La divina commedia

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Dalla tipografia del Seminario, 1875 - Italian language - 480 pages
 

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Page 28 - Per aver pace co' seguaci sui. Amor, che al cor gentil ratto s'apprende, Prese costui della bella persona Che mi fu tolta; e il modo ancor m'offende. Amor, che a nullo amato amar perdona, Mi prese del costui piacer si forte, Che, come vedi, ancor non m'abbandona. Amor condusse noi ad una morte : Caina attende chi a vita ci spense.
Page 384 - Fiorenza, dentro dalla cerchia antica, Ond' ella toglie ancora e terza e nona, Si stava in pace, sobria e pudica: Non avea catenella, non corona, Non donne contigiate, non cintura Che fosse a veder più che la persona : Non faceva, nascendo, ancor paura La figlia al padre, chè il tempo e la dote Non fuggian quinci e quindi la misura: Non avea case di famiglia vote; Non v...
Page 192 - A' miei portai l'amor che qui raffina. Oh, dissi lui, per li vostri paesi Giammai non fui: ma dove si dimora Per tutta Europa, ch'ei non sien palesi? La fama, che la vostra casa onora, Grida i signori e grida la contrada, Si che ne sa chi non vi fu ancora. Ed io vi giuro, s' io di sopra vada, Che vostra gente onrata non si sfregia Del pregio della borsa e della spada.
Page 193 - Fuor delle braccia del suo dolce amico: Di gemme la sua fronte era lucente, Poste in figura del freddo animale, Che con la coda percuote la gente: E la Notte de...
Page 372 - Non sta d' un modo, e però sotto il segno Ideale poi più e men traluce : Ond' egli avvien ch' un medesimo legno, Secondo specie, meglio e peggio frutta ; E voi nascete con diverso ingegno. Se fosse a punto la cera dedutta, E fosse il cielo in sua virtù suprema, La luce del suggel parrebbe tutta ; Ma la natura la dà sempre scema, Similemente operando all' artista, Ch' ha l' abito dell' arte, e man che trema. Però se il caldo amor la chiara vista Della prima virtù dispone e segna, Tutta la perfezion...
Page 322 - Virtù diversa fa diversa lega col prezioso corpo ch'ella avviva, nel qual, sì come vita in voi, si lega. Per la natura lieta onde deriva, la virtù mista per lo corpo luce come letizia per pupilla viva.
Page 380 - Sì ch' io non so trovare esemplo degno. Ma chi prende sua croce e segue CRISTO, Ancor mi scuserà di quel ch'io lasso, 'Vedendo in quell'albór balenar CRISTO. Di corno in corno, e tra la cima e il basso. Si movean lumi, scintillando forte Nel congiungersi insieme e nel trapasso.
Page 424 - Quivi è la rosa in che il verbo divino carne si fece; quivi son li gigli al cui odor si prese il buon cammino.» Così Beatrice; e io, che a' suoi consigli tutto era pronto, ancora mi rendei alla battaglia de
Page 298 - Per la mia morte, qual cosa mortale Dovea poi trarre te nel suo disio ? Ben ti dovevi, per lo primo strale Delle cose fallaci, levar suso Diretro a me che non era più tale.
Page 295 - Che m' intenda colui che di là piagne, Perchè sia colpa e duol d' una misura. Non pur per opra delle rote magne, Che drizzan ciascun seme ad alcun fine, Secondo che le stelle son compagne; Ma per larghezza di grazie divine, Che sì alti vapori hanno a lor piova, Che nostre viste là non van vicine, Questi fu tal nella sua vita nuova Virtualmente, ch' ogni abito destro Fatto averebbe in lui mirabil prova.

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