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Sottopongo questo qualunque siasi mio debolis mento all' altrui più illuminata mente, e al sovrano g Santità Sua.

(Arch. du Vatican, App., vol. 25.)

(T. III, p. 363.)

728 ter.

Rapport de Di Pietro

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Congregazione avanti alla Santità di Nro Signor mattina de' 14 agosto 1801, e intimata la matina ste

Sulle istanze avvanzate rapporto agl' intrusi', si guenti brevi riflessi :

La S. Sede si è ben guardata di scrivere a tal so perchè non avesse a sospettarsi neppur di lontano, comunione con loro. Questo fu il sistema tenuto cos nel pontificato della Sa: Me: di Pio VI; e continu Vostra Santità, non essendosi giammai risposto degl' intrusi. Qualche esempio non molto recente di Papi ai vescovi scismatici, non è applicabile al c mentre a quelli non mancava, come a questi, il titol sagrazione. Tutta volta, si potrà forse estendere a q paterna carità del S. Padre, e si potrà salvare coll' es Gesù Cristo venne al mondo a cercare egli stesso i I Scrivendo però Sua Santità agl' intrusi, convien qual modo abbia a farlo.

Pare che non possa prescindere dal chiamarli co ad essi compete. Giova riferire a questo proposito l'anno 1791, scritto alla Sa Me di Pio VI certo berto, annunziando di non aver potuto opporsi ai voti che avevalo eletto vescovo di una nuova diocesi fo

:

'La congrégation qui siégea le 12 août aborda aussi la ques constitutionnel. Plusieurs pièces venaient d'arriver de Paris sur épineuse, et entre autres un mémoire de Spina (pièce no 1278, qui fut confié à l'examen d'un consulteur, le P. Soldati, segre dice. » Di Pietro, bien que surchargé de travail et disant de lu si ha più testa », dut préparer en toute hate les mesures constitutionnels pour la seconde réunion de la congrégation, q l'a vu, se tint le 14.

smembramento di quella di Reims e di altre, e protestando insieme tutto l' ossequio, e ubbedienza al capo della Chiesa, Sua Santità gli fece rispondere, per organo dell' Emo Zelada, per disapprovare la di lui condotta, e per eccitarlo al ravvedimento; e il titolo della lettera fu questo: « Nicolao Philiberto, in episcopum illegitime electo. »>

Sembra dunque che il titolo del breve ai vescovi, e ai parrochi intrusi (dico ai parrochi, non essendo bene di trascurare questi secondi, che fanno causa comune coi primi), debba portare il seguente titolo, o altro equivalente: « Universis ecclesiasticis. viris, in episcopos vel parochos in Gallia illegitime electis vel assumptis », ovvero « Illegitimis Galliarum episcopis vel parochis ' Ciò si rende tantoppiù necessario, quantocchè nel breve per la dimissione de' vescovi titolari, non si è fatto uso della parola legittimi. »>

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Circa i sentimenti del breve, toccherà al S. Padre il determinarli. Lodevole è sempre la carità, e la mansuetudine; ma la mano pietosa del medico non si trattiene dal far sentire all' infermo l'amaro di quella medicina che servir deve a curarlo Se l'infermo la ricusa, è tutta sua colpa. Il Samaritano evan gelico infuse nelle ferite insieme coll' olio anco il vino. Gesù Cristo sgridò i Farisei, e disse loro in pubblico delle cose molto aspre, quantunque non possa dubitarsi, che bramasse di guadagnarli.

Vi è da riflettere di più nella presente circostanza a due cosc. La prima è la combinazione di scriversi contemporaneamente ai vescovi legittimi, e l'enorme divario che passar deve fra essi, e

'Cet intitulé n'a pas été admis. - Comme nous l'avons dit (t. III, p. 381, note), le bref Post multos », relatif aux évèques constitutionnels, a été rédigé en plusieurs variantes, dont une, que nous n'avions pas signalée, vient d'ètre reproduite par le P. Rinieri (p. 341) Chaque variante a été imprimée séparément à Rome, afin que celle qui serait choisie par Spina put être utilisée immédiatement par lui. On a vu néanmoins (t. IV, p. 124, note) que le texte adressé par Spina aux évêques constitutionnels, a été réimprimé à Paris, sans doute parce qu'il combinait ensemble plusieurs des variantes envoyées de Rome.

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Nous avons rapporté (t. IV, p. 124, note) que le texte direct, supprimé par Spina, avait été retrouvé en 1810 par Grégoire dans un registre Episto'æ ad principes ». transporté de Rome à Paris. Le bref direct» n'est pas copié sur ce registre, qui est rentré depuis au Vatican; mais, en 1810, il pouvait s'y trouver encarté, comme feuille imprimée,

gl' intrusi. La seconda è il linguaggio usato rapporto dalla Sa Me di Pio VI, che dopo averli esortati parole al ravvedimento, li ammonì severamente, ed essi i fulmini della Chiesa. Tutti i brevi relativi a ta furono ricevuti con applauso, e con venerazione cattolicismo.

Quanto alle condizioni da esigersi da essi indispens è facile il persuadersi, che non bastano delle mezze de' termini equivoci, qual' e quello..., per profittare fizio della riconciliazione; tantoppiù che sappiamo tutti alla setta de' Giansenisti, fecondissima di sutt vuole un atto di ritrattazione chiara, e lampante, e sione assoluta ai decreti della S. Scde, e vi vuole inol dimissione delle chiese usurpate. Si tratta di pubbliciss tori, di fautori e consumatori dello scisma, di delinque tissimi, i quali hanno sprezzato tutte le ammoniz S. Sede, e che nell' atto della trattativa hanno erett tamente un contraltare, e seguitano tuttavia le lor conventicole. Dagli eretici, e dagli scismatici ravvedu sono spontaneamente umiliati confessando l'errore, dando perdono de' loro falli, ha voluto ciò non ostant Sede esigere professioni di fede, ritrattazioni solenni scrizioni di ben concepiti formolari. Nè poteva farsi a per la necessità di reparar lo scandalo, la quale nasce naturale, e divino, e che per conseguenza non può d nemmeno dal Sommo Pontefice. Se ne possono bensì le regole; ma sempre proporzionate alla gravita de' de Iddio e la Chiesa ne rimangano soddisfatti convenie Vi è da fare un' altra serissima riflessione sù questo i negozio, ed è, che si corre rischio, trattando gl' intru benignamente, e contentandosi di un qualche atto equ non faranno difficoltà di aderire, che il governo prenda di dire, che essendosi riconciliati colla Chiesa, sono a di essere eletti alle sedi della nuova circoscrizione.

Per l'assoluzione degl' intrusi se si vogliono seguir segnate dall' immediato glorioso predecessore di Vo tità, nel breve « Ubi Lutetiam » dei 13 giugno 1792, u medesimi esigere quanto segue: « Et ne absolutiones h

(cioè agli intrusi), inconsulto concedantur, aut sint inter se difformes, inhærentes nos Concilio Nicæno et benigniori (notisi bene queste parole) Ecclesiæ disciplinæ, jubemus intrusorum absolvi neminem, nisi prius scripto ejuraverit Civicum sacramentum, illosque errores qui Civili constitutioni cleri gallicani continentur, et nisi declaraverit speciatim sacrilegas esse ordinationes ab intrusis sive receptas sive peractas, irritam esse collatam ab iis auctoritatem, injustamque et nullam esse intrusionem, una cum actibus inde consecutis, et nisi jurejurando promiserit se Apostolicæ huic Sedi, legitimisque episcopis obtemperaturum, et nisi denique parochiam ejusve partem reapse abdicaverit, eorumque ejuratio atque abdicatio publica fuerit, perinde ac crimen quoque publicum fuit, injunctis eorum singulis quantum spiritus et prudentia suggesserit, ut aiunt Tridentini Patres, pro qualitate criminum et pœnitentium facultate, salutaribus et convenientibus satisfactionibus. »>

Ecco quel che richiese Pio VI per l'assoluzione degli intrusi, protestandosi di seguire « benigniorem Ecclesiæ disciplinam »; e lo richiese nella circonstanza nella quale dai medesimi si facesse istanza per l'assoluzione. Niuna istanza ora si fa a Vostra Santità dagli intrusi medesimi (circostanza sommamente rilevante, giacchè ci fa conoscere quali siano i loro sentimenti circa l'assoluzione da ricevere); e dalle notizie comunicatemi dal sig. cardinal segretario di stato, non vi ha luogo neppure a richiedere per parte di Vostra Santità l'osservanza di ciò che prescrisse Pio VI per l'assoluzione dei medesimi sì grande è l'impegno, che ha il governo dei medesimi, e sì strane sono lo idee, e totalmente opposte alle massime di nostra religione circa l'assoluzione degl' intrusi medesimi.

Resta dunque a vedere se possa combinarsi una formola di ritrattazione, la quale non disgusti il palato di chi neppur pensa a richiederla, e che salvi nello stesso tempo le massime costantemente tenute dalla Sede Apostolica in affari consimili.

Non troverei difficoltà che si proponesse una formola di ritrattazione, nella quale ai medesimi si richiedesse che si conformino alle decisioni emanate dalla Sede Apostolica circa gli affari ecclesiastici di Francia, lo che dicano di fare per profittare del .beneficio di riconciliazione offerto da Sua Santità nel felice ristabilimento della cattolica religione in Francia, al quale ha

aperto l'adito con somma sua lode il governo fran il Primo Console, « et eorum conscientiæ consulant (Arch. du Vatican).

732 bis (T. III, p. 381).

Bref spécial pour les évêques d'Al

Pius P. P. VII

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Venerabiles fratres, salutem et apostolicam benedi Le dolorose circostanze dei tempi come hanno molta sollecitudine, e hanno recato grave amarezza ai fratelli vescovi della Francia e di altri luoghi, così ben che voi pure, ven. fratelli, chi in maggiore, e chi in m siete stati soggetti a partecipare di simili disastri; e in tali congiunture fatte vie meglio apparire le vostr siete resi assai benemeriti della cattolica religione, e v stamente procacciate le nostre e le comuni lodi.

Quel molto però, che avete fatto fino ad ora. ven. fr è tutto quello, che dalla vostra virtù e dal vostro ze bene della cattolica religione. Ciascuno di voi non p noscere perfettamente fino a qual segno dobbiamo in per la conservazione dell' unita di Santa Chiesa questa esige ora da voi una nuova pruova della gr virtù del vostro animo, con cui dimostriate al mondo in il vostro impegno e i vostri desideri sono unicamente bene della Chiesa.

Un nuovo sagrifizio richiede presentamente da voi la 1 e la Chiesa; e noi vogliamo tenerci sicuri, che voi, o ver ad ottenerci il libero esercizio dell' una, e mantener dell' altra, sarete prontissimi ad offerirlo, per contribuir dovete dal canto vostro; e a questo noi per les viscere Gesù Cristo vi esortiamo, vi preghiamo, vi scongiurian

Quelle parti delle vostre chiese e diocesi, le quali or tengono al temporale dominio della Francia, si hanno neamente e liberamente a dimettere da voi nelle nost

En tête de cette pièce on lit: Per quei vescovi di German dovranno cedere parte delle loro diocesi. Nous avons sign

p. 318, note 2) l'absence de ce bref. Pour toute cette matière nous 1 à la Table analytique du Concordat » (t. V, p. 691.)

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