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irragionevoli oppositori a sì gran bene della Chiesa non meno che della Francia. E finalmente il Santo Padre, nel contrario caso (che la religione e la saviezza del Primo Console non gli sa far temere), confortandosi nell' amarezza del suo cuore col testimonio della sua coscienza di aver fatto, in faccia a Dio e al mondo, quanto poteva fare dal canto suo per conseguire l'opera di questa riconciliazione tanto desiderata dal suo cuore, mettendo nelle mani di Dio la sua causa, non si chiamerebbe sicuramente responsabile del bene che non si otterrebbe, e del male che risulterebbe dal non compimento di un' opera tanto cara al suo cuore, e di tanto vantaggio alla religione, e alla conservazione della tranquillità stessa della Francia. Ha voluto il Santo Padre che io specificatamente esponga a lei questi suoi precisi sentimenti, acciocchè ella li manifesti in suo nome al Primo Console, nella di cui religione e saviezza il Santo Padre ha la più decisa fiducia.

Una riprova della somma premura che mette costantemente il Santo Padre in compimento dei di lui desideri, ella la scorga nella quasi incredibile sollecitudine, con cui si è ultimato qui un tale affare nel giro di pochissimi giorni. Esame, ratifica, bolla, brevi relativi ai vescovi titolari, agli ecclesiastici ammogliati, ai costituzionali, tutto è fatto per parte di Sua Santità. Ella conosce la difficoltà estrema di queste cose nella costituzione di Roma, dovendo consultare il S. Collegio, e fare tanti e sì gravi atti indispensabili. La delicatezza delle materie,trattandosi di oggetti di religione, salta agli occhi da sè medesima. Pure con una immensa fatica, con adunanze replicate anche più d'una volta al giorno alla presenza della stessa Sua Santità, con vigilie, e sudori, e angustie certamente non leggiere, tutto si è terminato per la parte nostra. Io non posso esprimerle fino a qual grado si sia prestato il Santo Padre, e i principali membri del S. Collegio, ad onta della età, e di ogni maggior incomodo, per tutto finire in sì poco tempo. Ella che conosce bene la difficoltà di queste cose, ne sarà sorpresa.

Quanto alla nuova circoscrizione delle diocesi, ci si farà ora la debita applicazione, esaminando il piano, e si procurerà di sbrigarlo con la maggior sollecitudine possibile.

Io ho il piacere di annunziarle, che il sig. cardinale Caprara

ha accettato la commissione di legato a latere. Le accludo in copia la mia lettera, acciò ella veda quale efficace scongiuro io gli feci in nome di Sua Santità, e non lascio di accludere la copia della sua risposta. Il Santo Padre ha voluto compiacere anche in questo i desideri esternati dal Primo Console. S. Em. arriverà a momenti dalla sua chiesa di lesi. Si tratterrà in Roma il minor tempo possibile, e farà il viaggio con quella celerità maggiore, che gli permetteranno la sua età ed i suoi incomodi. Certo non gli sarà possibile di far quello che ho fatto io, più giovane di lui, non senza danno a dir vero della mia salute.

Se il Primo Console rimane fermo nella determinazione, che la bolla si pubblichi dal cardinale legato che doveva anzi portarla seco, come egli fissò con me), in tal caso ella consegnerà la bolla a S. Em. al di lui arrivo. E siccome si fissò pure che il breve relativo agli ecclesiastici ammogliati deve pubblicarsi insieme colla bolla, che contiene tutte le altre disposizioni del concordato, e non prima, nè dopo; in tal caso S. Em. eseguirà anche il detto breve, per la qual ragione noi glielo daremo qui in originale a lui diretto. Ma se il Primo Console si fosse cambiato di opinione, e volesse far pubblicare la bolla subito che giunge, in tal caso, acciò non si ritardi la pubblicazione contemporanea del breve relativo ai preti ammogliati, si è preso il partito di mandare lo stesso breve con la direzione a lei, acciò ella sia nel caso di prestarsi ai desideri del governo, secondo le determinazioni che gli piacerà di prendere.

(Arch. du Vatican .

(en chiffres)

738. Consalvi à Spina.

-

Roma, 16 agosto 1801.

Io non posso dirle abbastanza quale fatica siasi dovuta fare, per sbrigare l'affare della ratifica. Prima della mia venuta si era tenuta una congregazione particolare, in casa dell' Emo Gerdil, di cinque Emi, cioè Albani, Antonelli, Gerdil, Doria e Carandini. Tre di essi, cioè Albani, Antonelli e Gerdil, e con loro Mgor Di Pietro, furono di parere non potersi ratificare: nè il primo articolo, attesa la aggiunta « en se conformant»,come quella che o riconosceva un diritto nella podestà laica, o almeno assog

gettava la Chiesa a tale soggezione che mai ha ammessa; nè il decimo terzo, perchè, malgrado la parola «<en conséquence » (che secondo noi rende la dichiarazione del rimanere la proprietà dei beni alienati presso gli acquirenti, una sequela della sola non molestazione), crederono, che non dando la non molestazione un sufficiente titolo per trasferire un dominio, ne seguisse che quella dichiarazione di rimanere la proprietà presso gli acquirenti, venisse a discendere dalla alienazione fatta dall' Assemblea, e così si intaccasse la massima del non diritto de' laici di disporre de' beni ecclesiastici. Il cardinale Antonelli però non partecipò in questo articolo di un tal sentimento. Attesa questa seria discrepanza dei voti nella detta congregazione, il Santo Padre ordinò che si consultassero sei teologi, cioè il P. Soldati, l'abbate Durani, il P. Clementi dei Serviti, il vice-gerente Mgor De Magistris, ed il commissario del S. Offizio1, dei quali i primi

Le F. Angelo-Maria Merenda, de l'ordre des Prêcheurs. Sa consultation, datée du 6 août, est conservée aux Arch. du Vatican, et peut servir d'exemple pour ce genre de discussion. Elle commence ainsi : « In seguito di quanto si degnò ingiungermi la Santità Vostra sabbato prossimo scorso [1 août], ho attentamente considerate le carte subito dopo comunicatemi da Mgor Di Pietro, cioè il tratatto di convenzione sottoscritto a Parigi il dì 15 luglio..., come pure i tre antecedenti Progetti relativi al detto trattato già inviati di quà a Mgor arcivescovo di Corintho [cf. t. II, p. 268, note], onde gli fossero di scorta nella trattativa previamente introdotta, e per ultimo gli Schiarimenti di recente spediti in Roma dal sig. card. Consalvi in dilucidazione e giustificazione dell' enunciato sottoscritto trattato. » Comme les choses ne sont pas entières, comme les signatures sont données, et comme une rupture entrainerait des maux incalculables, la ratification ne doit être refusée que si certains articles sont « contra fidei veritatem et morum honestatem. » L'auteur cite à l'appui plusieurs précédents, puis s'étend sur l'examen de l'art. 1er du concordat. « Considerato tutto il complesso, sembra evidente che la dipendenza, che il governo esige in detto articolo dalle sue leggi nell' esercizio del pubblico culto, non sia già generale, e indefinita, e toccante i sagrifici, o riti, o persone ecclesiastiche ecc; ma ristretta alle funzioni pubbliche di processioni ecc, e soltanto ne' casi ne' quali i governo, per conservar la pubblica tranquillità in questa particolar circostanza di contrari partiti ancor vigenti, si vedesse costretto di fare qualche regolamento che limitasse o regolasse l'esercizio delle funzioni solenni e pubbliche da farsi extra ecclesias et loca sacra. E tal essere stata la mente de' plenipotenziari francesi nel convenire in detto articolo, lo dice chiaramente ne' suoi precisi e sensati Schiarimenti il sig. card. Consalvi, il quale inoltre accenna una nota officiale dell' abbate Bernier, uno de' plenipotenziari, colla quale dichiarò che il governo di Francia, con questi regolamenti di polizia non intendeva di mettere un nuovo giogo alla Chiesa, ma di prender soltanto una misura temporanea, comandata dalle circostanze, in vista dei partiti, che rendevano pericolosa una

tre furono per la negativa della ratifica almeno circa il primo articolo, i secondi tre per l'affermativa.

Giunto io, ed avendo procurato di fare bene capire le cose. il cardinale decano mutò sentimenti, ma gli altri rimasero nel loro. Si fece la congregazione generale innanzi al Papa. Intorno al primo articolo, dieci otto furono i voti per la ratifica pura e semplice, oltre il voto stesso di Sua Santità, ed undici i contrari. i quali esigerono una riserva e modificazione. A gran stento feci comprendere l'impossibilità che questa fosse in corpore dell' articolo stesso, o che fosse ammessa nella ratifica del Papa, quando si esprimesse in termini relativi a quell' articolo in particolare. a cui tiene tanto il Primo Console; feci rimarcare che tutto al più poteva darsi (ma non ne era certo) che fosse ammessa con espressioni generiche relative al tutto. Quanto poi all' articolo decimo terzo, soli sei o sette voti furono per la negativa, onde quest' affare non fece alcun serio ostacolo. Si convenne dunque di provare a far due ratifiche, una pura e semplice, da darsi in caso che ella giudichi impossibile che non sia accettata quella modificata, e l'altra, come ho detto, con una modificazione, che fu poi il frutto di un esame di un'altra congregazione particolare

pubblicità di culto assoluta fuori della chiesa,in tutti i luoghi.e tutto in un colpo, ecc. » L'art. 1er étant ainsi expliqué, il n'est pas impossible de l'admettre. Le F. Merenda combat diverses objections, notamment celle de l'abus que pourront faire de cet article les autres Puissances catholiques et le gouvernement français lui-même: il passe alors à la critique de l'art. 13.Il y trouve « ben poca difììcoltà..... In quest'articolo la prima parte resta, a mio giudizio, immune da ogni questione, poichè era ad litteram convenuta e concordata nel secondo progetto di convenzione di quà spedito a Parigi a Mgor arciv. di Corinto » [ef. t. II. p. 273, note]. La seconde partie de l'article serait condamnable si elle reconnaissait les détenteurs des biens ecclésiastiques comme « legittimi proprietari di tali beni, indipendentemente da ogni condonazione e dispensa di questa Santa Sede » ; mais le sens contraire résulte précisément de la disposition des phrases. S'il y avait un reproche à faire à l'art. 13, ce serait plutôt de n'avoir pas borné aux seuls catholiques la condescendance du Pape envers les détenteurs. « Conchiudo dunque che ambedue gli articoli suddetti, considerati in sè stessi, e in rapporto all'intero trattato e agli schiarimenti che ne ha dati il sig. card. Consalvi, non disgiunti dalle circostanze alle quali è ridotto l'affare, senza scordare i guai inevitabili che seco porterebbe un rifiuto, possano, a mio parere, prout jacent sottoscriversi da V. Santità tutta conscientia. riservandosi bensì di accompagnare il trattato ratificato con un suo breve al P. Console, in cui potrà più o meno esprimere e dichiarare ad cautelam i suoi sentimenti relativi al primo articolo... >>

in casa del cardinale Gerdil. Ella troverà qui la semplice al no I, e la condizionata al n° II.

Si convenne inoltre da Sua Santità di rimettere a lei di consultare su di ciò l'abbate Bernier, e vedere se egli ci conviene, e se giudica che sarà accettata la seconda (nel che farà cosa gratissima al Papa), nel qual caso ella darà fuori la seconda come la sola che gli sia venuta ; oppure di parlarne ella stessa francamente in nome del Papa anche allo stesso Primo Console, dicendogli che Sua Santità ha trovato molta amarezza nel primo articolo per la interpetrazione che possono dargli i nemici del trattato, i quali, avendo tutto l'interesse di screditarlo, si attaccheranno ad ogni cosa che ne possa fornire il pretesto, e perciò crede Sua Santità che pel bene stesso della cosa, e perchè niun ostacolo dal discredito stesso del trattato risulti contro i buoni effetti, che se ne attendono pel bene della religione e per la tranquillità della Francia, giudica assai opportuno che la ratifica sia concepita nei termini esposti nella formola no II, che non possono assolutamente incontrare la minima dispiacenza del governo. Anzi se mai ella credesse, che il Primo Console potesse aver difficoltà in quelle parole sul fine « suis ipse declarationibus », le si annette qui una terza ratifica no III', che non le contiene. Ella capisca bene che il Papa amerebbe sopra tutto, che si dasse quella no II che contiene il « suis ipse declarationibus », perchè con quella generica relazione si è voluto richiamare la nota ufficiale dell' abbate Bernier dei 20 messidoro, con cui dichiarò il senso che il governo dava alle parole « en se conformant », e la temporaneità attese le attuali circostanze. Il Papa qui vorrebbe che nel trattato stesso, ossia nella ratifica, vi fosse una relazione a tal dichiarazione, per evitare lo scandalo che si concepirà da chi vede il trattato liscio com'è, ed ignora la dichiarazione suddetta. Se non si crederà che detta ratifica n° II possa gradirsi, il Papa preferisce allora quella del no III, in cui non essendovi il « suis ipse declarationibus >> può aver forse il Primo Console minor difficoltà. Se poi si crede da lei,

1 Voir la pièce 731 et la note.

La note de Bernier, du 20 messidor (9 juillet), formait l'annexe no 7 de la dépêche de Consalvi du 16 juillet (voir p. 226 et 245).

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