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(T. IV, p. 14.)

862 bis Consalvi à Caleppi

Roma, 4 sette

Io le scrivo due righe sulle cose nostre, riserband meglio domani sera con la posta di Genova. Le dico du il cardinal Caprara parte dimani si tratterrà in Firer tre giorni. Mgor mio, la di lui compagnia' mi tiene Egli ha seco dei franconi, che il mio carattere aborisce. buona gente, ma sono intriganti per natura. Il canonic fa tremere il di lui fratello Domenico saprà tutto Anche Ducci e Mazio sono troppo franchi, in specie Avviso lei di queste cose, acciò a costoro nulla dica sapranno e meglio è.

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Angelucci è in Viterbo col fratello. Vivaldi è encora q sono pochi gli altri patriotti che rientrano. Le corrispo

'La liste complète des personnes composant la légation de Paris, se trouve t. V, p. 448. Sur Giuseppe-Antonio Sala, voir p. 49. Vincenzo Ducci, après avoir été pendant douze ans arch Castel-Gandolfo (dioc. d'Albano), puis curé d'une paroisse à Orvi obtenu avant la révolution la « propositura de Bolsena. de Consalvi, écrite à ce moment, on lit : « L'Emo Caprara fissò principio, a suo genio, le poche persone del suo seguito. »

Dans

On a vu (pièce n° 870; t. IV, p. 37) que l'elenco delle facoltà pour Caprara, ne lui fut envoyé que le 13 septembre. Ces facultés, consignées dans des brefs portant les dates des 24, 25 et 29 août (t. 24 note, 27), furent revisées par la congrégation restreinte, qui été réunie le 28 juillet (Albani, Antonelli, Carandini, J. Doria, Ge laquelle Consalvi s'adjoignit. Di Pietro écrivit, en effet, le 12 sep chacun des membres de cette congrégation: « Determinatasi 1 di N. S. a comunicare al sig. card. Caprara, legato a latere, tu facoltà che possono assegnargli per vantaggio spirituale dei catt Francia, ha ordinato al patriarca di Gerusalemme di formarne i du che acchiude all' Em. V., supplicandola di esaminarli e correggerli sollecitamente passarli nelle mani degli altri, di contro notati, colleghi, l'ultimo dei quali degnerassi di tornarli allo scrivente... Angelucci et Vivaldi avaient figuré dans la République romaine, 1 dans le Consulat.. Sur les menées des patriotes italiens, voir t. V,

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le loro cattive intenzioni sono sicure. Essi odiano noi, e i Francesi, che non sono quali essi vorrebbero. Non temo la loro forza; ma un tradimento possono farlo. È bene di invigilarli fuori e qui, come si procura certo di fare. Se ella ha nuove sù di loro, non me le defraudi.

Non credo vero, o almeno fedele quel discorso, che lei mi la inviato di Bonaparte ai vescovi costituzionali'. Certo quel periodo : « J'ai pris des renseignements avec les évèques français, qui sont chez l'étranger, et je me suis assuré de leur fidélité », non può esser così come è scritto; ma ciò resti fra noi.

Ella sarà incaricata di presentare un breve del Papa2 ai vescovi Francesi e Corsi che possano essere in Toscana, che credo due o tre in tutto. Avrà tutte le istruzioni sul modo; onde per ora resti in lei l' avviso.

Quanto a Pesaro, finalmente il general Suire ha scritto da Rimini a mgor Cacciapiatti, che vada, o mandi a prenderne la consegna. Egli vi ha mandato due deputati, e poi li seguirà. Tutto sta che non esiggano la dichiarazione a forma del trattato di Tolentino, che non si avrà certamente da fare, e che potrebbe portare imbarazzo. Sentiremo, e ne sto in ansietà molta.

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Domenica, io do gran pranzo ministeriale a M. Cacault per la ratifica venuta da Parigi, e la piena concordia sull' affare della religione ben assicurata. Ci saranno i dodici cardinali della congregazione di Francia, e il corpo diplomatico, prelati ecc. Lunedì, ci sarà il concistoro con tre cardinali già riservati in petto, cioè Zondadari, Litta, e il P. Lucchi: si pubblicano in segno di letizia per la ratifica cambiata.

Circa i passaggi delle truppe, mi riporto a ciò che le ne dico in altre mie due contemporanee.

Le texte de ce discours supposé se trouve t. III, p. 459, note 2.

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* Le bref Tam multa ». —Quelques jours plus tard, le 14 octobre, Consalvi écrivait à Caleppi : « Sappia per suo lume, che tutti i vescovi legittimi che sono in Francia hanno già accettato il breve Tam multa; e di più sappia che mi scrive Mgor Spina, che lo hanno accettato anche quelli d'Inghilterra. Lo hanno pure accettato questi che sono nello stato del Papa, ed ho tutto il fondamento di attendere lo stesso dal vescovo di Vence in Venezia, e da quel di S. Flour in Palermo. Ci faranno una bella figura i pochi renuenti. Non sarebbe male, che ella facesse ciò giungere alle orecchie di codesti due in Toscana. ›

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Vengo a M. Agar', ma in somma segretezza. Il suo viaggio mi ha molto afflitto. Sà ella perchè è venuto? Per farci rinunziare al rimborso delle forniture di fruttidoro, cioè a cento e più mila lire. Si è tenuto fermo, e si è detto che non si voleva uscire dalla linea tracciata da Bonaparte, che ha detto che le avremo dalle mani di M. Cacault. Egli dice che Murat deve fare il fondo a Cacault, e che non lo farà, perchè non l' ha. Si è risposto pazienza. Egli dice che Murat non l'ha, perchè lo ha consumato, non facendo pagare dal Papa il soldo Ancona, oltre le sussistenze, come fino al 1° fruttidoro ha sempre creduto il governo francese. Io ho dovuto prescindere dall' esame di quest' asserzione, e ho sempre risposto che il Papa non poteva uscir dalla linea, segnata da Bonaparte, mettendo da banda Cacault, con dirgli, che ci siamo aggiustati con Murat, come Agar ha proposto, dicendo che a Cacault gli si faccia il più alto segreto. In somma si è resistito, con di lui sommo scontentimento. Siccome mi ha recata una lettera pressantissima sù tale oggetto del general Murat (il quale ci è dentro piedi poi) così nel dirgli questo nò, che gli sarà amarissimo, gli si è detto che non potendo concorrere al suo sollievo per questa via, sì per non metter da banda Cacault, sì per non aver forze di sagrificar tanta somma, concorreremo al suo sollievo, benchè in assai minor somma, in altra maniera che si possa senza altrui offesa. Sicchè gli si farà un qualche non miserissimo regalo. Ma tuttociò sarà gettato, perchè sebbene fatto per mostrargli che la buona volontà non mancherebbe, pure egli non sarà soddisfatto sicuramente. Ma tutte queste cose sono un segreto altissimo, che niuno deve sapere, e solo le scrivo a lei acciò gli siano di lume, non mai però mostrando di averle sapute. Io però ho detto ad Agar, che già Michaud ne aveva dato a lei dei cenni senza mistero, e che lei me le aveva scritte. Il Papa ha voluto che glielo dica, acciò non imputasse a noi di averle palesate, ed anche per avere una ragione di più per la negativa, non volendo egli che si dicesse a Cacault. Egli ne è rimasto sorpreso. Si è intanto regalata a lui una scatola di mosaica, di 60 scutini, per addolcire il suo malcontento. A Murat si penserà presto. Ma zitti per carità, essendo materie si delicate.

1 Secrétaire intime de Murat (cf t. II, p. 377, note 2). Sur la négociation secrète qu'il venait essayer avec Consalvi, voir t. IV, p. 42, 43, 51, etc.

Quanto poi alle forniture, improvvisamente Agar ha portato l'ordine a Solignac che un fornitore francese penserà a tutto, facendo gli affitti e le compre; e così Benincasa resterà fornitore per i soli viveri dei passaggi per le altre città, e per le vetture, trasporti ecc., sì nelle città che in Ancona ; e le vetture per dentro e fuori, intendono che restiano a nostro carico non rimborsabili. Ci opporremo a questo, e ce la intenderemo con M. Cacault. Ma quanto ai viveri di Ancona, si è creduto di convenire nel dargli il danaro, cioè 11 mila scudi per settimana, ciò che si fisserà meglio, e li metteremo poi nella nota decadaria, che Cacault deve visare, e rimborsarsi poi dalla Francia ogni mese. In fondo però la truppa di Ancona, che si trovava assai ben servita da Benincasa, è assai malcontenta del cambiamento, che si crede un giro di guadagno. Tuttociò tibi soli, per suo lume e regola nei discorsi; ma non si apra con nessuno.....

P. S.

Io ho avuta in dono una scatola contornata di brillanti, e così Spina e Caselli.

(Arch. du Vatican.)

887 bls. Mémoire pour Spina sur la Circonscription (T. IV, p. 62.)

[Rome, 30 septembre 1801.]

Desideroso sempre il Santo Padre di secondare in tutta quella estensione, che gli è possibile, le speciali premure del go

'Le mémoire de Bernier sur la circonscription, du 5 septembre 1801 (pièce) n° 794) avait été remis le 19 septembre à Consalvi (t. IV, p. 42). Ce cardinal écrivit aussitôt à Di Pietro:

Ricevo al momento da M. Cacault le annesse carte, relative alla nuova circoscrizione delle diocesi, giunte oggi con un corriere francese. In una simile giornata di posta, nemmeno ho il tempo di leggerle. Siccome M. Cacault viene a parlarmi dimattina, così sul dubbio che vi sia qualche cosa che esiga che io sia prevenuto, mi rivolgo a lei, come ad altare di refugio, acciò, pieno di sufferenza come è, dia una occhiata sulle carte, e se veda non essere necessario che io per il discorso con M. Cacault sia prevenuto di cosa alcuna, mi rimandi le carte senza far altro se poi trova cosa da farmi avvertire, bastano poche righe sù quella cosa che esige la prevenzione... › L'affaire étant très pressante (cf. t. IV, p. 45, 52, 55, etc.), fut soumise à la congrégation des aff. ecclésiastiques de France, qui se réunit vers le 27 septembre (t. IV, p. 61). C'est d'après l'avis de cette congrégation que furent rédigés les deux mémoires que nous publions ici. Ils furent annexés à une dépêche de Consalvi à Spina, du 30 septembre, qui n'a pas été retrouvée, et qui parvint à Paris vers le 23 octobre (cf. t. IV, p. 183.)

D

verno francese, commette a Mgor Spina di fa Primo Console essere Sua Santità disposta a

ora quegli arcivescovadi e vescovadi attualmente v Francia per morte dei rispettivi arcivescovi e ves dando l'istituzione canonica a quegli idonei sogge saranno nominati dal Primo Console, con eseguir c per tutto, in conformità del articolo 4 della conven ratificata. Siccome però le provviste di tali chiese ar vescovili non potranno adesso farsi, se non a seco tica circoscrizione di ciascuna diocesi, così la Sant provvedere convenientemente al bene spirituale limitrofi, i quali fossero rimasti privi di legittim ecclesiastico, darà insieme a tali novelli arcivesco l'opportuna amministrazione di tali chiese limitrofe.

Qualora poi simili disposizioni del Santo Padre sero a rendere, come egli brama, contento il lo Console, potrà Mgor Spina fargli conoscere altr oggetto di ottenere al più presto possibile il ripr del libero esercizio della cattolica religione in Franci tità indurrassi inoltre ad accordare una bolla, con cu delle premure del governo francese, venga dichiar tutto il dominio della Repubblica stabilirà egli 10 chi scovili, e 40 chiese vescovili, affinchè da un tal prec di arcivescovi e vescovi venga interamente amminis verno spirituale di tutti i cattolici esistenti nella ste blica con riserbarsi la Santità Sua ad erigere in ap mezzo di altrettante bolle separate, ciascuna sede ar e vescovile in quei termini, che appariranno adattati

E giacchè, a potersi effettuare la nuova bramata zione delle chiese arcivescovili e vescovili, è indispe avere prima le dimissioni de' legittimi vescovi tutt stiti, come lo aver pure i consensi di quei vescovi e cui chiese hanno a soffrire una maggiore o minore d zione; e giacchè parimenti è indispensabile di cond ogni distinzione i limiti delle rispettive diocesi, da enu precisione nelle bolle apostoliche pel conveniente rist di ciascuna di esse, perciò Sua Santità, ricevuti che autentici documenti delle accennate dimissioni e quando mancassero dettagliate notizie per la determin

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