Page images
PDF
EPUB

ben più indietro, ben più perduto verso i confini del mondo viverso le remote estremità dell' universo.

vente,

"Drontheim è tutta fabbricata di legno. La sua Cattedrale è la sola fabbrica di pietra ch'essa contenga. Le strade sono larghe, tagliate ad angolo retto, e fiancheggiate da case rosse, gialle, bigie, varietà che certamente non ha nulla di monumentale, ma un non so che di allegro e d'animato che non dispiace all'occhio. Ad onta della semplicità dei materiali, il lusso si fa vedere nella decorazione esterna di quelle abitazioni. Vi sono a Drontheim alcune case, quella del Governatore, per esempio, che possono dirsi palazzi di legno. Spesso l'ingresso è ador. no di un portico elegante; colonne corintie sostengono un frontone classico, e si entra magnificamente in una casa, i cui muri nell' interno sono formati di tronchi di abete posti orizzontalmente gli uni sugli altri, come negli appartati gaards delle montagne.

« Il giorno dopo il nostro arrivo era una domenica; andammo alla chiesa. La Cattedrale di Drontheim passa per il più antico monumento di architettura della Scandinavia; ma è stata bru ciata più volte ed è difficile il distinguere ciò che rimane della costruzione primitiva. Si consacravano in questa Chiesa gli an tichi re di Norvegia, e là dev'esser pure consacrato attualmente il monarca a' termini della Costituzione.

[ocr errors]

« Uscendo dalla chiesa i nostri sguardi furono colpiti dalla apparizione d'una carrozza rossa su cui v'era una doratura in rilievo e di forma talmente antiquata, che una simile non se ne potrebbe ritrovare se non nei quadri fiamminghi del tempo di Carlo V. Cacciata di paese in paese dai progressi del gusto moderno, quella carrozza gotica aveva finalmente trovato un asilo contro le mode nuove, in quella lontana città ove si vive tuttora alla foggia del passato, perchè il presente non ha avuto il tempo d' arrivarvi. L'estensione delle distanze è come la lon. tananza dei secoli.

«Noi ritornammo nella giornata stessa con alcuni abitanti di Drontheim a visitare la Cattedrale minutamente. Io godeva di

[ocr errors][ocr errors][merged small][ocr errors]

trovarmi sul terreno delle vecchie tradizioni scandinave; mi aspettava di udire una quantità di curiosi racconti, di leggende poetiche. Uno di noi, che si era preparato su questa materia, diresse alle nostre guide alcune interrogazioni intorno a Santo Olao e ad Olao Trygvason, interrogazioni che molto lo imbarazzarono. In vece di rispondere essi ci condussero in una piccola stanza, nella quale ci dissero essere stato rinchiuso Santo Olao, probabilmente alcuni secoli prima che fosse fabbricata. Domandammo se la chiesa contenesse oggetti curiosi: » certamente, ci fu risposto, e venimmo condotti a vedere l'organo nuovo, che un giovinetto suonò alla nostra presenza con molta destrezza; se essa contenesse monumenti antichi: ce ne assicurarono, e per provarlo ci mostrarono il corpo di un bambino imbalsamato, ci dissero, da più di cinquant'anni.

« La Biblioteca di Drontheim mi parve contenere oggetti meritevoli d'osservazione, ma tenuti nel massimo disordine. Non francava la spesa d'andare a cercare cose simili così lontano. D'altronde questo disordine mi recò minor meraviglia, quando seppi che il bibliotecario è anche l'organista; o piuttosto l'organista, quando ne viene il bisogno, serve anche di bibliotecario.

« Egli ci diede una prova, che ci diverti molto, della sua ignoranza. Ecco, ci diss'egli, mostrandoci un manoscritto arabo, ecco l'Alcorano in chinese. Io mi affaticai allora a persuadergli che Maometto aveva scritto in arabo. I miei sforzi furono malissimo ricevuti ed affatto inutili. Ei persistelte, ed è forse tuttora persuaso che l'Autore del Corano fu compatriotta di Confucio.

« Nel nostro rapido passaggio a Drontheim, noi non potemmo studiare a nostro agio i costumi e le abitudini sociali del paese. Ci si parlò di alcune fortune commerciali assai riguardevoli ; d'una casa di Drontheim che aveva quattro milioni, quattordici bastimenti, e che ne aveva avuti trenta. Una discussione della quale fummo testimonj tradì la scarsezza delle risorse della società di Drontheim. V' era stata prima una specie d'Opera can

tata da dilettanti, ma vi si era dovuto rinunciare per mancanza di voci. I Balli e le Accademie sono l'unico divertimento dell'inverno si devono aggiungervi i piaceri della tavola, i quali fino dai tempi eroici sono un oggetto principale nel Nord; il bere soprattutto, giacchè mi pare che si mangi meno nella Scandinavia che in Germania, il che d'altronde non vuol dire che si mangi poco. Ma il rigore del freddo che portato ad un certo punto, modera forse l'appetito, fa un bisogno dei liquori spiritosi; in fatti se ne fa grandissimo uso in Norvegia. Nelle riunioni abituali si fanno circolare dei hicchieri di punch durante tutta la sera, come da noi dei bicchieri di lattata o simili rin freschi. L'acqua è rigorosamente bandita dalla tavola. Io non potevo accostumarmi a questa privazione e quando ne chiedevo, avevo il dispiacere di mortificare i miei ospiti, i quali non potevano capire quel gusto stravagante e mi domandavano se trovavo cattivo il loro vino.

« Drontheim ha gli inconvenienti annessi alla sua situazione: i suoi abitanti sono lontani da tutto. Amburgo e Copenhaghen sono il loro Parigi; ma nello stesso tempo qualcosa degli antichi costumi norvegj si è conservato meglio là che altrove, e fra tutti coloro che hanno fatto quel viaggio non v'è che una voce sola sull'ospitalità e cordialità patriarcale degli abitanti di Drontheim.

« Il paese dei dintorni di questa città è senza carattere: non vi sono quasi alberi, le colline sono basse, non si vedono forme pittoresche; soltanto dappertutto quella ammirabile verdura, ed all'orizzonte quel mare magnifico chiuso da tutte le parti da scogli che sono montagne.

« Tutte queste cose guadagnano molto vedendole al crepu scolo. Benchè fossimo già al 19 di agosto, era ancora giorno chiarissimo varie ore dopo il tramontare del sole. Noi avemmo campo a Drontheim di osservare quel singolare chiarore, quel Jume senz'ombra, direbbesi quasi senza luce, che pare quello di un altro mondo. Par' di vedere distintamente i contorni lontani, ma ponendovi attenzione si vede che quei contorni sfug

gono e non si potrebbero disegnare. Se si volge tutto ad un tratto lo sguardo intorno a se, si rimane all' incontro meravigliati della incredibile nettezza con cui gli oggetti vicini si distaccano da un chiarore così vago. Quella luce misteriosa pare Ja vera luce del Nord, ella addolcisce le forme taglienti, dà rilievo alle forme insignificanti e spande soprattutto una specie d'incertezza che va maravigliosamente al carattere della natura settentrionale.

« Prima di abbandonare Drontheim, volli dire addio all'Oceano del Nord: andai a sedere sulla riva del mare a qualche distanza dalla città, e colà mi penetrai profondamente di quanto v' ha di sinistro in quella terribile e lugubre natura. Le montagne erano avvolte in una nebbia folta che pareva riunire il cielo ed il mare, ed a traverso della quale una luce falsa cadeva obliqua sull'onda, Quei flutti lividi venivano di continuo a frangersi contro delli scogli neri e gialli, bilanciavano qualche tempo la loro schiuma, poi si precipitavano ancora e ne formavano de' nuovi. Il mare era quasi deserto, soltanto un bastimento radeva rapido la costa a traverso della pioggia. La sera venne; il movimento delle onde si confondeva col riflusso, il crepuscolo succedeva insensibilmente ad un pallido e lungo tramonto di sole. Allora al battimento dei flutti, al sibilo dei venti del Nord, ai chiarori del crepuscolo, in una specie d'estasi poetica, arrivai a dimenticare la Drontheim d'oggidì co' suoi negozianti, colie sue botteghe, colle sue trivialità. Mi trasportai per un istante al tempo dei re del mare, degli Scaldi, degli eroi e degli Dei dell'Edda. Quest' istante fu breve come può credersi; ricaddi ben presto su me medesimo, sentii che non ero nè un eroe, nè, pure uno Scaldo; e me ne ritornai alla mia locanda. »

- Notizie diverse intorno al Capitano Ross ritornato in Europa.

Il ritorno in Europa del viaggiatore inglese, Capitano Jonh

Ross, può essere considerato come un grande avvenimento per le scienze geografiche. Tutti i giornali di Londra e di Parigi ne hanno parlato; e noi diamo per ora i documenti più importanti intorno al viaggio di questo celebre viaggiatore.

Prima relazione sul ritorno del Capitano Ross.

Domenica 20 ottobre, il Capitano Ross e suo figlio, ritornati dal loro lungo e pericoloso viaggio, ebbero l'onore di pranzare al Castello di Windsor col re d'Inghilterra: Ecco un compendio delle loro avventure.

Il Capitano Ross organizzò la sua spedizione nell'anno 1827 prefiggendosi quello scopo che tante volte si ebbe inutilmente di mira, quello cioè di scoprire se il nuovo passsaggio, che positivamente si assicurava esistere presso all' ingresso del Principe-Reggente, fosse praticabile. Appena arrivato nei circoli del mare artico, il suo vascello la Vittoria perdette il suo albero di Trinchetto, ed avendo sofferto anche altre avarie fu costretto a fermarsi a Wideford in Groenlandia per ripararlo. La nuova della sua partenza da Wideford, il 29 luglio 1829 fu l'ultima notizia autentica che si ricevesse di lui e da quell'epoca fino al suo ritorno in Inghilterra, avvenuto pochi giorni sono, la sua stessa esistenza era un problema.

L'estate del 1829 fu il più mite che mai si provasse, ed il mare fu più sgombro di ghiacci di quello che lo era stato in tutti i viaggi precedenti. Il 14 agosto, il capitano Ross arrivò al luogo, in cui la Furia aveva fatto naufragio, e da cui erano state sbarcate le sue provvisioni. Le provvisioni esistevano ancora in buono stato ; ma il corpo del bastimento era intieraneute scomparso. Avendo preso in quel deposito tutte le cose

« PreviousContinue »