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ver aver da Parigi ulteriori istruzioni per la trattativa dell' affare. Sono ancora indeciso se faccio annunziare al Primo Console il mio arrivo in Vercelli, e che attendo gli ordini di Sua Santità per il proseguimento del viaggio. Attendo con impazienza la risposta di V. Em. Il maggior o minor ritardo di questa darà norma alla mia condotta su di quale oggetto. Credo bene, che il Primo Console sarà dal ministro di Spagna esattamente informato del nostro contegno. L'istessa lettera di Talleyrand lo dimostra. Vi vuole sollecitudine e infinita delicatezza, per riparare a qualunque sinistro sospetto che possa il Primo Console concepire.

Il discorso tenuto dal Primo Console coll' Emo Martiniana riguardo ai vescovi intrusi, è assai diverso da quanto S. Em. ha riferito a Sua Santità. Non è egli che « non ne vuo' sentire a parlare. » Propose a S. Em, che interessar si dovesse Sua Santità perchè i vescovi emigrati rinunciassero alle loro sedi. Applaudò troppo l'Emo a questa proposizione a carico de' poveri vescovi emigrati, ma chiesè in compenso che esclusi fossero egualmente tutti gli intrusi. Mostrò da principio della ripugnanza il Primo Console; ma gli diede in fine parola di farlo. Questa esclusione correspettiva, convenuta già coll' Emo Martiniana, mi dà molta pena, e non vi vorrà poca fatica a farne conoscere l'irragionevolezza. La consolante assicurazione che dà l'Emo Martiniana è, che si vuole dal Primo Console ristabilita in Francia la religione cattolica come dominante. Se ciò veramente si ottiene, sarà un gran passo alla conciliazione di tutto il di più, che esser deve l'oggetto della trattativa.

Temo però sempre moltissimo gli intrusi, i giansenisti, i giacobini. Già tutti mostrano del livore per la mia missione, e si confortano colla speranza che il passo fatto da Bonaparte sia una finzione, per conciliarsi sempre più i cattolici della Francia, e tener lontano qualunque passo si potesse fare contro di esso dal Santo Padre.

. Nel Piemonte, i giansenisti nella commissione ecclesiastica di Torino hanno spiegata tutta la loro energia, e i giacobini insolentiscono all' eccesso. Si credono sicuri di una repubblica pie

Cette commission avait été instituée par décret du gouvernement provisoire du 31 juillet 1800 (cf. Bianchi, t. III, p. 496).

montese. Finora a ciò la condotta del Primo Console verso questa parte d'Italia è assai oscura, nè permette di conoscere le sue intenzioni.

(Arch. du Vatican).

823. Spina à Consalvi

Vercelli, 11 ottobre 1800.

Nulla essendo accaduto d'interessante dopo l'ultima mia dei 7 corrente, diretta a V. Em. per la via di Genova, non mi rimane ad aggiungere se non che questo Emo, prevedendo che non ignorava il Primo Console il mio arrivo in Vercelli, e che potrebbe esser preso in sinistra parte il mio ritardo nel continuare il viaggio, si è determinato a scrivere al ministro delle relazioni estere Talleyrand', per informarlo, che la supposizione che giunger dovessero nuove commissioni al sig. ministro di Spagna, Labrador, ha fatta ritardare la mia partenza da Roma; che a Firenze soltanto ho ricevuta la sua lettera, colla quale mi annunziava la determinazione presa dal Primo Console, che io proseguissi il mio viaggio a Parigi; e che essendo la mia commissione limitata a Vercelli, sto quà attendendo di giorno in giorno gli ordini di Sua Santità e di V. Em., i quali non fa specie se ritardano, e per il disordine che regna nel corso della posta, e perchè, nel caso che si sia di costi spedito un corriere, nulla è più facile che abbia incontrate delle difficoltà nel passare per la Cisalpina, e abbia avuto un trattamento peggiore di quello che a me fu fatto in Modena. Spero che Em. V. non troverà irregolare questo passo; e nella fiducia di esser presto onorato dei veneratissimi suoi caratteri, ho l'onore di ressegnarmi col solito profondissimo rispetto etc.

P. S. Avverto l'Em. V., che questo Emo vescovo ha resa pubblica a molti la lettera del ministro Talleyrand, come ancora l'invito fattogli in presenza del Primo Console di andare in Francia a sistemare l'esercizio della religione cattolica, subito che fissate siano le basi della trattativa, invito che da S. Em. è stato volentieri accettato.

(Arch. du Vatican).

1 Pièce no 61 (cf. t. I, p. 188).

824. Spina à Consalvi

Vercelli, 18 ottobre 1800.

Sempre privo de' veneratissimi caratteri dell' Em. V. R. e di nuovi comandi di Sua Santità, continuavo tranquillamente il mio soggiorno a Vercelli, in attenzione de' medesimi, allorchè ier mattina, 17 corrente, mi fu presentata una lettera di questa municipalità, il tenor della quale troverà registrato nell' annesso foglio, sotto il n° 21. Fu di mestieri ubbidire, per non andare incontro a maggiori vessazioni; ed essendomi presentato alla medesima, mi fu dal commissario del governo comunicata una lettera del ministro di polizia generale di Torino, colla quale gli viene ingiunto di ordinarmi di portarmi immediatamente a Torino, e di presentarmi a lui. Replicai, come dovevo, che io non ero un straniero incognito; che ero un delegato di Sua Santità, spedito a Vercelli d'intelligenza del Primo Console della Repubblica francese che quà attendevo degli ordini ulteriori dal mio sovrano; e che perciò non credevo di dover ubbidire. Senza farmi altre questioni, il commissario del governo mi replicò che tutto ciò potevo scrivere a Torino colla posta di questa sera.

;

Informai di tutto l'Emo Martiniana, il quale nel momento del mio arrivo in Vercelli ne aveva già informato il ministro francese Jourdan, che risiede in Torino, colla lettera inserita nell' annesso foglio al n°1', e non ne aveva avuto alcun riscontro. Convenne egli nella necessità di dover spedire nel momento al medesimo un corriere, e di chiedere decisamente la sua garanzia, onde cessino tutte le molestie dalle autorità piemontesi, e singolarmente dal ministro di polizia, e che diversamente io sarei obbligato di tornarmene addietro. Fu subito stesa la lettera nei

La municipalité de Verceil à Spina; Verceil, 17 octobre: Siete invitato, cittad. vescovo, di portarvi immediatamente, ed insieme al cittad. P.Caselli, alla municipalità, per ivi sentire dal commissario del governo gli ordini, che tiene dal ministro di polizia generale a vostro riguardo » (Arch. du Vatican).

Martiniana à Jourdan; Verceil 8 octobre: « N'étant rien de plus convenable que vous soyez informé. M. le général, de l'arrivée en cette ville de Mgor Spina..., accompagné par le R. P. Caselli.., venant tous [vous] priant de vouloir bien leur accorder votre faveur, soit pour le séjour qu'ils feront chez moi, soit pour le voyage qu'ils devront ensuite entreprendre pour Paris. M. le général n'ignorera pas peut-être que leur venue est l'effet d'une commission que le P. Consul Bona

termini che ravviserà V. Em. nell' annesso foglio, sotto il n° 3'; e ier sera fu spedito il corriere, che esser dovrebbe in quest' oggi di ritorno, e giungendo prima della partenza della posta, mi farò un dovere di trasmettere all' Em. V. copia della risposta. Voglio sperare che questa sarà analoga alla giusta rappresentanza fatta da S. Em., e a quei riguardi che aver si devono ad un delegato di Sua Santità. In caso diverso, sono deciso da chiedere un passaporto per Milano, o per Genova, o per qual luogo ove sia più sicuro di non esser molestato. Per un oggetto così

parte s'est daigné me confier, m'ayant à cet effet envoyé pour eux un passeport » (Arch. du Vatican).

1 Martiniana à Jourdan; Verceil 17 octobre : « Je me suis fait un pressant devoir, M. le général, de vous annoncer par lettre du 16 vendém. (8 octobre) l'arrivée de M. Spina en cette ville, envoyé de S. S. auprès de moi pour me communiquer les sentiments du S. Père sur la sistémation des affaires religieuses de France, que le P. Consul avait dans ce moment déterminé de traiter ici. Ensuite, le même P. Consul m'a fait sentir, par le canal du ministre des rel. extérieures Talleyrand, en date du 17 fructidor (4 septembre), qu'il désirait que M. Spina se portàt directement à Paris pour le même sujet, en m'envoyant à cet effet les passeports nécessaires. Ce prélat étant parti de Rome, a reçu ma lettre à Florence avec laquelle je lui faisais part des nouvelles dispositions du P. Consul. Il n'a pas manqué sitôt d'informer par un courrier le S. Père, avec prière de lui faire passer en prompte réponse des instructions analogues, et continua de suivre la course pour les attendre ici. Je me flattais qu'après l'avis que je vous ai fait parvenir, que -ce ministre aurait été respecté, et qu'on aurait eu pour lui des égards convenables. Mais ce matin, invité par lettre de cette municipalité, de laquelle je vous envoie copie, il a dù se présenter au commissaire du gouvernement, pour entendre les ordres du ministre de police générale du Piémont, en vigueur desquels il devrait se porter immédiatement à Turin pour rendre compte de sa mission. Vous voudrez bien me permettre de vous observer qu'une telle prétention est non seulement peu respectueuse aux vues du P. Consul, mais encore moins susceptible d'être satisfaite par ce ministre, lequel ne peut s'éloigner d'ici sans ordres, et parcequ'il attend à [tout] moment des nouvelles instructions. En conséquence, je vous prie de nouveau, M. le général, de lui accorder la garantie due à un ministre d'une cour qui est en paix avec la République française, et qui a été envoyé à [la] sollicitation et intelligence précise du P. Consul, en faisant cesser toutes sortes d'inquiétudes de la part des autorités constituées du Piémont, et principalement dudit ministre de police générale: autrement il est dans la nécessité de s'en rétrograder, et moi d'en informer exactement le P. Consul. Dans l'attente d'une prompte réponse, que j'espère de votre politesse, etc. » (Arch. du Vatican).

2 Jourdan à Martiniana; Turin, 18 octobre: « Je reçois la lettre que vous m'avez adressée hier 25 vendém. [17 octobre]... J'ai l'honneur de vous faire observer que, si j'avais pu présumer que vous n'auriez pas prévenu le gouvernement provisoire du Piémont sur l'arrivée de l'envoyé du Pape à Verceil, d'après votre avis je l'aurais fait moi-même. Vous le savez, M., un gouvernement, quelle

augusto, quale si è il ristabilimento in Francia della cattolica religione, son persuaso che un delegato apostolico prescinder debba da qualunque etichetta, e soffrir, se fa bisogno, qualunque disastro; ma non al punto che la dignità del Sommo Pontefice, dal quale ha ricevuta l'onorevole missione, venga ad essere oltraggiata. La sola violenza potrà adunque obbligarmi di presentarmi in Torino al ministro di polizia.

Non si è lasciato, come era di dovere, di render di tutto informati il generale e il comandante francese di questa piazza. Non essendo io fornito di alcuna credenziale, non si è potuta giustificare la mia missione, che facendo uso della lettera del ministro Talleyrand, e del passaporto da esso rimesso per me a questo porporato. Ambedue i militari hanno trovato in regola la mia condotta ; ma nulla volendo aver di comune colle autorità civili, altra parte non possono prendervi che di unire le loro rappresentanze alla mia, ossia al ministro Jourdan in Torino, ossia al Primo Console, al quale certamente dirigerò i miei reclami, nel caso che mi trovi obbligato a partire.

Può ben immaginare V. Em. che questi avvenimenti non piacevoli mi fanno desiderare ardentemente i preziosi di lei caratteri, onde prender possa le determinazioni analoghe a' di lei ordini; ma se questi mi devono giungere colla posta ordinaria della Cisalpina, temo che la soverchia vigilanza dei ministri di polizia non ne rendano così facile il corso ed il recapito. Dipenderà perciò da V. Em. il prender le misure che crederà convenienti su questo oggetto, e a me altro non rimane per ora etc. (en chiffres) 1

1

Da quanto ormai mi è accaduto in Cisalpina e nel Piemonte,

que soit sa forme..., est essentiellement chargé de la police dans l'étendue de son territoire. Pour faire cesser toutes vos inquiétudes à cet égard, je vous préviens que j'écris en conséquence à la Commission exécutive du gouvernement provisoire du Piémont, pour qu'elle donne des ordres au ministre de la police générale. Je joins aussi à ma lettre un sauf-conduit, que je vous prie de remettre à M. Spina, et qui lui servira pendant un mois. S'il est besoin de le renouveler, je le ferai 'sur votre demande (Arch. du Vatican).

Il parait que cette partie chiffrée a été supprimée par Spina au dernier moment. Elle est biffée sur la minute, et on lit en regard cette note: «< Non trasmessa, a causa dell' arrivo del corriere. » Livio, parti de Rome le 13 octobre (cf. t. I, p. 188), est en effet arrivé dans la soirée du 18 à Verceil.

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