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la paix et tranquillité, se changera en alarmes, et les ennemis nous attribueront les troubles, s'il en survient, et nous accuseront d'avoir été de mauvaise foi.

Il y a ici, près du général Murat, Mgor Caleppi, prélat romain, par le moyen duquel j'entretiens avec son gouvernement une correspondance active quoique indirecte. De plus, le secrétaire de la légation, que j'ai laissé à Rome, surveille, et agit quand les affaires l'exigent. Il me rend compte... Rien ne périclite à l'égard de nos intérêts dans l'État ecclésiastique; mais je souffre d'être si longtemps éloigné de ma résidence, et le public commence à prendre de l'inquiétude de la longueur de la négociation transportée à Paris.

Le général en chef Murat s'est transporté à Parme aussitôt qu'il a su que le roi de Toscane y était arrivé 1. Il a concerté avec ce prince les mesures convenables pour son installation, et il prendra possession, d'ici à huit ou dix jours, de cet État, le mieux cultivé de l'Italie.

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Questa sera, alle due ore e mezzo, è arrivato Bartolomeo. Puol immaginarsi con che smania abbia aperto i plichi. Fortunatamente la prima è stata la lettera di cinque fogli, tutti di carattere dell' Emo Consalvi, nella quale, verso il fine, dice come è stata sottoscritta la convenzione, che di volo ho letto: ma volendo profittare del corriere, anticipo frattanto il gradimento del Santo Padre per tante pene e laboriose loro fatiche. Credendo già partito l'Emo Consalvi, la prevengo di leggersi tutte le lettere che a lui dirigerò, perchè così lei sarà al giorno di quel che si risponde. Il Santo Padre sta sera non è stato possibile che legga la convenzione: domani mattina si metterà a leggerla, e con la maggior sollecitudine e attenzione che merita, si vedrà di dare la ratifica, e che sia nei quaranta giorni. Domani mattina comu

1 Murat, parti de Florence le 20 juillet dans la soirée, avait passé la journée du lendemain à Parme.

nicherò il tutto a Mgor Di Pietro, e poi si porrà la mano all' opera. Il Signore ha benedetto le loro fatiche. Dalla sua dei 16 vedo che aveva avuta la mia de' 20 giugno. Sia certo, Mgor mio, che l'Emo Consalvi gli ha reso la giustizia che merita, et che Sua Santità fa il conto che deve della sua degna persona. Tanto dica anche al degno P. Caselli. Non ho più tempo, onde per ora, pieno di stima e d'attaccamento, mi dichiaro, etc. 1

(Arch. du Vatican).

706. -- Doria à Di Pietro.

2

Dalle stanze del Quirinale, 26 luglio 1801.

Ai fogli, che questa mattina ha passati il cardinale prosegretario di stato a V. S. I., unisce egli ora cinque fogli della lettera dell' Emo Consalvi, ed una di lui cifra, onde ella si compiaccia prendere l'una e l'altra nella debita considerazione, non lasciando intanto di notare ancora queste pezze nel foglio che avrà ella ricevuto di carattere del canonico Evangelisti. Intanto gode il cardinale scrivente di riprotestarle la distinta stima, etc. (Arch. du Vatican).

1 Le même jour, 25 juillet, Mgr Di Pietro écrivait à Consalvi : « Può l'Em. V. essere facilmente persuasa di quale consolazione mi sia stato il ricevere i suoi pregiatissimi caratteri, di cui le è piaciuto onorarmi li 30 dello scorso giugno. Dal sincero rispettoso attaccamento, che tanto mi stringe a V. Em.,arguisca ella stessa la infinita riconoscenza che a lei ne professo.

« Il decoroso accoglimento dall' Em. V. ben meritato, nell' atto che a lei rende meno penosa la sua lontananza di quà, aumenta in noi la lusinga di qualche buon frutto dei suoi continuati travagli. Per lo scopo di un felice successo che ho sempre in mira, nulla valendo le deboli mie non interrotte preghiere al Signore Iddio, procuro che si facciano giornaliere orazioni, specialmente da persone pie dimoranti in comunità religiose; onde come le veggo gradite in riguardo all' ottimo stato della preziosa salute di V. Em., così mi giova sperare, che giungeranno ad ottenerci le implorate divine misericordie, tenendo insieme lontano ogni ulterior male alla religione e alla Chiesa.

« Della più scrupolosa mia segretezza e riserva l'Em. V. non deve punto dubitare, conforme io non dubito che il Cielo non sia per assisterlei opportunamente. Non mi dilungo, per timore di non incomodarla nelle gravissime sue occupazioni; perciò senza più, con supplicare V. Em. a mantenermi il potente suo patrocinio, con pregarla de' miei complimenti a codesti degnissimi Mgr Spina e P. Caselli, e con protesti di somma gratitudine e di ossequio immutabile, mi confermo, etc......... » (Arch. du Vatican).

Une note marginale indique qu'il s'agit des dépêches de Consalvi nos 13 et 16 (pièces nos 647 et 651).

Doria à Di Pietro.

Dalle stanze del Quirinale, 26 luglio 1801. Terminata di scifrarsi un' altra cifra de' 16, il cardinale Doria si fa un pregio di accluderla al stimatissimo Mgor patriarca di Gerusalemme, affinchè ne prenda lettura, e così avrà l'intero compimento di tutte le carte giunte ieri sera. Vedrà nella medesima che l'Emo Consalvi brama che questa resti assolutamente segreta, onde quando ne avrà ricavato quelle notizie che crederà, la prega a farla passare all' Emo Antonelli con la medesima riserva, affinchè poi il detto Emo la ritorni al cardinale scrivente.

Acclude anche una lettera che l'abbate Bernier ha scritto al Santo Padre, perchè sia al giorno di tutto. Ora si sta scifrando la cifra dei 2 luglio, e spera domani mattina mandare anco il duplicato del medesimo dispaccio, che però ora è quasi inutile, a motivo di tutto ciò che è stato fatto in seguito.

(Arch. du Vatican).

Di Pietro à Doria.

Di casa, 27 luglio 1801.

Ebbi ier sera il graziosissimo biglietto dell' Em. V. colla lettera dell' abbate Bernier, e colla seconda cifra a compimento di tutta la posizione venuta da Parigi. Ho già passato al cardinale Antonelli detta cifra colle avvertenze indicatemi da V. Em. 1. Questo cenno le serva di quiete. Sono breve per non distrarmi dall' esame delle carte, che per la lora moltiplicità formano un non piccolo imbarazzo.

(Arch. du Vatican).

1 Di Pietro à Antonelli Ebbe ier sera, ad ora tarda, il patriarca di Gerusalemme per parte del sig. cardinale Giuseppe Doria l'annessa cifra, coll' ordine di passarla in seguito a V. Em., non senza rimarcare che a tutti altri deve rimanere occulta, et che V. Em., dopo averla letta, dovrà prendersi l'incomodo di ritornarla al porporato suddetto » (Arch. du Vatican).

Le même jour, le card. Carandini écrivait au card. Gerdil: « Si prende il cardinale Carandini la libertà di accludere a V. Em. la lettera scrittagli dall' abbate Bernier, ed anche il biglietto del sig. cardinale segretario di stato responsivo alla interrogazione fattagli se e come dovesse rispondergli... » (Pap. de Gerdil).

7707. Ruffo à Acton.

Roma, 28 luglio 1801.

Ieri l'altro giunse di ritorno in questa capitale il corriere pontificio, che avea preceduto il cardinale Consalvi, segretario di stato, a Parigi, e recò la consolante notizia di essere stato concordato l'accomodamento degli affari ecclesiastici tra la Santa Sede e la Francia. Non si è ancora fatto palese quale sia la convenzione; si sa peraltro ch' essa è stata già sottoscritta dal sunnominato cardinale Consalvi, da Mgor Spina, e dal teologo pontificio Mgor P. Caselli, dell' ordine de' Servi, colà dimorante. Resta ora che il Santo Padre la ratifichi. Adempio al mio dovere, porgendone a V. E. il presente rispettoso riscontro, e pregandola di mettermi a' piedi della maestà del Re, etc.

(Arch. de Naples).

708. Note de Doria à Vargas.

Dalle stanze del Quirinale, 28 luglio 1801.

Ricevuta dal sottoscritto cardinale prosegretario di stato la nota officiale di V. E. dei 24 del cadente1, si è fatto un dovere di porla sotto gli occhi di Sua Santità. Rilevasi dalla medesima che in vigore del trattato di Lunéville è ricaduta la Toscana. nella persona del Ser. sig. Infante duca di Parma, col titolo di re, e per la cessione di questo signore in quella del di lui augusto figlio, il sig. D. Luigi, Infante di Spagna. Per ciò I'E. V., dopo la ricognizione che i due governi spagnolo e francese hanno fatta di questo principe nella forma più solenne, si trova incaricato da S. M. Cattolica il re di Spagna, e dal medesimo governo francese di richiedere a Sua Santità di riconoscerlo, e nominare a tale effetto un nunzio straordinario, il quale passi a complimentarlo subitocchè entri ne' suoi stati.

Agli offici dunque che l'E. V. gli ha fatti in nome dei due sopralodati governi di Madrid e di Parigi corrisponde Sua Santità, destinando come nunzio straordinario Mgor Caleppi, attual

1 M. de Vargas réclamait la reconnaissance du roi d'Etrurie, en vertu d'un ordre direct de Madrid du 27 juin, et d'une dépêche de M. de Azara écrite le 2 juillet au nom des gouvernements français et espagnol.

mente dimorante in Firenze, soggetto di molto merito, e qualificato col carattere di arcivescovo, e di nunzio alla real corte di Portogallo, da eseguire questa onorifica commissione. L'autorizzerà con suo breve credenziale, e darà sempre a questo principe, suo vicino, tutti gli attestati della sua paterna amorevolezza, e di quella buona armonia che per i confinanti reciproci stati è tanto necessario di conservare tra l'uno e l'altro.

Spera in fine Sua Santità che V. E., nel dar discarico della nota che ha presentata in nome, come sopra, dei due divisati governi, farà conoscere qual sia il riguardo e la deferenza con cui il Santo Padre si presta agli offici dell' uno e dell' altro. (Alcala, leg. 5747).

709. Jackson à Hawkesbury.

Naples, july 28th 1801.

I have the honour to inform Your Lordship that yesterday official intelligence was brought here of an arrangement having taken place between the Pope and the French republic by a convention which was signed on the 16th at Paris with cardinal Consalvi. The terms of this agreement are as yet unknown here. In the meantime I perceive by my last letters from Rome, that it was apprehended the temporal authority of the Pope would be still farther circumscribed than it was heretofore by the treaty of Tolentino: some persons in very respectable public situations express their belief that it may be limited merely to the spiritual affairs of the Church...

(Record office, Sardinia).

(en chiffres)

...

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Un courrier, expédié de Paris le 17 de ce mois par le cardinal Consalvi, est arrivé à Rome le 25, et a apporté au Pape la nouvelle du traité définitif qui venait d'être conclu entre le Saint-Siège et la France... Le même courrier me remit en passant ici une lettre de Mgr Caleppi, datée de Florence, par laquelle ce prélat m'annonçait l'agréable nouvelle, que la mission du

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