Il tesoro, volgarizzato da B. Giamboni, emendato ed. illustr. da L. Gaiter, Volume 2

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Page 91 - Maria; e disiar vedeste sanza frutto tai che sarebbe lor disio quetato, ch'etternalmente è dato lor per lutto: io dico d'Aristotile e di Piato e di molt' altri"; e qui chinò la fronte, e più non disse, e rimase turbato.
Page 312 - Hic Venus, indigno nati concussa dolore, dictamnum genetrix Cretaea carpit ab Ida, puberibus caulem foliis et flore comantem purpureo ; non illa feris incognita capris gramina, cum tergo volucres haesere sagittae...
Page 281 - Pur qui per uso, e forse d' altro loco Disdegna di portarne suso in piede. Poi mi parea che più rotata un poco Terribil come folgor discendesse E me rapisse suso infino al foco.
Page 313 - Quando a' vapori, e quando al caldo suolo. Non altrimenti fan di state i cani, Or col ceffo, or col piè, quando son morsi O da pulci, o da mosche, o da tafani. Poi che nel viso a certi gli occhi porsi, Ne...
Page 90 - Le vostre cose tutte hanno lor morte, Sì come voi; ma celasi in alcuna, Che dura molto, e le vite son corte. 81 E come il volger del Ciel della Luna Copre e discopre i liti senza posa...
Page 127 - 1 parlar così disciolto, cominciava a cantar sì, che con pena da lei avrei mio intento rivolto. "Io son," cantava, "io son dolce serena, che ' marinari in mezzo mar dismago; tanto son di piacere a sentir piena! Io volsi Ulisse del suo cammin vago al canto mio; e qual meco s'ausa, rado sen parte; sì tutto l'appago!
Page 287 - Qual lodoletta, che in aere si spazia Prima cantando, e poi tace contenta Dell'ultima dolcezza che la sazia, Tal mi sembiò l'immago della impronta Dell'eterno piacere, al cui disio Ciascuna cosa, quale ell'è, diventa.
Page 297 - Di qua, di là, di giù, di su gli mena : Nulla speranza gli conforta mai, Non che di posa, ma di minor pena. E come i gru van cantando lor lai, Facendo in aer di sé lunga riga ; Così vid' io venir, traendo guai, Ombre portate dalla detta briga : Perch...
Page 89 - Non è il mondan romore altro che un fiato Di vento, che or vien quinci ed or vien quindi, E muta nome, perchè muta lato. 103. Che voce avrai tu più, se. vecchia scindi Da te la carne, che se fossi morto Innanzi che lasciassi il pappo e il dindi, 106. Pria che passin mill...
Page 267 - II modo è questo, che quando li cacciatori lo sentono per la foresta, ed ellino vi mandano una fanciulla vergine, e quando l'unicorno vede la fanciulla, natura gli dà che incontanente se ne va a lei, e pone giù tutta sua forza, e ponle il capo in grembo , e addormentasi , e dorme sì forte, per la grande sicurtà ch' egli prende sopra li panni della fanciulla, ch' è forte cosa 2 . Allora vegnono li cacciatori, e fanno di lui loro volontade.

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