La vita nuovaAntonelli, 1865 - 162 pages |
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acciocchè alcuna alquanto altrui amico Amore APOSTOLI ZENI appare Appresso assai avea avvegnachè beltate Biscioni Boccaccio buon figliuolo canzone ch'io Charles Lyell chè Chemnitz chiamo cielo Codice coloro comincia quivi cominciai conciossiacosachè core cotale cuore d'Amore DANTE ALIGHIERI dantesca dicea dicesse dissi allora dissi questo sonetto dolente dolore ediz edizione edizioni precedenti facc facea Felice Le Monnier fiate Firenze Fraticelli Garrow gentil donna gentilissima donna Giuliani giunse guardare Guido Cavalcanti imaginazione intelletto intendere l'una lagrime lingua lingua inglese lingua latina LINGUA UNGHERESE malnati manifesto maravigliar meco medesimo mente mira mirabile morta nobilissima nove NUOVA DI DANTE occhi onore Opere parea pareami parlare passando pensando pensiero peregrini perocchè persona pianger piangere pietà pietosa poeti proposi di dire pure l'altra lezione ragione rima Sicchè signore sonetto si divide sopradetta cittade sospiri spirito spirto terza dico terza quivi tristizia variante vedea veder vedere veggendo Venezia venire veracemente vidi vista
Popular passages
Page 90 - E poi piaccia a colui che è sire de la cortesia, che la mia anima se ne possa gire a vedere la gloria de la sua donna, cioè di quella benedetta Beatrice, la quale gloriosamente mira ne la faccia di colui 'qui est per omnia secula benedictus'
Page 90 - Sì che, se piacere sarà di colui a cui tutte le cose vivono, che la mia vita duri per alquanti anni, io spero di dicer di lei quello che mai non fue detto d'alcuna.
Page 53 - Qual lagrimando, e qual traendo guai, Che di tristizia saettavan foco. Poi mi parve vedere a poco a poco Turbar...
Page 48 - ... errare che fece la mia fantasia, apparvero a me certi visi di donne scapigliate, che mi diceano: <Tu pur morrai>; e poi, dopo queste donne, m'apparvero certi visi diversi e orribili a vedere, li quali mi diceano: <Tu se
Page 54 - Morte, assai dolce ti tegno; tu dei omai esser cosa gentile, poi che tu se' ne la mia donna stata, e dei aver pietate e non disdegno. Vedi che sì desideroso vegno d'esser de' tuoi, ch'io ti somiglio in fede.
Page 8 - Già eran quasi ch' atterzate 1' ore Del tempo che ogni stella è più lucente, Quando m' apparve Amor subitamente, Cui essenza membrar mi da orrore. Allegro mi sembrava Amor, tenendo Mio core in mano, e nelle braccia avea Madonna, involta in un drappo, dormendo. Poi la svegliava, e d' esto core ardendo Lei paventosa umilmente pascea : Appresso gir lo ne vedea piangendo.
Page 66 - Io dico che, secondo l'usanza d'Italia, l'anima sua nobilissima si partì nella prima ora del nono giorno del mese, e, secondo l'usanza di Siria, ella si partì nel nono mese dell'anno, perché il primo mese è ivi Tismim, il quale a noi è ottobre.
Page 37 - Donne ch'avete intelletto d'amore, i' vo' con voi de la mia donna dire, non perch'io creda sua laude finire, ma ragionar per isfogar la mente. Io dico che pensando il suo valore, Amor sì dolce mi si fa sentire, che s'io allora non perdessi ardire, farei parlando innamorar la gente : e io non vo...
Page 4 - Ella era in questa vita già stata tanto, che ne lo suo tempo lo cielo stellato era mosso verso la parte d'oriente de le dodici parti l'una d'un grado, sì che quasi dal principio del suo anno nono apparve a me, ed io la vidi quasi da la fine del mio nono.
Page 3 - ... la gloriosa donna della mia mente, la quale fu chiamata da molti Beatrice, i quali non sapeano che si chiamare. Ella era già in questa vita stata tanto, che nel suo tempo lo cielo stellato era mosso verso la parte d...