Giornale arcadio di scienze, lettere, ed arti, Volume 1

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1829 - Science
 

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Popular passages

Page 251 - L' ardua sua materia terminando, Con atto e voce d' espedito duce Ricominciò : Noi semo usciti fuore Del maggior corpo al ciel, ch' è pura luce, Luce intellettual piena d' amore, Amor di vero ben pien di letizia, Letizia che trascende ogni dolzore.
Page 254 - Fulvido di fulgore, intra duo rive, Dipinte di mirabil Primavera. Di tal fiumana uscian faville vive, E d' ogni parte si mettean ne' fiori , Quasi rubin, che oro circonscrive.
Page 281 - L'egregio nostro collaboratore sig. prof. Vaccolini, a cui non piace intorno a questi versi niuna interpretazione de' comentatori (e niuna pure ne piace a me), avendo trovato nel lib.
Page 205 - Parean giacer : ma se l' argentea benda Altra di mal distinto ignobil stagno, Da le vicine carni al lembo estremo, Venne a toccar, la misera vedevi, Quasi risorta ad improvvisa vita, Rattrarre i nervi, e con tremor frequente Per incognito duol divincolarsi. Io lessi allor nel tuo chinar del ciglio, Che ten gravò: ma quella non intese Di qual potea pietade andar superba.
Page 283 - Qual modo più vago e più peregrino a significare, che non era quello il primissimo crepuscolo del mattino, ma si il momento in che l'aura notturna, pel sole che già già spunta, principia alquanto ad intepidirsi? Di grazia ne voglia esser giudice il sig. Vaccolini stesso.
Page 95 - Pisa per l'anno i8o5, e l'altro che trovasi nella Serie di vite e ritratti de* famosi personaggi degli ultimi tempi stampata in Milano dai Batelli e Fanfani. Ivi avrebbe imparato quello dì è più conveniente a sapersi intorno alla vita dell...
Page 282 - Dante prese molte parole dai diversi dialetti d'Italia, massime dal romagnuolo. Ma qui non so perché dovesse porre una parola di cosi strano ed incerto significato; anzi una parola di doppio senso. E poi da quale necessità costretto? Perché non usò egli la bellissima e chiarissima parola ombra, potendo felicissimamente usarla fuori di rima? Perché ricorrere alle stravaganze (e grande stravaganza è ora per ombra) di un particolare dialetto, quando aveva la stessa voce d'ottimo conio nell'universale...
Page 255 - ... vestigat Olympo. Ma diranno alcuni: E il fulvido della Fiammetta del Boccaccio (lib. I, cap. 67) dove lo poni? Lo pongo, rispondo io, fra le cose che niente ostano alla verità della mia interpretazione. Imperocché in quel luogo il Boccaccio è intorno a dipinger Venere, che alla innamorata Fiammetta presentasi tutta sfavillante ne...
Page 281 - Giornale arcadico, io. XLI, febbraio 1829, pag. 283 segg. cato di ombra. A dir vero (e di grazia me ne scusi il sig. Vaccolini) la cosa mi pare un poco straordinaria : comechè debba concedersi aver Dante prese molte parole dai diversi dialetti d'Italia, massime dal romagnuolo. Ma qui non...
Page 315 - Giunti che furo, il gran Cerbero udirò abbaiar con tre gole, e '1 buio regno intonar tutto; indi in un antro immenso sei vider pria giacer disteso avanti, poi sorger, digrignar, rabido farsi, con tre colli arruffarsi, e mille serpi squassarsi intorno. Allor la saggia maga, tratta di mèle e d'incantate biade una tal soporifera mistura, la gittò dentro a le bramose canne. Egli ingordo, famelico e rabbioso tre bocche aprendo, per tre gole al ventre trangugiando mandolla, e con sei lumi chiusi dal...

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