La Divina commedia di Dante AlighieriTip. A. Befani, 1887 - 855 pages |
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Adamo amore angeli anime assai avea beati Beatrice Bonifacio Branca d'Oria buon Cacciaguida CANTO cerchio ch'a ch'è ch'io Chè Chiesa ciascun cielo colla colpa colui conoscere convien corpo cotal cotesta creata creature credere danno Dante dice dicesi dire divina dolce donna dottrina dovea Duca Epicuro Equatore esso eterna fece fede figlio Filippo il Bello filosofia forma sostanziale gente Gesù Cristo Ghibellini giro grazia Guelfi guisa imagine INFERNO innanzi intelletto l'altro l'anima l'Aquila l'un l'uomo lascia luce Lucifero lume Maestro mente mondo morte mosse mostra natura naturale occhi padre Papa PARADISO parlare parole passo peccato Perch'io persona pianta Piccarda piè Pietro poco poeta poscia possono potenza pria principio Purgatorio Quivi quod raggi ragione rispose Santo sensitiva sieno spirito Spirito Santo Stazio stelle terra tosto Ugo Capeto umana uomini uomo vede veder veggio vêr Verbo veruna vidi Virgilio virtù volontà vuol vuolsi
Popular passages
Page 3 - Nel mezzo del cammin di nostra vita, Mi ritrovai per una selva oscura Che la diritta via era smarrita.
Page 718 - Com' occhio per lo mare, entro s' interna : Chè, benchè dalla proda veggia il fondo, In pelago nol vede : e nondimeno Egli è, ma cela lui l' esser profondo. Lume non è, se non vien dal sereno, Che non si turba mai, anzi è tenèbra, Od ombra della carne, o suo veneno. Assai t' è mo aperta la latébra, Che t' ascondeva la giustizia viva, Di che facei quistion cotanto crebra, Chè tu dicevi : Un uom nasce alla riva Dell...
Page 765 - Se mai continga che il poema sacro Al quale ha posto mano e cielo e terra, Sì che m'ha fatto per più anni macro, Vinca la crudeltà che fuor mi serra Del bello ovile ov...
Page 127 - DECIMO-TERZO 1M on era ancor di là Nesso arrivato, Quando noi ci mettemmo per un bosco, Che da nessun sentiero era segnato. Non frondi verdi, ma di color fosco, Non rami schietti, ma nodosi e involti, * Non pomi v
Page 445 - Quegli ch' usurpa in terra il luogo mio, II luogo mio, il luogo mio che vaca Nella presenza del Figliuol di Dio, Fatto ha del cimiterio mio cloaca Del sangue e della puzza, onde 'l perverso Che cadde di quassù laggiù si placa'. Di quel color che per lo sole avverso Nube dipinge da sera e da mane, Vid...
Page 639 - D' una radice nacqui ed io ed ella ; Cunizza fui chiamata, e qui refulgo, Perchè mi vinse il lume d' esta stella. Ma lietamente a me medesma indulgo La cagion di mia sorte, e non mi noia, Che parria forse forte al vostro vulgo. Di questa luculenta e cara gioia Del nostro cielo, che più m' è propinqua, Grande fama rimase, e, pria che moia, Questo centesim' anno ancor s
Page 23 - Io era tra color che son sospesi, E donna mi chiamò beata e bella, Tal che di comandare io la richiesi.
Page 749 - Posato al nido de' suoi dolci nati La notte che le cose ci nasconde, Che, per veder gli aspetti desiati, E per trovar lo cibo onde gli pasca, In che i gravi labor gli sono...
Page 673 - Ciò che non muore, e ciò che può morire, Non è se non splender di quella idea Che partorisce, amando, il nostro Sire. 19. Che quella viva Luce che sì mea Dal suo Lucente, che non si disuna Da lui, né dall' Amor che 'n lor s
Page 266 - Poi che i vicini a te punir son lenti, Muovasi la Capraia, e la Gorgona, E faccian siepe ad Arno in su la foce, Sì ch...