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società commerciale, o avesse creditori commercianti di somme di qualche importanza si deve procedere nella forma degli articoli 309 e 310 del codice di commercio. Al Giudice degli assenti e al rispettivo Agente consolare solamente competerà raccogliere la quota liquida che rimanesse spettante alla eredità. L'Agente consolare potrà pertanto, nei termini di detti articoli, richiedere quei provvedimenti che crederà in vantaggio della medesima.

Art. 10. Nei casi in cui, secondo l'articolo 6 di questo Regolamento, fossero nominati degli amministratori della eredità giacente di stranieri, essi percepiranno, se lo richiedono, la commissione che le leggi dell'Impero avessero stabilito per i curatori di simili eredità; e gli emolumenti del Giudice saranno calcolati nel medesimo modo.

Art. 11. Quando morisse un Agente consolare straniero, la sua eredità sarà raccolta nel medesimo modo con cui lo sono quelle dei membri del Corpo diplomatico; eccetto se l'Agente consolare avesse esercitato alcuna industria nel paese, perchè, in questo caso, si procederà secondo la regola generale.

Art. 12. Naufragando un bastimento straniero sulle coste del Brasile, in luogo dove vi sia Agente consolare della rispettiva nazione, potrà questi praticare tutto quanto giudicherà conveniente per il salvataggio del bastimento medesimo, dei suoi attrezzi e carico, salvo l'intervento delle autorità territoriali per soccorrere i naufraghi, mantenere l'ordine, garantire gl'interessi tanto dei proprietari dello scafo e del carico, come quelli delle finanze pubbliche per la legalità dell'inventario, autenticità degli oggetti naufragati, loro deposito in dogana, e per tutti gl'incidenti che possono rendere sospetta la condotta del capitano, pilota o qualche altro conduttore del bastimento.

Art. 13. Gli Agenti consolari stranieri eserciteranno l'autorità di giudici e arbitri nelle questioni relative ai salari dell'equipaggio, e in tutte le questioni civili che insorgessero fra i loro connazionali che lo compongono, fra i capitani di diversi navigli della loro nazione, e nelle cause di commercio fra i loro concittadini, quando questi non preferiscano ricorrere alle autorità dell'Impero, e non si trovino coinvolti in tali questioni diritti di qualche abitante dell'Impero, di diverse nazionalità.

Art. 14. Agli Agenti consolari appartiene prendere conoscenza, secondo i loro regolamenti, dei delitti commessi a bordo dei navigli della loro nazione da individui dell'equipaggio, gli uni contro gli altri, durante il viaggio, purchè nè l'offensore nè l'offeso siano sudditi dell'Impero; perchè in tal caso, nonostante facessero parte del medesimo equipaggio, competerà esclusivamente alle autorità territoriali la conoscenza di tali delitti.

Art. 15 Quando i bastimenti mercantili stranieri si trovano in qualsiasi porto del Brasile, la giurisdizione criminale e di polizia dei rispettivi Agenti consolari non si estenderà ai delitti gravi, o che per qualsiasi modo possano perturbare la tranquillità pubblica, ed offendere particolarmente qualsiasi abitante del paese.

Art. 16. Gli Agenti consolari stranieri saranno assistiti, dietro loro richiesta, dalle competenti autorità territoriali, non solo quando avessero

necessità dell'intervento e appogio di esse per l'esercizio delle loro funzioni a bordo di detti bastimenti; ma pure quando richiedessero l'arresto e consegna dei marinai e soldati che da quelli disertarono, o dai legni di guerra, rimanendo i medesimi Agenti consolari obbligati per le spese che tali individui facessero nelle prigioni.

Art. 17. Gli Agenti consolari stranieri sono soggetti, negli affari civili e nei delitti individuali che commettessero, alla giurisdizione delle autorità dell'Impero, sia che si tratti di un affare che loro sia direttamente relativo, sia che appartenga ad altri; e si rende il loro intervento necessario come per un semplice particolare, usando, però, verso i medesimi Agenti, tutte le attenzioni solite nel fôro, quando le citazioni e le intimazioni si dirigono a persone che esercitano cariche pubbliche di elevata categoria, e dando loro posto, non essendo rei in materia criminale, al lato dell'autorità o Presidente del tribunale davanti al quale dovessero comparire; salvo quando fossero negozianti, o esercitassero qualche altra industria nel paese, e versi la questione su oggetto del loro commercio o industria; perchè in questo caso si deve osservare verso di loro il medesimo procedimento che per qualsiasi altro individuo.

Art. 18. Solamente nei delitti che commettessero come commercianti, o in quelli di gravità tale che non ammettono cauzione (fiança) si potrà procedere all'arresto di un Agente consolare, senza l'autorizzazione del Governo Imperiale, il quale lo farà giudicare dal tribunale competente, quando in ragione delle circostanze da cui il delitto è accompagnato, o per altro motivo plausibile, crederà di non dovere consegnare il medesimo Agente al Governo del quale è suddito, perchè lo faccia giudicare, o che non basti espellerlo dall'Impero, o ritirargli l'exequatur.

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Art. 19. Gli archivi, documenti e corrispondenza ufficiale dei Consolati e Vice-consolati stranieri sono esenti da perquisizioni e da ogni qualsiasi investigazione ed esame da parte dell'autorità dell'Impero. In caso d'arresto o di espulsione di un Agente consolare senza che vi sia chi lo sostituisca sul posto, i detti archivi, documenti e corrispondenza debbono essere scrupolosamente conservati dopo essere stati sigillati dal detto Agente e dalla prima autorità giudiziaria che risiede nella località.

Art. 20. I Brasiliani che eserciteranno le funzioni di Consoli o Vice-consoli stranieri nel Brasile, non lascieranno per questo di essere interamente soggetti alla giurisdizione ordinaria del paese; e saranno processati e puniti dai loro tribunali sempre che commetteranno alcun crimine, qualunque sia la sua gravità. Tali funzioni pure non li esentano dagli incarichi pubblici e dal servizio della Guardia nazionale, quando per motivi speciali non ottengano l'esenzione o dispensa da esso. Art. 21. Le case in cui risiedono gli Agenti consolari stranieri non godono del diritto di asilo, nè possono essere ostacolo all'esecuzione di citazioni, arresti e di qualsiasi mandato della giustizia del paese, osservati i debiti riguardi e le garanzie e formalità stabilite dalle leggi.

Art. 22. Un decreto del Governo designerà i punti dell'Impero

in cui sono o saranno ammessi Agenti consolari.

Art. 23. Le disposizioni degli articoli 1, 13, 14, 16, 18 e 19 di

questo Regolamento non saranno ammesse in favore di quegli Agenti consolari, e sudditi di nazioni nelle quali gli Agenti consolari e sudditi brasiliani non avessero reciprocità di trattamento. Il Governo imperiale dichiarerà quale o quali di quelle disposizioni devono, per simile motivo, cessare di avere esecuzione.

Art. 24. Gli art. 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8 e 11 solamente avranno vigore riguardo agli Agenti consolari e sudditi di una nazione dopo che, in virtù d'accordo, sia stabilita la reciprocità per mezzo di uno scambio di note, e ne sia, per conseguenza, ordinata l'esecuzione, riguardo a quella nazione, per decreto del Governo.

Palazzo di Rio de Janeiro, l'8 novembre 1851.

(Allegato B).

Paolino José Soarez de Sonza.

Decreto del Governo brasiliano n. 10217 del 30 marzo 1889, che applica alle successioni dei sudditi italiani morti nel Brasile le disposizioni del decreto n. 855, dell'8 novembre 1851.

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Ordino che le disposizioni del decreto n. 855 dell'8 novembre 1851, secondo dispone il suo articolo 24, siano applicate, dal 1° giugno in poi, alle successioni dei sudditi italiani morti al Brasile, nella forma stabilita dallo stesso articolo.

Rodrigo Augusto da Silva, del Mio Consiglio, Senatore dell'Impero, Ministro e Segretario di Stato degli affari esteri, ne resti inteso e lo faccia eseguire.

Palazzo di Rio Janeiro, 30 marzo 1889, 68° dell'Indipendenza e del l'Impero.

Con la rubrica di S. M. l'Imperatore.

Rodrigo A. da Silva.

105.

ITALIE, GRÈCE.

Traité de commerce et de navigation; signé à Rome le 1 avril 1889.*)

Trattati e convenzioni fra it Regno d'Italia egli altri stati, raccolti per cura de Ministero degli Affari esteri. Volume dodicesimo. Roma 1892.

S. M. le Roi d'Italie et S. M. le Roi des Hellènes, animés du desir de faciliter et de développer les relations de commerce et de navigation entre les deux pays, ont résolu de conclure dans ce but un nouveau traité, et ont nommé à cet effet pour leurs plénipotentiaires, savoir:

*) Les ratifications ont été échangées à Rome le 16 mai 1889.

S. M. le Roi d'Italie,

S. E. M. François Crispi, député au Parlement national, chevalier de l'Ordre de la Très-sainte Annonciade, Grand Croix décoré du Grand Cordon de l'Ordre dès saints Maurice et Lazare et de la Couronne d'Italie, officier de l'Ordre militaire de Savoie, décoré de la médaille des Mille, Grand Croix de l'Ordre du Sauveur, etc., etc., Président du Conseil des ministres, Son Ministre ad interim des affaires étrangères, et

S. M. le Roi des Hellènes,

M. Michel J. Papparigopoulo, officier de l'Ordre royal du Sauveur, Grand officier de la Couronne d'Italie, commandeur de l'Ordre des saints Maurice et Lazare, Grand Cordon du Medjidié, etc., etc., Son Ministre résident près S. M. le Roi d'Italie;

lesquels, après s'être communiqué leurs pleins-pouvoirs respectifs, trouvés en bonne et due forme, sont convenus des articles suivants:

Art. 1er.

Il y aura pleine et entière liberté de commerce et de navigation entre les deux Hautes Parties contractantes.

Les sujets de chacune des Hautes Parties contractantes jouiront dans le territoire de l'autre Partie, en matière de commerce, de navigation et d'industrie, ainsi que dans l'exercice de leurs professions et métiers, des mêmes droits, privilèges et faveurs quelconques qui sont ou seront accordés aux nationaux, ou aux sujets de l'Etat le plus favorisé et ne seront assujettis à aucune taxe, imposition, restriction ou charge générale ou locale, de quelque nature que ce soit, autre ou plus onéreuse que celles auxquelles sont ou seront soumis les nationaux et les sujets de l'Etat le plus favorisé.

Les sujets de chacune des Hautes Parties contractantes auront dans le territoire de l'autre Partie le même droit que les nationaux de posséder toute espèce de propriété mobilière ou immobilière, de l'acquérir, et d'en disposer par vente, échange, donation, testament ou d'autre manière, ainsi que d'hériter ab intestato, sans payer des taxes ou impôts autres ou plus élevés que les nationaux.

Les hellènes en Italie et les italiens en Grèce seront exempts de tout service militaire, aussi bien dans l'armée régulière et la marine que dans la milice et la garde nationale.

Ils seront également dispensés de toute fonction officielle obligatoire judiciaire, administrative ou municipale, de toutes requisitions et prestations militaires, ainsi que des emprunts forcés et autres charges ou contributions, qui pourront être imposées pour les besoins de guerre ou par suite d'autre circonstances extraordinaires; seront toutefois exceptées les charges qui sont attachées à la possession d'un bien fond ou d'un bail, et les réquisitions et prestations militaires, auxquelles tous les sujets du pays peuvent être appelés à concourir comme propriétaires fonciers ou comme fermiers.

Les sujets respectifs des deux Etats auront complète liberté, comme les nationaux, de vaquer à leurs affaires, soit en personne, soit par l'intermédiaire d'agents de leur choix, sans être tenus, pour cette raison, à payer une indemnité ou rétribution quelconque, soit à des individus, soit à des corporations privilégiées, qui ne serait pas due par les nationaux eux-mêmes.

Art. 2. Les sujets de chacune des Hautes Parties contractantes auront, dans le territoire de l'autre Partie, libre accès devant les tribunaux pour faire valoir et défendre leurs droits; ils jouiront, sous ce rapport, des mêmes droits et privilèges que les citoyens du pays, et pourront comme ceux-ci, dans toute action judiciaire, se servir des avocats fondés de pouvoir ou agents admis par les lois du pays.

Art. 3. Les sociétés anonymes et les autres associations commerciales, industrielles ou financières, qui sont ou seront constituées et autorisées suivant les lois particulières de l'une des deux Hautes Parties contractantes, seront reconnues mutuellement de manière que ces sociétés et associations puissent exercer tous leurs droits et ester en justice, soit pour intenter une action, soit pour y défendre, dans les Etats de l'autre Partie, sans autre condition que de se conformer aux lois du pays.

Art. 4. Les objets de toute nature importés dans les ports italiens par des sujets ou par des navires hellènes, quelle que soit leur origine et de quelque pays qu'ait lieu l'importation, n'acquitteront d'autres ni des plus forts droits d'entrée, et ne seront assujettis à d'autres charges, que s'ils étaient importés par des sujets ou par des navires italiens.

Réciproquement les objets de toute nature importés dans les ports de la Grèce par des sujets ou par des navires italiens, quelle que soit leur origine et de quelque pays qu'ait lieu l'importation, n'acquitteront d'autres ni de plus forts droit d'entrée, et ne seront assujettis à d'autres charges, que s'ils étaient importés par des sujets hellènes ou par des navires helléniques.

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Les objets de toute nature quelconque exportés par navires helléniques, ou par navires italiens, des ports de l'un des deux Etats vers quelque pays que ce soit ne seront pas assujettis à des droits ou à des formalités autres que les formalités ou les droits imposés à l'exportaion par paivllon national. Art. 5. Il y aura réciproquement la même égalité de traitement pour le commerce de transit, et pour la réexportation ainsi que pour les primes, facilités et remboursements de droits, qui sont ou pourront être accordés par la législation de l'un ou de l'autre pays; l'intention et la volenté des deux Hautes Parties contractantes étant que le même traitement soit réciproquement et strictement appliqué, à cet égard, aux nationaux des deux pays.

Art. 6. Les Hautes Parties contractantes s'engagent à ne pas entraver le commerce réciproque par des prohibitions quelconques d'importation, d'exportation ou de transit.

Elle ne pourront faire d'exception à cette règle, que pour les monopoles d'Etat déjà existants, ou qui pourraient être établis à l'avenir.

Aucune des mesures prohibitives précitées ne pourra être établie par l'une des Hautes Parties contractantes, qui ne soit pas applicable, ou en même temps à toutes les nations, ou du moins dans les mêmes circonstances à d'autres nations aussi.

Le commerce des sujets respectifs ne subira aucune interruption et ne pourra en aucune manière être atteint par le fait d'aucun contrat ou privilège exclusif de vente ou d'achat, à l'exception toutefois de ceux relatifs

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