dare ombre e sospetti di armamenti. Nella partenza

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però dei Napoletani, che si sono avanzati verso Fossombrone1, rimanendo Roma con soli quattro cento uomini della loro truppa atti alle armi, e tutto lo Stato fino ad Ancona affatto vuoto, sarà impossibile di non mettere in piedi quella pochissima truppa, che le ristrettissime finanze permetteranno, e che al tempo stesso è indispensabile per non cader vittima dell' anarchia. In questi giorni Todi, Matelica, e qualche altro luogo hanno tumultuato, sonando campane a martello per prendere a forza i generi, e derubare. Inoltrandosi l'inverno, si prevedono più funesti movimenti.

Mgor Spina farà conoscere ancora nelle occasioni, come il governo non ha proceduto contro alcuno per le opinioni politiche, e tutti hanno dovuto ammirarne la moderazione. Tutto si è ridotto a lasciar eseguire, contro di alcuni già arrestati nel tempo del governo napoletano, la legge allora fatta dal generale Naselli, che obbligava i non Romani, stati in cariche repubblicane, a non rimanere in Roma, lasciandoli però tornare liberamente alle loro patrie, nello Stato, o in altre città. E in questo stesso si sono accordate molte esenzioni a quelli, che non essendo in peggior vista del popolo, potevano meno compromettere la pubblica quiete, oggetto di tale provvidenza.

Così pure, nelle occasioni, potrà dare una giusta idea delle massime adottate dal governo circa la ricupera dei beni ecclesiastici e nazionali, alienati in tempo della repubblica. Non potendo rinunciare il governo ai propri principi nell' annullare tali alienazioni, ha dichiarato, che a tutti gli acquirenti che potranno mostrare un titolo giusto, segno per essere considerati, si daranno dei compensi, che saranno anche ad essi più utili, perchè potranno goderli pacificamente, e senza rischio ed inquietudine; perchè quelli, che avranno somministrati generi alla armata o saranno in altri casi simili, esaminata la cosa, non avranno оссаsione di dolersi.

Potrà pure Mgor Spina nelle occasioni far rilevare, che Sua Santità, fedele alla massima adottata di non mischiarsi nelle at

Cette ville est à peu de distance d'Urbino, sur la route de Fano à Foligno. Le mouvement des Napolitains sur Fossombrone a été ordonné, mais il n'a pas été exécuté (cf. t. I, p. 183), en raison de l'entrée des Français en Toscane. 2 Matelica est à l'est, et Todi au sud de Perugia.

tuali agitazioni dell'Europa, non ha lasciato di resistere costantemente, anche con suo discapito, ad inviti che la conducevano ad un contrario sistema.

Nel tempo però che Mgor Spina nelle occasioni farà rilevare questa così prudente, e circospetta, e moderata, e saggia condotta del Santo Padre, farà ancora intendere, che non lasciando Sua Santità di avere a tutti i governi i più delicati riguardi, intende però di esercitare in casa sua un libero dominio, pel buon regolamento del suo stato, e per la felicità dei suoi sudditi, e che piuttosto soffrirebbe di non esercitare il comando, che soffrire che il corso della giustizia, e le salutari disposizioni che si propone, si pretendesse di impedirgliele.

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fosse

pa

Conviene che Mgor Spina sia informato di un fatto, acciò nelle occasioni possa servirgli di lume. Mgor Di Pietro, come segretario della congregazione deputata sugli affari ecclesiastici, accluse con un suo biglietto alla segreteria di stato un breve diretto ai vescovi di Francia, con cui Nostro Signore loro dà parte della trattativa aperta colla Francia per sistemarvi le cose cclesiastiche; il qual breve dovesse mandarsi al cardinale di La Rochefoucauld, onde lo partecipasse agli altri vescovi. Il cardinale segretario di stato non credè opportuna questa misura, acciò la dizione di un breve non desse troppo corpo alla cosa, e risguardato dal governo francese come una solenne partecipa zione al corpo dei vescovi, la quale almen per ora potesse rere non opportuna. Egli dunque trattenne il piego, e per rire dall'altra parte alle istanze fatte da vari vescovi, allarmatida questa trattativa, e mostrare a sì rispettabile corpo il dovuto guardo, crede che potesse esser sufficiente lo scrivere, non breve, ma tre o quattro lettere dalla segreteria di stato a tre 0 quattro vescovi, che poi ne informassero gli altri vescovi. sata così la cosa, con approvazione di Nostro Signore a cuiil cardinale ne fece la relazione, seppe in seguito dallo stesso Mgor Di Pietro, che un simile piego con la copia del detto breve egli avea già inviato al cardinale Maury, acciò egli l'invia sse ai vescovi francesi in Italia, come il cardinale di La Rochefoucauld dovea fare con quei d'oltremonti; ed ebbe anche sotto gli occhi

Pièce no 46. Cf. pièce no 812.

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