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tempo manca onninamente nelle presenti circostanze, si è pensato a prendere l'espediente di lasciare in sospeso ciò che riguarda le persone dei vescovi, sulle quali Sua Santità deciderà in appresso ciò che giudicherà più conveniente, e di suggerire una minuta di bolla, colla quale derogando il Santo Padre ai consensi di chiunque possa avervi interesse, e inibendo a tutti gli antichi legittimi ordinari ogni ulteriore esercizio di qualsisia ecclesiastica giurisdizione, venga a farsi adito a fissare con detta bolla le nuove chiese, e diocesi del dominio francese; deputando in esecutore della bolla medesima l'Emo Legato a latere, affinchè non potendosi per mancanza di notizie riferire nella bolla anzidetta tutte quelle particolari cose, che sogliono inserirsi in simili casi, abbia campo lo stesso sig. cardinal Legato di tutto esprimere opportunamente nei rispettivi suoi decreti esecutoriali.

Resterà ora pertanto a decidersi se in vista di tutte le cose esposte di sopra, si giudichi espediente il consigliare Sua Santità alla concessione della bolla summentovata.

III. Riflessioni sù le altre due istanze del governo francese.

Rispetto alle domande del governo perchè vengano nell' atto stesso della pubblicazione di detta bolla non solo pubblicati, ma pur anco istituiti canonicamente i rispettivi soggetti, che il Primo Console nominerà ai 10 nuovi arcivescovadi, e 40 vescovadi, compresi anche alcuni degli intrusi, è necessario riflettere, che quantunque ne' primi secoli della Chiesa i metropolitani fossero soliti di esercitare l'autorità di confermare i loro suffraganei, autorità sempre subordinata alla suprema autorità dei Romani Pontefici (qual subordinazione è articolo di dogma, che non soggiace a variazione di circostanze e di tempi), nulladimeno, riconosciutasi la necessità di togliere i gravissimi inconvenienti, che solevano derivarne, fu dopo vari cambiamenti, con nuove regole di disciplina ecclesiastica, confermata anche dai Concili generali, riservata unicamente al Sommo Pontefice la generica assoluta facoltà di dare la canonica istituzione agli arcivescovi e vescovi.

Se per qualunque ragione, e circostanza volesse recedersi da un tale sistema, e delegarsi dal Papa ad altro soggetto benchè

cardinale, e legato a latere della Santa Sede, l'assoluta facoltà d'istituire canonicamente alle chiese arcivescovili e vescovili quegli ecclesiastici, che giudicassero idonei a conseguirle, potrebbe facilmente temersi, che con maggior forza di prima, ed anco con maggiore pericolo, si suscitassero nuovamente le pretensioni affacciate più volte dai sovrani temporali, e da loro minacciate anco in tempo della Sa: Me: di Pio VI, che cioè abbiano i metropolitani a riassumere il diritto di dare l'istituzione ai loro suffraganei.

L'esempio dei vescovi dell' Alemagna, che cita il governo francese, secondo che ne' mentovati dispacci riferisce il sig. cardinal Legato, non sussiste per nessun patto nella forma enunciata. Questi vescovi e insieme principi territoriali, i quali per indulti apostolici si eleggono dai rispettivi capitoli, non hanno rigorosamente alcuna facoltà di mescolarsi nè nello spirituale, nè nel temporale innanzi di averne ottenuta la pontificia conferma.

Tanto è ciò vero, che sino a' nostri tempi, simili vescovi principi dopo la loro elezione chiedevano, ed impetravano un pontificio breve per essere abilitati ad amministrare la sola temporalità spettante alle loro chiese. In seguito forse del famoso congresso di Ems, hanno essi lasciato in questi ultimi anni di domandare tali brevi, e dopo eletti dai capitoli, hanno di loro autorità incominciato ad esercitare il diritto temporale; ma non si sà, che abbiano assunta mai la giurisdizione spirituale, se non dopo ottenuta la conferma apostolica; cosicchè ognuno vede non potersi valutare in conto alcuno ciò che citasi per esempio dal governo francese.

Dandosi il caso che il Santo Padre s'inducesse alla mentovata richiesta, ed autorizzasse il sig. cardinal Legato ad istituire egli i 10 arcivescovi e 40 vescovi della Francia, non sarebbe improbabile, che in breve spazio di tempo venissero eccitate dagli altri sovrani cattolici nuove pretensioni sù tal proposito.

Quindi semmai l' EE. LL. giudicassero, che nelle presenti circostanze di un caso veramente singolare, non mai occorso, e probabilmente da non occorrere mai più nella Chiesa cattolica, avesse Sua Santità ad usare anco questa straordinaria indulgenza, sembrerebbe che almeno per fare apparire anche al pubblico, che la istituzione de' nuovi vescovi procede immediatamente da Sua Santità, si avessero a mandare 50 bolle di provvista

delle rispettive chiese metropolitane e suffraganee, lasciando in ciascuna il nome in bianco, da riempirsi dall' Emo Legato in virtù di espressa facoltà da comunicarglisi con schedola sottoscritta dal Santo Padre, ingiungendo poi al medesimo, che s'intende autorizzato a prevalersi di tali bolle in favore soltanto dei soggetti nominati dal Primo Console, che siano riusciti degni anco mediante la preventiva compilazione de' soliti processi informativi, e proibendogli espressamente ad un tempo di servirsene a favore di alcun soggetto indegno, e specialmente di quegli intrusi, che non vogliono adempire ciò che loro è stato prescritto nell' accennato breve, o adempito anche che l'abbiano, si riconoscano, per altri sodi motivi, indegni del vescovado '.

(Arch. du Vatican; impr. pour la congr du 24 nov.)

'Les trois questions soumises le 24 novembre à la Congrégation ont été résolues, en principe, dans le sens proposé par Di Pietro. Cependant, le 26 novembre, ce prélat se plaignait des obstacles que rencontrait son travail: Il patriarca di Gerusalemme, écrivait-il à Consalvi ha provato sensibile rammarico, non tanto per vedere la costante inclinazione del card. Antonelli a mortificarlo, sia a torto, sia a ragione, quanto per conoscere che in simil guisa non potrà terminarsi la faccenda colla bramata sollecitudine... Questa sera chi scrive porterassi, secondo il concertato coll' Em. V., ai piedi del S. Padre. Quando S. Santità, e V. Em. avranno deciso ciò che precisamente abbia a farsi, non mancherà certamente lo scrivente della dovuta premura per la esatta e sollecita esecuzione....

Les pièces étaient prêtes avant le 28 novembre. Elles ont été envoyées de Rome le 2 décembre, et sont arrivées à Paris dans la nuit du 12 au 13 décembre (t. IV, p. 345, 453, 490).

Parmi ces pièces, qui étaient nombreuses, se trouvait un « Rescritto pontificio di ampliazione di alcune facoltà (t. IV, p. 337, note). Dans un billet, adressé le 21 décembre par Di Pietro à Consalvi, nous trouvons sur ce document les renseignements suivants : « Ricorderassi probabilmente l'Em. V., che in seguito della lettera con cui Mgor Spina espose a V. Em. il preciso bisogno di accordarsi amplissime e generiche facoltà al sig. card. Legato [t. IV, p. 267], aveva il patriarca di Gerusalemme abbozzato una supplica da munirsi poi con corrispondente rescritto, nella quale imploravasi per ciascun caso di vero bisogno il permesso di usare generalmente di qualunque apostolica facoltà. Si oppose a questa ampiezza di concessione il sig. card. Antonelli; e l'Em. V., adattosi al sentimento del porporato. Cosicchè dovette riformarsi la supplica, escludendo le anzidette espressioni di generalità, e limitandola ad ampliazioni ed interpetrazioni di facoltà particolari; conforme di fatti venne spedita col mezzo del corriere straordinario unitamente alla bolla di nuova circoscrizione... »

(T. IV, p. 337.)

1000 bis -Consalvi à Caprara.

Roma, 2 décembre 1801 (en chiffres).

Si è avuto un ritratto dettagliato delle qualità di tutti i vescovi costituzionali, qual ritratto fa paura. Sul momento che parte il corriere, non se ne può trasmettere all' Em. V. una copia. Questo stesso peraltro dovrà renderla avvertita a star bene in guardia, onde, per quanto è possibile, non sieno i medesimi fatti vescovi, se non nel caso in cui adempiano esattamente ciò che si prescrive nella istruzione', e che concorrano in essi gli altri necessari requisiti, espressi nella istruzione medesima.

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... Notre bonhomme de Versailles' a lancé dans le public « au nom du clergé tenant le concile suspendu », un écrit réclamatif contre tout ce que nous avons fait pour la paix. Jamais je ne vis un zèle plus indiscret. Bonaparte et Portalis, à qui il n'a point manqué de notifier sa réclamation au nom de nous tous, ne savaient qu'en penser, et déjà ils montraient de l'humeur : nous venons, M. de Rodez et moi, de parer au mal. Et j'ose croire que cet incident même, dont je cherche le premier provocateur, tournera au profit de la chose. Je vis avant-hier M. Portalis, et j'en fus très content. Les choses vont lentement, mais, je pense, solidement. Je compte le revoir aujourd'hui, et lui remettre notre désaveu du méchant pamphlet.

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Il y a aujourd'hui huit jours, Bonaparte, dans une audience publique', pendant plus d'une heure de suite, parla en faveur de la religion, signala en bons termes les évêques et prêtres assermentés, et déclara que la Convention nationale s'était couverte d'infamie par sa conduite à notre égard. Ayant demandé à un député qui revenait de la Bretagne comment s'y conduisaient les dissidents « Il y en a, dit M. le député, de trois classes. Les uns arrivent d'Espagne ceux-là sont assez modérés. D'autres reviennent d'Angleterre ce sont tous des boutefeux. Les

1 L'évêque constitutionnel Clément. L'age avait troublé ses facultés. Le prêtre Moulland, auquel la lettre est adressée, était curé constitutionnel à la cathédrale de Bayeux. ›

M. Debertier, évêque constitutionnel de Rodez.

* Probablement le 15 brumaire (6 novembre), après l'audience ordinaire, donnée aux ambassadeurs.

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