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Proprietà letteraria.

INTRODUZIONE.

$ 1.

Ben si appongono gli scrittori di giure

pubblico, quando nel trattare la materia dell'intervento, son solleciti a protestare che essa forma uno degli studi più gravi e severi della loro disciplina. A guardare semplicemente la base da stabilire, ed il confine ad assegnarle, non si può non riconoscere come l'arduo tema per essere discusso ha bisogno di cure serie, di meditazioni profonde, e sopratutto dell'applicazione rigorosa dei primi principii della filosofia del dritto. Vero è che oramai da molti si ripete con enfasi, e quasi con un compiacimento di vittoria, che il principio del non intervento è quello da adottare nei rapporti internazionali, ma non per questo può dirsi che la tesi è risoluta. Il principio del non-intervento, applicato in certi determinati casi, e nei termini di una sana

teorica, corrisponderà bene ai voti della scienza. ed alle utilità pratiche d'una corretta politica, ma il lavoro non è compito, e tuttavia il cesto votivo non può essere donato al Genio degli allori. Le difficoltà e gli ostacoli che si parano di contro, fanno ancora crollare il capo tanto ai puri cultori della scienza, quanto ai reggitori degli Stati. Ed invero, a sentire i pubblicisti quasi quasi se ne esce scorati dal trovare una soluzione certa e duratura e duratura del problema. Il Wheaton ritiene, che non può fondarsi una stabile regola nella quistione d'intervento da applicarsi a norma di tutti i casi (1). L'illustre Professore Brusa, se non ebbe lo stesso convincimento, pure dava principio al suo lavoro dicendo: «Io non conosco materia del diritto internazionale positivo, nella quale questo diritto si trovi ad essere più lontano da un certo grado di stabilità non solo, ma pure di chiarezza e sicurezza, sì nelle opinioni scientifiche come nelle popolari ed in quelle non meno che in queste. E più oltre: « sarebbe un'illusione colpevole il pensare che tale dottrina abbia già ricevuto, o sia vicina a ricevere, la sua precisa definizione» (2).

(1) WHEATON - Elementi di Diritto Internazionale, versione Arlia, pag. 56.

(2) BRUSA

Dell' odierno diritto internazionale pubblico, studi critici, premessi come introduzione alle lezioni del Casanova, pag. 216.

Si moltiplicarono così le oscitanze ed i timori: anzi, il Calvo pensò che « la divergence même » des auteurs dont nous venons d'analyser les >> doctrines démontre suffisamment la difficulté » qu'offre le côté purement théorique du droit » d'intervention >> (1). Non mancarono altri valenti scrittori che ne divisero l'opinione, tanto che il distintissimo Professore Pasquale Fiore ebbe a dire « Non si puote negare che la ma»teria, abbenchè a lungo discussa in ciascun » caso particolare, non sia ancora ridotta a su>> premi canoni scientifici applicabili con sicurez» za a tutti i casi » (2). E fu per questi costanti giudizii che il dottissimo Rolin-Jaequemyns affermava, in una sua Nota sulla teoria del diritto d'intervento, che LA MATERIA DEL DRITTO D'INTERVENTO È UNA DELLE PIÙ GRAVI, SE NON LA PIÙ GRAVE DI TUTTO IL DIRITTO INTERNAZIONALE, PERCHÈ ESSA TOCCA AD UN TEMPO CIÒ CHE

SI POTREBBE CHIAMARE I DUE POLI DELLA SOCIETÀ DELLE NAZIONI: DA UN CANTO L'INDIPENDENZA ESSENZIALE DEGLI STATI, DALL' ALTRO LA LORO SOLIDARIETÀ. UN TAL SOGGETTO, MESSO IN RAP

PORTO CON LO STATO ATTUALE DEL NOSTRO SVILUPPO STORICO, GIURIDICO E SOCIALE, MERITE

(1) CALVO Le Droit International théorique et pratique, tome 1, p. 198, § 94.

(2) FIORE PASQUALE

Trattato di Diritto Internazionale

pubblico, vol. 1, p. 425, § 553.

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